Lo Stato dell’Unione 2010 secondo José Manuel Barroso

Pubblicato il 8 Settembre 2010 in , da Vitalba Paesano

Il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso ha presentato al Parlamento europeo lo Stato dell’Unione 2010. Le priorità d’azione nei prossimi mesi per l’Unione sono cinque:

  1. uscire dalla crisi e rafforzare la governance europea,
  2. stimolare crescita e occupazione,
  3. creare un’area comune di libertà, giustizia e sicurezza,
  4. definire un budget europeo moderno e
  5. aumentare il peso dell’UE a livello internazionale.

La crescita economica sarà superiore al previsto e la disoccupazione non aumenta più, ma non è ancora il momento di rilassarsi. I bilanci pubblici insostenibili vanificano l’efficacia dei sistemi di protezione sociale. Saranno all’altezza delle sfide le proposte che a fine mese la Commissione farà per rafforzare la governance economica europea, sul consolidamento fiscale, gli squilibri macroeconomici, le storture nel settore finanziario. Nascerà una vera unione economica, accanto a quella monetaria, e le riforme garantiranno la stabilità dell’euro nel lungo termine. I Governi sembrano voler accettare un monitoraggio serio basato su incentivi e sanzioni.

La strategia europea di crescita per il prossimo decennio è “Europa 2020”, che ha tre priorità:

  1. inserire sempre più persone nel mercato del lavoro,
  2. stimolare la competitività delle imprese e
  3. realizzare un mercato unico aperto e moderno. Solo l’8% degli oltre 20 milioni di piccole e medie imprese commerciano all’estero, e le altre non riescono a sfruttare le grandissime opportunità di mercato. Sviluppare le competenze lungo tutto l’arco della vita, lottare contro la povertà e l’esclusione, facilitare la vita per le piccole e medie imprese, e creare un vero mercato interno, in particolare per l’energia, sono i punti fermi. Sono troppe le strettoie che rendono difficile il funzionamento del mercato unico, che occorre ancora eliminare. L’Italia e tutti gli altri Paesi dovranno presentare i loro piani, sui quali l’Unione europea vigilerà.

Anche per il settore finanziario ci saranno novità. La proposta di tassare le attività finanziarie aumenterà la responsabilità delle banche, che copriranno i loro rischi di fallimento, invece di girare il conto ai clienti. La pubblicazione degli stress test bancari permetterà alle banche di farsi prestiti tra di loro e aumentare i flussi di credito ai cittadini e alle imprese.    

Ma quali risorse occorrono per far fronte a queste sfide? Ci vuole un bilancio europeo moderno, che crei valore aggiunto per le regioni e i cittadini europei. Interconnessioni energetiche, ricerca e sviluppo sono gli esempi più ovvi del valore aggiunto europeo. In questo contesto, anche la politica agricola comune verrà riformata.  

Altra area d’azione fondamentale, quella della giustizia e della sicurezza: è fondamentale creare un’area comune europea. Gli immigranti legali troveranno in Europa un posto dove i diritti umani sono rispettati e rinforzati, mentre si lotterà per debellare lo sfruttamento degli immigrati irregolari. Diritti fondamentali e doveri sono uguale per i cittadini in ogni parte d’Europa. Tutti in Europa devono rispettare la legge, e i governi devono rispettare i diritti umani, inclusi quelli delle minoranze. Il razzismo e la xenofobia non hanno spazio in Europa.

Infine, il ruolo dell’Europa nel mondo è vitale per la prosperità e per la sicurezza dei cittadini, e va rafforzato. I 27 Paesi separati sono destinati a diventare marginali in questa dimensione che cambia velocemente. Temi come i cambiamenti climatici, le discussioni sulla governance economica globale al G20, o le relazioni con i Paesi in via di sviluppo e gli interventi umanitari, esigono una leadership europea che, secondo Barroso, conviene rafforzare.