L’ANGOLO DEI GIOCATTOLI: la felicità dei bambini è davvero a portata di clic

Pubblicato il 26 Giugno 2019 in
GIOCO

«Ciò che per il bambino è gioco per l’adulto è arte». (1) L’espressione, estremamente densa di significato, evidenzia come il gioco rappresenti per il bambino l’attività più congeniale e spontanea: non è ‘un’attività’ tra le altre, ma è ‘l’attività’ principale, se non esclusiva dell’età infantile.

Psicologi, neuropsichiatri, pedagogisti di età moderna e contemporanea concordano nell’attribuire al gioco un enorme rilievo come fattore diagnostico, emotivo, affettivo e sociale. Di fondamentale importanza per lo sviluppo mentale, per la formazione del futuro adulto, per la prima interazione sociale  con gli altri, il gioco contribuisce alla sua crescita serena ed equilibrata. Nel contesto ludico, infatti, il bambino può liberare la sua fantasia, esprimere tutto il suo mondo interiore, manipolare la realtà adattandola al suo specifico universo ed esplorare il mondo esterno nei suoi aspetti fisici e sociali.

Il gioco permette al bambino di manifestare il suo subconscio, le sue preferenze, i suoi timori e le sue paure, introduce alla vita, guida le capacità verso un fine, educa l’intelligenza, consente di fare gli esperimenti ficta, anche azzardati, senza imbattersi nell’eventualità dell’insuccesso. 

Occorre pertanto recuperare le radici più autentiche del gioco allontanandosi dalle deformazioni della nostra civiltà ipertecnologica che è spesso causa di dipendenza patologica o deviazione deformante della natura originaria del ludus, com’era nelle epoche più remote.
Ma il gioco è anche un’attività persistente e continuata che accompagna l’intera l’esistenza umana per cui si può parlare con Huizinga di ‘homo semper ludens’. (2) Non è soltanto una prerogativa  dei bambini di ogni tempo e latitudine del mondo: giocano i grandi come i piccoli, anche se con modalità e finalità diverse, giocano gli animali assecondando il loro istinto naturale.

Il gioco, sia negli animali sia nell’uomo, fornisce all’organismo gli stimoli necessari per lo sviluppo del sistema nervoso, conserva e rinnova le attività acquisite, libera da emozioni negative e potenzialmente pericolose, prepara i sentimenti della solidarietà sociale. L’attività ludica in sintesi favorisce lo sviluppo unitario della personalità umana, del pensiero e della creatività infantile, e non va affatto confusa con una forma di ‘perdita di tempo’.

Forme embrionali di attività ludica si colgono già nel grembo di una donna in gravidanza; da una semplice ecografia si può persino osservare il feto mentre succhia le proprie dita, gioca con il cordone ombelicale o abbozza capriole. Venuto alla luce, il neonato continua a giocare perché è con esso che impara conoscere il mondo circostante assolvendo a diverse funzioni: soddisfare la sua curiosità, sperimentare le proprie capacità motorie e cognitive. Nel primo periodo di vita si attiva cioè una forma di ‘apprendistato’ durante il quale acquisisce le regole basilari della propria sopravvivenza: mangiare ad orari regolari, dormire quando è buio, tollerare la sofferenza dell’assenza o del distacco  momentaneo  dalla madre.


Il bambino trae vantaggio dai giochi proprio perché essi rispondono ai suoi bisogni. Bisogno di movimento, di esplorazione dell’ambiente, di imitazione dell’adulto, di sperimentazione di nuovi ruoli. Grazie a esso prende coscienza delle proprie possibilità manuali e può apprendere molto presto a esercitare la sua volontà. Impara a scoprire le forme, i colori, le proprietà, la piacevolezza della consistenza tattile degli oggetti più usuali che riconosce come a lui familiari. Così facendo esercita e affina tutti i suoi cinque sensi. Il bambino deve perciò disporre di periodi durante i quali è lasciato ai suoi giochi in piena libertà, ma ha anche bisogno di essere guidato per compiere sempre nuovi progressi. Si stabilirà così un’armonia nei suoi rapporti con gli oggetti inanimati e in quelli con gli esseri viventi.
Uno dei mezzi più importanti per stimolare il bambino al gioco è il giocattolo che si configura come un amplificatore dell’esperienza ludica e non un ninnolo banale per intrattenerlo o distrarlo. (3)

Nell’universo ludico infantile i giocattoli sollecitano i processi di simbolizzazione, perdono la loro rigida funzione e si caricano di valenze affettive in una prospettiva personale. Nel giocattolo il bambino proietta il suo io, entra in relazione diretta con la realtà esterna, elabora una propria visione che obbedisce alle leggi della sua logica infantile. Quando un giocattolo è ‘buono’, nel senso che è stato costruito per raggiungere determinati scopi educativi, può costituire il punto di partenza per suscitare interessi particolari del bambino, per offrire preziosi alimenti per la sua immaginazione.

BAMBINE GIOCOSpesso però sono i giocattoli più semplici e destrutturati quelli che meglio raggiungono lo scopo, mentre i giochi troppo sofisticati o strutturati non offrono motivi di divertimento superiori ad altri meno complessi, ma con maggiore possibilità fantasiose e creative.

I giochi strutturati, per quanto attraenti, vengono utilizzati per poco tempo dai bambini i quali, non potendo esercitare la loro immaginazione e creatività, dopo un iniziale interesse, spesso li abbandonano.

I giochi elettronici, sostituendo quelli tradizionali di movimento, hanno conseguenze negative perché mortificano le sfere cerebrali delle rappresentazioni mentali, basate sulla fantasia nel creare o inventare personaggi dell’immaginario, trasformano il pensiero creativo e divergente in semplici dita che premono  pulsanti o sfiorano convulsamente sensibili touch screen.

La scelta dei giocattoli è dunque molto importante: è preferibile scegliere giocattoli di misura adatta alla mano del bambino, lavabili e dai colori vivaci. Tutto può fungere da giocattolo perché il bambino con la sua fantasia creerà e immaginerà gli oggetti più vari, gli strumenti per generare e osservare gli avvenimenti. Anche i giocattoli più rudimentali nelle sue mani si convertiranno in valori inimmaginabili per gli adulti assumendo la funzione di un autentico ‘laboratorio’ del pensiero per conoscere e padroneggiare il mondo con i suoi meccanismi  sociali ed emotivi.
In tema di sicurezza esistono norme precise che devono essere scrupolosamente osservate. Il pericolo di incidenti è costante: ecchimosi, tagli, fratture, lesioni, intossicazioni. Frequente è il caso di bambini troppo piccoli che giocano con oggetti di minime dimensioni che possono facilmente essere ingoiati, o giocattoli in tessuto che possono contenere ovatta o altre fibre tossiche e che, in caso di sdrucitura, possono facilmente essere ingerite o inalate. Una soluzione al problema è la rigorosa attuazione della direttive europee che prevedono l’applicazione del marchio ‘CE’ autentico,  a garanzia della sicurezza dei giocattoli in commercio.

(fonteMarcella Di Franco – L’arte del gioco e il suo valore educativo)

(1) R. G. Romano, L’arte del giocare. Storia, epistemologia e pedagogia del gioco, Lecce, Pensa Multimedia, 2000.

(2) J. Huizinga, Homo ludens, Torino, Einaudi,1945.

(3) A, Nobile Gioco e infanzia,, Brescia, La Scuola, 1997.


I giocattoli che presentiamo in queste pagine sono tutti super selezionati e garantiti dalla competenza e dalla serietà di un grande Brand  che dal 1914, nei suoi negozi a Milano (e con capacità di spedizione in tutta Italia, oggi anche con l’e-commerce) ha guidato schiere di genitori, nonni e zii nelle loro scelte d’acquisto e  ha fatto la felicità di migliaia e migliaia di bambini. Ieri come oggi.

Via Olmetto, 10, 20123 Milano MI

Orari: lunedì 13- 19
martedì-sabato 10-19

Via Pietrasanta, 14, 20141 Milano MI

Orari: lunedì- venerdì  8.30-18.30
sabato 9-13/14.30-18.30
Telefono: 02 5521 1907

 

 

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.