Da vedere in DVD: “La Belle Époque” di Nicolas Bedos

Pubblicato il 6 Febbraio 2022 in , , da Egidio Zanzi
La Belle Époque

tit orig idem sogg sceneggiatura Nicolas Bedos cast Daniel Auteil (Victor Drumond) Fanny Ardant (Marianne) Guillaume Canet (Antoine) Doria Tillier (Margot) Pierre Arditi (Pierre) Denis Podalydès (François) Michael Cohen (Maxime) Jeanne Arènes (Amélie) Lizzie Brocheré (Gisèle) genere commedia prod Fr 2019 lingua orig francese durata 111 min.

 

Un film così semplifica sempre il compito del recensore che risolve brillantemente il problema dell’attacco (l’incipit, il principio, l’inizio…) del pezzo da scrivere con il classico: “The French do it better” (i francesi lo fanno meglio). Sottinteso: il cinema-commedia. È un vecchio refrain che trova regolarmente conferma a ogni ritorno di stagione con esemplari come questo, sempre nuovi nei titoli, vecchi nella forma e nella sostanza. Avete presente Effetto notte (1973) di François Truffaut? Ecco, siamo sempre da quelle parti. Il cinema nel cinema, la finzione nella finzione, la realtà virtuale più vera di quella fattuale tenendo conto che i fatti veri sono anch’essi virtuali in quanto parte della finzione scenica. Tutto chiaro? Se non è chiaro va bene lo stesso.

La Belle Époque

Dunque: Victor Drumond, anzianotto disegnatore, è in disarmo dall’arte e dalla vita. Marianne, sua moglie, anzianotta strizzacervelli, è invece tutta protesa al futuro, piena di vita, di verve, di voglia di cambiare (anche marito). Maxime, ossia Drumond figlio, è attivo nell’editoria virtuale mentre il suo vecchio amico Antoine si è inventato il lucrosissimo business di “rievocatore” ossia creatore di fiction fatte su misura per clienti danarosi che vogliono immergersi in un qualche momento o personaggio storico. O rimettere in scena qualche brandello del proprio passato magari per rincollare dei cocci altrimenti perduti per sempre. Cosa che succede anche a Victor quando, sui set di Antoine, viene catapultato nella Lione del 1974, nel fatidico bistrot chiamato La belle époque, il giorno dell’incontro con la “sua” Marianne di allora. Succede però che la Marianne di oggi abbia le forme, il sorriso e l’esplosiva carica seduttiva di Margot, problematica fidanzata di Antoine con cui è perennemente in lite. Tralasciamo di enunciare il resto, non per timore di spoilerare quanto per l’inutilità dell’esercizio stante la prevedibilità dell’intreccio. Detto questo non va taciuto il notevole parterre de rois sciorinato nel cast, tutto all’altezza della parte e della fama. Con la Ardant un po’ troppo all’altezza, ovvero un cicinino sopra le righe. Più di quanto non richiedesse il personaggio. Per il vero, a sua discolpa, più una macchietta che un personaggio.

 

E allora perché vederlo?

Perché anche se al cinema il passato può ritornare, nella realtà, invece, non torna mai. E dobbiamo farcene una ragione.

La Belle Époque