Molti scienziati italiani premiati dal Consiglio europeo per la Ricerca

Pubblicato il 26 Gennaio 2012 in , da redazione grey-panthers

Marco Ottaviani, dell’Università Bocconi di Milano, è uno scienziato rientrato in Italia l’estate scorsa dagli Stati Uniti, grazie alle borse del Consiglio europeo della Ricerca (CRE): “Sono tornato in Italia dopo aver lavorato negli Stati Uniti per la Kellogg, e la possibilità di ottenere una sovvenzione ERC è stata una considerazione fondamentale per la mia decisione di rientrare in Europa”, ha osservato Ottaviani, che grazie ai fondi ottenuti potrà realizzare il progetto intitolato “Designing Institutions to Evaluate Ideas”.

Il ritorno in Europa delle menti più brillanti è uno degli aspetti più positivi dell’iniziativa del CRE che, con un bilancio pari a poco più di 660 milioni di euro, assegna a 294 ricercatori di alto livello le ambite sovvenzioni previste dal quarto concorso “Advanced Grant”. Dall’Italia sono pervenute in totale 3815 candidature e i progetti selezionati sono stati 167 per un una cifra che si aggira attorno ai 247 milioni di euro. Ben 90 sono stati invece  i ricercatori italiani con sede all’estero che hanno ottenuto una sovvenzione.

Le borse del Consiglio europeo per la Ricerca vengono assegnate, attraverso concorsi aperti, a progetti guidati da ricercatori affermati che lavorano o intendono lavorare in Europa, indipendentemente dalla loro origine. Finora sono stati finanziati 2500 progetti per un sostegno totale di quasi 3 miliardi e 9 milioni di euro. La missione dell’ERC, infatti, è quella di incoraggiare la ricerca di massima qualità sulla base dell’eccellenza scientifica, con finanziamenti competitivi che sostengano tutti i settori della scienza.

Tra i progetti premiati uno dei più noti è quello dell’equipe del Professor Alberto Broggi dell’Università di Parma, che ha esplorato l’uso di macchine intelligenti.  Grazie alle ricerche del team di Broggi una vettura alimentata da energia verde ha percorso 13 mila chilometri senza conducente ed è giunta a Shanghai nel giro di tre mesi, attraversando ambienti estremi e dimostrando la possibilità di muovere le merci senza inquinare. Il progetto ha ricevuto 1 milione e 75 mila euro per 5 anni.

Nell’ambito del programma IDEAS del 2007, il Ministero dell’Università e della Ricerca scientifica e Tecnologica aveva invitato i finalisti di un concorso CRE, che avevano superato la soglia di qualità, ma che non avevano ottenuto i finanziamenti, a presentare proposte a condizione che la loro ricerca sarebbe stata effettuata in Italia. Il MIUR e il Ministero per lo Sviluppo Economico sono i due principali attori italiani che agiscono nel campo dei finanziamenti in cooperazione con il Consiglio europeo per la Ricerca, mentre il lavoro concreto è principalmente svolto all’interno delle università. Tra le personalità di spicco che lavorano all’interno del CRE troviamo Claudio Bordignon, professore di ematologia presso il San Raffaele di Milano, la Prof.ssa Anna Tramontano dell’Università Sapienza di Roma, il Direttore della Scuola Normale Superiore di Salvatore Settis e 381 scienziati coinvolti nella valutazione dei progetti.

Tra gli altri esempi di successo italiano, si può citare quello dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma per la creazione di un simulatore di terremoti chiamato SHIVA e progettato dal team del Prof. Giulio Di Toro, che contribuirà ad analizzare anche gli eventi in Giappone dell’anno scorso. Infine, va ricordato il progetto guidato dalla Dott.ssa Valentina Bosetti della Fondazione ENI, che svilupperà uno studio sui gas serra e sugli investimenti per rendere accettabili i livelli delle concentrazioni atmosferiche.

di Matteo Fornara e Francesca Livoti
Rappresentanza a Milano della Commissione europea