Rassegna stampa: la tragedia di Haiti e i nostri problemi di sempre

Pubblicato il 14 Gennaio 2010 in , da Vitalba Paesano

Le aperture

“Haiti è diventata un cimitero” è il titolo di apertura del Corriere della Sera. Il terremoto del settimo grado della scala Richter ha “spazzato via i palazzi di Port-au-Prince, dal parlamento alla cattedrale”, che è “rasa al suolo”. “Il governo: i morti sono più di centomila”. L’editoriale di Sergio Romano è titolato “L’isola degli ultimi”, sulla prima pagina del quotidiano ci sono anche testimonianze su Haiti, come quella di Ettore Mo (“Lì ho visto la miseria e la fame che uccide”). In prima pagina c’è spazio anche per un riquadro sulla politica interna (“Giustizia, niente decreto. Berlusconi contro i pm. Il premier frena sul fisco: le tasse non calano”) e per Google, che ha deciso di eliminare ogni filtro politico dai suoi siti in Cina, e si è detta pronta a lasciare il Paese se Pechino non rinuncerà alla censura: “Google e la ribellione al muro digitale cinese”, il titolo dell’articolo.

La Repubblica: “Apocalisse ad Haiti, centomila morti”. “Terremoto devasta l’isola, migliaia sotto le macerie. Forse anche italiani tra le vittime”. La politica occupa un riquadro. “Giustizia, salta il decreto blocca processi. Tasse, il premier ci ripensa. Minzolini al Tg1: ‘Craxi uno statista’. E’ polemica”. In prima le firme di Giuseppe D’Avanzo (“Il vero asso nella manica del Cavaliere”), e di Edmondo Berselli (“Promesse fiscali e politica artificiale”, il titolo). La decisione del premie di non procedere con un decreto sarebbe stata “apprezzata” dal Quirinale, come spiega tra gli altri un articolo del Sole 24 Ore.

La Stampa: “Haiti, il giorno dell’Apocalisse”, con commento di Lucia Annunziata. In prima anche uno spazio sulla politica interna. Oltre all edichiarazioni del premier, anche le regionali in Piemonte: “Chiamparino capolista Pd. Il sindaco di Torino farà da traino alla Bresso. Puglia: sì alle primarie”.

Anche su Il Foglio grande evidenza al terremoto di Haiti, “l’isola che non c’è più”, e per Google, che “minaccia il ritiro dalla licca contro la lotta del regime a Internet”.

Il Sole 24 Ore: “Tagli fiscali sì, ma dopo la crisi. Premier e Tremonti: fisco iniquo e inefficiente, riforma rinviata”.

Per Il Riformista il governo è in “Stato confusionale. Berlusconi dietrofront su taglio delle tasse e decreto blocca-processi. Bersani: è la destra a non volere le riforme, ma io non rinuncio”. Nelle pagine interne il segretario del Pd è protagonista di una lunga intervista: “Col badile contro le leggine, ma sulle riforme vere pronto da domani”, il titolo.

Il Giornale: “Il pasticcio delle tasse. Per il momento non si taglia. Il premier annuncia: non è possibile ridurre le aliquote quest’anno. La crisi ce lo impedisce. Vero. Ma perché nei giorni scorsi ci aveva illusi parlando di riforma fiscale imminente?”: Vittorio Feltri sviluppa la domanda nel suo editoriale.

Anche Libero è severo con il premier: “Caro Silvio, non ci stiamo. Berlusconi dice che le tasse non si possono abbassare. Questa volta pensiamo che sbagli. Il Fisco è una giungla di 1834 tributi. C’è un balzello anche sull’aria. Ecco i primi cento”.

Elezioni

 “Il popolo nero non esiste. Le tessere dell’Ugl? Facciamo come gli altri”. É il titolo di una intervista a Renata Polverini, su Il Riformista, in cui la candidata del centrodestra replica alle accuse di questi giorni e anticipa le priorità del programma della sua coalizione che sarà pronto a fine mese. “Sgravi per famiglie e imprese subito, ma anche l’impegno a ripianare il deficit di bilancio negoziando il piano di rientro e tagliando le spese”.

Sulla Puglia il Pdl ha deciso: si faranno le primarie per scegliere il candidato, tra Vendola e Boccia. “Pressing di D’Alema, anche Casini dà il via libera”.

Sulla Calabria, scrive Repubblica che Bersani sarebbe tentato dal lasciare la scelta del candidato presidente all’Udc. “E Pierluigi gela i suoi candidati: diamo la Calabria all’Udc”.

Su L’Unità si fa il punto sui rapporti del Pd con Prc e gli altri partiti della Federazione della sinistra. “Accordi difficile in almeno 4 regioni. In una regione su tre la sinistra radicale sosterrà candidati alternativi a quelli del Pd”.

Su Libero una intervista a Enzo Carra, ex dc e oggi anche ex Pd: “Il Pd è un ogm politico, adesso me ne vado. Il caso Bonino è la conferma della mutazione del partito, una sigla di sinistra senza pluralismo”.

Su Il Giornale intervista a Isabella Rauti, “lady Alemanno”, che forse si candida nella lista del Pdl che sostiene la Polverini.

 Craxi

Su La Repubblica Diario pagine dedicate a Craxi e al “craxismo”, con articoli di Miriam Mafai, Giorgio Ruffolo, Filippo Ceccarelli”. Sullo stesso quotidiano spazio anche alle polemiche in vista della celebrazione del decennale della morte: l’editoriale del Tg1 viene commentato da Curzio Maltese (“Un comizio in diretta per la prima Repubblica”), e un retroscena parla del convegno che si terrà in Parlamento: “Alla fine il Quirinale sceglie un gesto privato verso la signora Anna, che continua a vivere in Tunisia. Sarà un telegramma alla vedova di Bettino il messaggio di Napolitano per il decennale”.

Il Corriere offre un ritratto di Anna Craxi e una conversazione firmata da Aldo Cazzullo: “Tra me e Bettino una promessa. Il suo corpo non tornerà mai in Italia”. “Non tutti ci credettero quando dissi che sarei rimasta ad Hammamet. Ora sono una cittadina tunisina”.

La Stampa offre un articolo di Giuseppe Culicchia che torna sul tema “che Italia sarebbe senza immigrati”. “Il mercato non c’era più e all’edicola mancavano i quotidiani. L’edicolante mi ha detto: il corriere che li porta è rumeno, e lui preferisce i romeni”. “Scomparsa la domesticaperuviana e mia madre non ha più l’aiutante russa. Mancano le arance perché adesso nessuno le raccoglie”.

E poi

Su La Stampa una intervista a Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma, in vista della visita del Papa in Sinagoga: “Col Papa dialogo complicato ma non si ferma”, il titolo.

Su La Repubblica una intervista allo storico Saul Driedlander, che “ribalta la tesi di Hanna Arendt” sulla “banalità del male”. “Non è stata una macchina burocratica a portare avanti lo sterminio”, ma l’antisemitismo “redentivo, apocalittico” di Hitler, “una ossessione pseudoreligiosa che fa molto pensare al fondamentalismo di oggi”, scrive Susanna Nirenstein.

La Repubblica offre una intervista di Die Zeit a Condoleezza Rice: “L’America continuerà a guidare il mondo. Sbaglia chi dice che siamo in declino”. Gli Usa hanno dalla loro “una idea della storia, della direzione in cui muoversi, cosa che aveva anche l’Unione Sovietica. Nel nostro caso è una idea democratica, l’idea della libertà, che va al di là della classica politica basata sugli interessi nazionali e che sviluppa una forza di attrazione universale. Nonostante gli straordinari risultati economici la Cina non ha nulla di simile da offrire. Persegue interessi nazionali, mercantilistici. Non sembra disposta a portare avanti anche una politica di responsabilità o a investire nelle istituzioni globali”.

 (fonte: RASSEGNA ITALIANA, di Ada Pagliarulo, Paolo Martini)