In arrivo l’Università dell’olio

Pubblicato il 2 Novembre 2008 in da Vitalba Paesano

L’assaggio professionale dell’olio compie 25 anni. Tanti sono infatti gli anni che sono serviti per far decollare la degustazione degli oli extravergini di oliva, e per rendere tale pratica largamente diffusa alla stessa stregua dell’assaggio del vino. Non sono da sottovalutare i 25 anni di fondazione dell’Onaoo. I degustatori professionisti dell’organizzazione nazionale assaggiatori olio di oliva si dicono orgogliosi per aver puntato anzitempo sull’analisi sensoriale degli oli di oliva. Ci hanno creduto fino in fondo, quando nel lontano 1983 pensarono bene di istituire addirittura un’apposita organizzazione. Sono loro dunque gli antesignani dell’assaggio professionale dell’olio. Paragonarli ai sommelier del vino non è corretto, perché loro hanno acquisito una professionalità ancora più estesa e robusta. I degustatori dell’Onaoo non soltanto insegnano e praticano l’assaggio, ma alcuni di loro sovraintendono anche alla creazione di un extravergine perfetto, in linea con le tendenze di consumo. Si va da loro e si apprende pure l’arte di “costruire” l’olio attraverso la definizione del cosiddetto “blend”, al pari di quanto l’enologo fa per il vino. Non è dunque solo una questione di naso, ma molto di più.

L’Onaoo ha avuto il merito di averci creduto quando nessuno si interessava al prodotto con la medesima attenzione di oggi. La loro idea di praticare l’assaggio in maniera altamente professionale è stata lanciata ancor prima che lo facessero le Istituzioni. L’Unione europea ha infatti legiferato in tal senso solo nel 1991, emanando un regolamento ch’è stato tra l’altro rivisto proprio di recente, con l’adozione di nuove norme in vigore dal primo ottobre di quest’anno.

A Imperia, dov’è la sede dell’organizzazione, sono soddisfatti. Il presidente dell’Onaoo, Lucio Carli, ha annunciato di recente l’ipotesi di avviare a breve una università dell’olio, un passaggio importante per qualificare ulteriormente una professionalità che sta oggi riscuotendo un ampio consenso, soprattutto nell’ambito degli oli a denominazione di origine protetta, dove è appunto prevista la valutazione organolettica obbligatoria per gli extra vergini certificati.

Per saperne di più: Onaoo, Organizzazione nazionale assaggiatori olio di oliva

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