MANOVRA: LINEA PIU’ MORBIDA SULL’EVASIONE. Redditi online senza nomi, niente conti correnti nelle dichiarazioni

Pubblicato il 5 Settembre 2011 in da redazione grey-panthers

Le aperture

L’Unità, con il titolo “Libertà di licenziare”, dà conto del “primo sì” in Commissione Bilancio alla manovra. E’ stato “peggiorato” l’articolo 8 del decreto, scrive il quotidiano del Pd, che ricorda che l’articolo riguarda il lavoro e la “deroga da leggi e contratti” in esso prevista. Il titolo più grande è per lo sciopero della Cgil (“Cento piazze per cambiare”) mentre l’editoriale, firmato dal giurista Luigi Mariucci, si sofferma sul contenuto del decreto e sul punto.

Sul tema altri due giuristi – Pietro Ichino e Michele Tiraboschi – vengono intervistati dal Messaggero. Il primo spiega che la riforma dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, non può essere delegata alla contrattazione aziendale, per il secondo “non c’è” il rischio di licenziamenti facili.

ll Corriere della Sera: “Fisco e licenziamenti, la nuova manovra”. Si parla di “ipotesi fiducia per accorciare i tempi”, e si spiega che si è scelta una “linea più morbida” sull’evasione (redditi online senza nomi, niente conti correnti nelle dichiarazioni). E poi “Passa la deroga all’articolo 18: cade la tutela del posto di lavoro se c’è il sì dei sindacati”.

La Repubblica: “Manovra, più facile licenziare. Camusso: ‘Il Governo cancella la Costituzione’. Domani le misure in Aula al Senato. Fiato sospeso per la reazione dei mercati e della Bce. Dietrofront su redditi online e conti correnti”. Su tutti i quotidiani anche lo “scontro Tremonti-Marcegaglia”, che ieri si sono affrontati a Cernobbio.

In prima pagina, anche su altri quotidiani, la vicenda Tarantini e la “caccia ai soldi” versati dal premier all’imprenditore. Secondo diversi quotidiani “presto” Berlusconi sarà sentito dai pm che indagano a Napoli.

Su La Repubblica si annuncia anche per imminente la sospensione di Penati da parte del Pd

Anche La Stampa apre con il titolo “si può licenziare se c’è il sì dei sindacati”.

Il Giornale: “Berlusconi toglie il cappio”. Il quotidiano esulta perché dal via libera della manovra in Commissione al Senato sono state cancellate le norme “sullo Stato di Polizia fiscale”. Inoltre: “Più facile per le imprese licenziare, e accordo con l’opposizione per la revisione della spesa pubblica”. L’editoriale è firmato da Nicola Porro.

Sul Corriere della Sera un corsivo firmato dal direttore è titolato “un effetto sgradevole dello sciopero generale”. E’ il fatto che diversi quotidiani – ma non tutti – non usciranno in edicola. Il Corriere non uscirà, e De Bortoli si chiede se sia un bene per i “diritti” di cui Susanna Camusso parlerà dal palco domani.

In evidenza su L’Unità e su altri quotidiani anche la notizia della morte di Mino Martinazzoli. Sul Corriere lo ricorda Aldo Cazzullo

E poi

Su La Stampa editoriale di Gian Enrico Rusconi sulle elezioni regionali nella regione del Mecleburgo-Pomerania, in Germania: “Un voto contro l’Euro”.

Da segnalare sul Corriere della Sera un articolo di Ian Buruma sulla vicenda Strauss-Kahn e sui “conflitti sulle donne”.

Su L’Unità una intervista al “leader” degli “indignados israeliani”: “Itzik, il leader degli indignati israeliani: La nuova Israele è cominciata. Parla il ragazzo che mobilita folle oceaniche”

La Repubblica si occupa di Cuba con un reportage da L’Avana.

 

(Fonte: La Rassegna Italiana di Ada Pagliarulo e Paolo Martini)