Steve Jobs, un genio capace anche di sbagliare

Pubblicato il 27 Agosto 2011 in da Vitalba Paesano

Apple Lisa, il mouse a forma di disco da hockey, l’iPod Shuffle e Ping: oltre ai prodotti di indiscusso e planetario successo, Steve Jobs ha fatto produrre ad Apple anche dei flop che sono passati alla storia. Anche i geni ogni tanto sbagliano.

Giovedì Steve Jobs ha scritto una lettera aperta ad Apple e agli utenti per comunicare le sue dimissioni da CEO dell’azienda (Jobs si dimette: il nuovo Ceo di Apple è Tim Cook) e tutto il mondo in queste ore si sta interrogando sul destino di Apple senza il genio di Jobs alla sua guida.

I prodotti rivoluzionari che ha sfornato Apple negli anni di reggenza di Jobs li conosciamo tutti e non hanno certo bisogno di presentazioni: l’iPod prima, l’iPhone e in ultimo l’iPad, oltre a una serie lunghissima di notebook e desktop.

Apple Lisa

In pochi, ovviamente, si ricordano i flop. Ebbene sì! Anche il geniale Steve ha, nella storia, promosso qualche prodotto che non ha riscosso il successo di pubblico sperato. Eccoli in breve.

Apple Lisa

Il Lisa è stato il primo computer con interfaccia grafica messo in vendita da Apple del 1983. Il prezzo di 10 mila dollari non ha spinto le vendite, ma soprattutto il design orribile (persino per i tempi) lo ha reso presto un insuccesso. Forse è questa esperienza negativa che ha fatto venire a Steve il pallino per il design, di cui oggi i prodotti Apple sono maestri.

 

Il primo Macintosh, messo in vendita un anno dopo a prezzi più accessibili, ha fatto cadere presto il Lisa nel dimenticatoio comune. Una curiosità: il nome di questo orribile computer era celebrativo della figlia Lisa.

Mouse USB dell’iMac

Il mouse a forma di disco da hockey

 

Come potete vedere nella figura, ci riferiamo al mouse USB che è stato destinato ad equipaggiare i primi iMac a goccia, messi in commercio nel 1998. Il design particolare di questo mouse non venne apprezzato nemmeno dai fan più sfegatati di Apple. Oltre ad avere un solo pulsante (ma non è un difetto), questo prodotto era rotondo come un disco da hockey, quindi poco ergonomico.

iPod Hi-Fi

iPod Hi-Fi

L’iPod Hi-Fi è stato messo in vendita nel febbraio 2006 e non si trattava di per sé di un prodotto terribile dal punto di vista tecnico. Anzi, gli esperti di settore lo avevano elogiato per la qualità del suono. Il problema è che nel momento in cui fu annunciato non aveva nessuna utilità: gli audiofili non avrebbero mai ascoltato musica riprodotta da un iPod, mentre il consumatore medio non aveva bisogno di un altoparlante così grande per il suo gadget. In più, il prezzo di 350 dollari ha fatto scappare a gambe levate i pochi interessati. Fu ritirato dal commercio nel settembre 2007.

Apple TV di prima generazione

Quando è stata annunciata nel 2007, la Apple TV aveva tutte le carte in regola per avere successo. Era equipaggiata con un processore Intel, supportava la visualizzazione di immagini a 720p via HDMI, integrava la connessione Wi-Fi e aveva un disco fisso da 160 GB. Il suo problema è che non supportava i video H.264 e quelli MP4: la si poteva usare per vedere un video scaricato da iTunes, ma non per vedere la TV o un film noleggiato, o per ascoltare un MP3.

La gente non ha gradito questi limiti e Apple ha dovuto pubblicare una nuova versione del software che supportava le funzionalità mancanti. Anche in questo secondo caso, tuttavia, il successo della Apple TV fu limitato. Solo ai giorni nostri Apple ha revisionato del tutto il progetto e realizzato la piccola scatola nera che tutti conosciamo.

iPod Shuffle senza bottoni

Il minimalismo, si sa, è uno dei dettami che Steve Jobs ha ormai insidiato irrevocabilmente nella mente di chi progetta i prodotti per Apple. Detto questo, però, c’è un limite oltre il quale la semplicità diventa fastidiosa e controproducente al fine di “fruire dei contenuti in modo facile e intuitivo”, come ama dire il buon Steve. L’iPod Shuffle ha superato questo limite.

A parte il pulsante di accensione e il sistema per la regolazione del volume, infatti, questo lettore MP3 lillipuziano non aveva altro, e chi lo usava era costretto ad ascoltare i brani che il sistema di “pesca automatica casuale” aveva selezionato per lui. Fastidioso. In più, se si volevano utilizzare degli auricolari che non erano di Apple c’era bisogno di uno speciale adattatore. Inutile dire che è durato poco.

Final Cut Pro X

Per anni Final Cut Pro è stato il software preferito dai registi di Hollywood. L’interfaccia utente era semplice e pulita, ma estremamente potente. Quando Apple ha rilasciato Final Cut Pro X , tuttavia, l’amore si è trasformato in odio. Chi fa montaggio per professione non ha gradito la mancanza di funzionalità di risparmio energetico e la somiglianza con iMovie.

Chi fa montaggio video solo per hobby non è disposto a spendere 300 dollari per questo programma, quindi il risultato è un prodotto ibrido che cerca di accontentare tutti senza soddisfare i bisogni di nessuno.

Ping

Ping doveva essere la cosa più grandiosa dopo la scoperta della radio, invece nel giro di poco è diventato un feed nascosto nella parte più inutilizzabile di iTunes. Si tratta di un social network musicale che avrebbe dovuto aiutare a seguire gli amici e gli artisti preferiti. In realtà non supporta le playlist consigliate dagli amici, non redige classifiche e non è di nessuna utilità. Anche i più fedeli a Jobs non gli hanno prestato attenzione per più di mezzora.

Power Mac G4 Cube

G4 Cube

Una delle cose migliori che Steve Jobs ha portato in Apple è stata la mania di sperimentare nuovi fattori di forma. Mentre la maggior parte dei produttori di Pc continuava imperterrita a produrre scatole ingombranti, Apple non ha avuto paura di mettere in partica idee svaganti fra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2000. Il Power Mac G4 Cube è un esempio di questi esperimenti, andato storto.

Spesso visto come un precursore del Mac Mini, e con un costo superiore a quello del più economico PowerMac G4, questo “cubotto” da 8 pollici aveva una potenza intermedia fra quella dell’iMac e quella del PowerMac. Peccato che avesse un prezzo di partenza di 1.800 dollari e fosse particolarmente soggetto ai guasti… è stato in vendita per non più di un anno, poi è stato ritirato dal commercio.

iPod Photo

Nel 2004 non c’erano gli smartphone odierni e la gente voleva un prodotto per riprodurre le proprie immagini digitali. Apple allora ha pensato all’iPod video, un prodotto che avrebbe avuto qualche possibilità di successo, se non fosse stato per un dettaglio: era in grado di visualizzare foto solo in bassa risoluzione (220×176 pixel), a fronte di un prezzo extra large di 500 dollari. Per capire il successo che ha riscosso questo prodotto provate a pensare a quante persone avete visto con un iPod Photo…

by Elena Re Garbagnati- ICT Business