L’irresistibile fascino di Paestum

Pubblicato il 1 Aprile 2017 in

A leggere i dati ufficiali (noi facciamo riferimento a  quelli presentati a Mantova, nel settembre 2016, in un convegno dal titolo “I Musei, le aree archeologiche e i monumenti in Italia- prime valutazioni emerse dall’indagine Istat 2015”), si scopre che, nel nostro Paese, sono quasi 5.000 le strutture museali censite e aperte al pubblico. Di queste l’85% sono rappresentate dai musei propriamente detti, da gallerie e  collezioni. I monumenti e i complessi monumentali costituiscono il 10% di questo patrimonio e il 5% sono rappresentate da aree o parchi archeologici. Come dire: 2 strutture, in Italia, ogni 100 kmq.  Se poi si approfondisce l’analisi, scopriamo che è al Sud che si concentra il 52% delle aree archeologiche.

Basta per prendere in considerazione qui Paestum e il suo territorio?

Certamente, anche considerando le novità di questo importante centro archeologico

Finalmente, incerti, se camminavamo su rocce o su macerie, potemmo riconoscere alcuni massi oblunghi e squadrati, che avevamo già notato da distante, come templi sopravvissuti e memorie di una città una volta magnifica.”

(Johann Wolfgang von Goethe 1787/8)

William Turner (Londra, 23 aprile 1775 – Chelsea, 19 dicembre 1851) pittore e incisore inglese, accentua i blocchi di luce ed ombra nelle sue vedute sui templi di Paestum, che risalgono al 1825.
William Turner (Londra, 23 aprile 1775 – Chelsea, 19 dicembre 1851) pittore e incisore inglese, accentua i blocchi di luce ed ombra nelle sue vedute sui templi di Paestum, che risalgono al 1825.

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