Rassegna stampa: Riflettere sull’immigrazione

Pubblicato il 11 Gennaio 2010 in , da Vitalba Paesano

Le aperture

Il Corriere della Sera: “Sgomberi nelle aree a rischio. Piano dopo la Calabria: tre interventi al Sud. Cori razzisti, Maroni vuole fermare le partite. I clandestini saranno espulsi.Il Papa: rispettare gli immigrati”. In evidenza anche una intervista a Francesco Rutelli: “Sì al centrosinistra a tre condizioni”. In prima anche un articolo di Sergio Rizzo sulle proposte del premier in materia fiscale: “1994-2010, le promesse (tradite) sulle tasse”.

La Repubblica: “Rosarno, il pugno di Maroni. Via all’espulsione degli immigrati”. A centro pagina: “Stranieri a scuola, i nati in Italia sono esclusi dal tetto del 30 per cento. La precisazione del ministro Gelimini: i bambini ‘eccedenti’ saranno trasferiti”. Di spalla: “Fisco, Epifani boccia Tremonti: ‘Due aliquote, regalo ai ricchi’”.

Il Giornale: “Chi ha sbagliato ora paghi. La rivolta dei clandestini. Tutti sapevano dello scandalo di Rosarno ma nessuno ha denunciato in tempo. Ispettorato del lavoro, Inps, sindacati, forze dell’ordine, magistratura, cittadini hanno preferito non colpire chi ha voluto i negri irregolari per sfruttarli”. Vittorio Feltri torna a criticare il “silenzio assoluto” e “l’inerzia assoluta” della società civile e delle istituzioni calabresi. “Non basta ripetere la solita lagna, in bocca a chiunque discuta anche accidentalmente i problemi del Mezzogiorno, ossia che in certe regioni lo Stato è assente. Via, lo Stato non è un’entita astratta, ma è fatto di uomini”.

A centro pagina: “E la sinistra si diverte a bastonare Maroni. Per il Pd il problema non è la ‘ndrangheta”. Di spalla il quotidiano milanese dibatte della proposta di Berlusconi di ridurre a due le aliquote Irpef: un’arma “anche contro l’evasione”, per Claudio Borghi, e uno strumento per ridare “libertà” ai cittadini secondo Paolo Del Debbio.

La Stampa: “Rosarno, abbattute le baracche. Il Papa: rispettate gli stranieri”. “Permesso di soggiorno agli africani feriti, maggiori controlli sul territorio contro la ‘ndrangheta. Maroni: tolleranza zero su clandestini e cori razzisti negli stadi”. A fianco il tema “scuola e immigrati”: “Gelmini: i nati in Italia esclusi dal tetto del 30 per cento”.

Nella parte alta della prima pagina il quotidiano evidenzia le parole del generale americano Paetraeus: “Pronti a colpire l’Iran. Il generale: se falliscono i negoziati disposti a bombardare i siti atomici. Obama: niente soldati nello Yemen”. In prima anche

Il Messaggero offre una intervista al ministro dell’Interno. “Regolarizzazione per gli immigrati con i minicontributi della legge Biagi”. Si parla anche di maggiori poteri alla Superprocura antimafia.

Il Sole 24 Ore apre con un sondaggio realizzato da Ipr Marketing per il Sole 24 Ore sulle amministrazioni locali: “Bocciati sindaci e governatori. Brusco calo del gradimento. Tosi, Galan e Pezzopane in testa alle classsifiche. Anche Chiamparino, Scopelliti e Vallone (sindaco di Crotone) ottengono un buon risultato. Bassissimi i consensi per i sindaci di Catania, Napoli e Caserta.

Politica

Si tiene oggi un vertice del Pdl a Palazzo Grazioli, ricorda il Corriere della Sera nella pagina dedicata a quella che sarà l’agenda del governo. Con il premier si riuniranno il ministro Alfano, i tre coordinatori Pdl Bondi La Russa e Verdini e l’avvocato Ghedini. Ma dovrebbe partecipare anche la presidente della Commissione giustizia della Camera Giulia Bongiorno, da sempre vicina al presidente della Camera Fini. Si parlerà di processo breve e di legittimo impedimento, che parte oggi in Commissione alla Camera.

La Repubblica titola: “Fini e il conclave sulla giustizia. ‘Tenuto all’oscuro anche stavolta’”. Secondo il quotidiano diretto da Ezio Mauro il Presidente della Camera sarebbe infastidito dalla mancanza di informazioni su quanto si dovrà decidere in materia di immunità, nuovo lodo congela processi e legittimo impedimento. Lo stesso quotidiano dà la notizia dell’incontro annunciato per oggi del premier con Napolitano, che dovrebbe avvenire dopo il vertice di Palazzo Grazioli.

Secondo Guglielmo Epifani, leader della Cgil, le due aliquote proposte dalla riforma fiscale del governo sono troppo poche perché non rispettano la progressività e perché non sono condivisibili le percentuali indicate. Se ne occupa La Repubblica a pagina 2. La prima aliquota, secondo Epifani, è troppo alta, poiché quel 23 per cento dovrebbe scendere a 20. E la seconda, quella del 33, è troppo bassa: “Così facendo si promettono grandi risparmi ai redditi medio-alti, ma si concede poco a chi ha entrate ridotte”. Sulla stessa pagina, il vicesegretario Pd Enrico Letta dice che la priorità è portare dal 23 al 20 per cento l’aliquota per la grande maggioranza dei lavoratori dipendenti.

Islam e altro
Sul Corriere della Sera, alla pagina delle Idee e Opinioni, un intervento dell’islamologo Olivier Roy, che compare sotto il titolo “Il vendicatore solitario di Al Qaeda: musulmano virtuale, terrorista reale”. Roy prova a spiegare cosa hanno in comune i terroristi che nel 2009 hanno tentato di colpire il territorio statunitense. Giovani globalizzati che si identificano con una umma musulmana virtuale e immaginaria”.

Su La Repubblica, nelle pagine dedicate alla lotta al terrorismo, si evidenziano le dichiarazioni di un’esperta della Hoover Institution, Jessica Stern: “Istruito, borghese e globale, identikit del nuovo terrorista” è il titolo dell’articolo in cui si sottolinea che la Stern evidenzia come gli Usa non capiscano la nuova Al Qaeda. I membri di questa organizzazione arrivano dai Paesi più repressivi del Medio Oriente e intendono destabilizzare gli Stati più deboli. Allo stesso modo e contemporaneamente si sottolinea che Al Qaeda recluta nei Paesi non islamici.

Su La Stampa il resoconto di una intervista, rilasciata ieri alla CNN, dal comandante in capo del CentCom (comando centrale Usa per il teatro mediorientale) in cui si parla di Iran per ipotizzare un bombardamento da parte americana degli impianti nucleari iraniani. Allo stesso modo si dà conto della precisazione del Presidente Obama, che ha sottolineato di non avere intenzione di mandare soldati americani nello Yemen e in Somalia: “Credo che in questa fase sia più efficace lavorare con partner internazionali”. Obama ha concluso ricordando che continua a pensare che il cuore della attività di Al Qaeda sia nella frontiera Afghano-Pakistana.

L’Unità intervista Benjamin Barber, già consigliere del Presidente Clinton. Il quotidiano riassume così il suo pensiero: “Su Afghanistan ed ecologia Obama sta sbagliando, ma la sanità sarà la svolta”. Bisognerebbe muovere verso il modello europeo di economia mista, secondo Barber, che sottolinea come lo Stato abbia il compito di controllare, regolare e garantire standard di giustizia sociale. Sul terrorismo dice che uno su cinque di coloro che vengono rilasciati riprendono l’attività terroristica. Se poi accetti che imputati di nazionalità saudita o yemenita vengano trasferiti nelle prigioni di casa loro, non hai più il controllo di ciò che accadrà e sai benissimo che alcuni saranno rimessi in libertà. Nulla dimostra che la presenza armata all’estero diminuisca la minaccia terroristica in casa, abbiamo migliaia di truppe a Baghdad e Kabul e stavamo per essere bombardati in casa nostra da un nigeriano. Qualunque intervento in terra stranier è un errore, perché sarai sempre visto come aggressore. Barber usa un paradosso: “Lasciamo l’Afghanistan, lasciamo che Al Qaeda diventi l’occupante e vedremo le tribù pashtun rivoltarsi contro di loro”.

Sui temi ecologici: “Siamo il Paese che ha maggiori responsabilità rispetto ai mutamenti climatici”, ma non c’è stato nemmeno il tentativo di esercitare una leadership in questo campo.

Tornando a La Stampa, si riportano le dichiarazioni del presidente yemenita Saleh, che pare abbia teso la mano ai ribelli affermando: “Il dialogo è la migliore soluzione anche con Al Qaeda e gli alawiti (sciiti del nord). Siamo pronti a parlare con loro se depongono le armi.

Sullo stesso quotidiano un articolo che continua ad occuparsi del “grande assalto ai cristiani”. Cinque chiese distrutte in Malaysia, a Kuala Lumpur continuano le violenze contro i cattolici esplose dopo una disputa sull’utilizzo della parola Allah come sinonimo di Dio anche per i non musulmani, in Egitto arrestati 28 copti, accusati di fomentare disordini. E ad Algeri sono riapparsi i barbuti islamisti, che hanno assaltato e incendiato la sede dei protestanti kabili.

L’Unità parla della Commissione di inchiesta parlamentare in Iran che ha duramente accusato l’ex procuratore generale di Teheran per i maltrattamenti subiti da 145 manifestanti in un carcere a sud della capitale, dove i giovani arrestati si sono trovati al fianco di pericolosi criminali e sono stati picchiati e umiliati dai loro carcerieri. L’ex procuratore, ricorda L’Unità, era stato destituito nell’agosto scorso dopo la chiusura dello stesso carcere per decisione della Guida Suprema.

Su L’Unità un dossier firmato da Umberto de Giovannangeli si occupa di Gaza e del muro che l’Egitto sta costruendo al confine con la striscia palestinese. “L’opera in acciaio è a pova di bombe. ‘Difendiamo la sicurezza nazionale’”. L’Onu ricorda che il 60 per cento dell’economia della Striscia dipende da Gaza”.

E poi

Da segnalare il Focus del Corriere della Sera, che si sofferma sul numero degli immigrati impiegati in lavori stagionali. La stragrande maggioranza ha contratti “informali” e retribuzioni “non sindacali”, sono almeno 170 mila, impiegati, oltre che in agricoltura, anche nella zootecni, nel settore dei fiori e nell’agriturismo. In alcune regioni (Toscana, Emilia Romagna, Piemonte) ci sono anche corsi di formazione e progetti mirati agli immigrati.

La Stampa si sofferma sul probabile arrivo negli agrumenti del sud di raccoglitori romeni o bulari, “pronti a prendere ilposto degli africani”, finora attivi nell’edilizia.

Il Sole 24 Ore ricorda in prima pagina che oggi i 26 commissari della squadra della Commissione Ue di Barroso inizieranno le audizioni al Parlamento Europeo. Un “esame” per sostenere il quale è obbligatorio presentare una tesina in cui si illustra il proprio programma. “L’interrogazione” durerà tre ore.

 

(fonte: RASSEGNA ITALIANA, di Ada Pagliarulo, Paolo Martini)