Cani e gatti: occhio alla rabbia che arriva dall’Est

Pubblicato il 2 Febbraio 2011 in da Vitalba Paesano

Evitare qualunque contatto con animali sconosciuti, sia selvatici sia domestici, anche se sembrano socievoli; vaccinare il proprio cane o gatto; non adottare in appartamento animali selvatici; segnalare subito al veterinario eventuali cambiamenti peggiorativi del comportamento nel proprio cane o gatto. Sono solo alcuni dei consigli dell’ inchiesta del mensile “Quattro Zampe”  di febbraio, che approfondisce il tema della ricomparsa della rabbia con i massimi esperti del settore, come Stefano Marangon, direttore sanitario dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie (Izsve) e coordinatore scientifico di tutte le attività connesse alla campagna di vaccinazione orale delle volpi finalizzata a debellare la malattia.

Ricomparsa nella provincia di Udine nel 2008, la rabbia è una malattia infettiva causata da un virus che colpisce i mammiferi e può essere trasmessa all’uomo attraverso la saliva dell’animale infetto. “La ricomparsa della rabbia”, spiega Marangon , “è in stretta correlazione con la situazione epidemiologica della malattia in Slovenia e Croazia. In particolare, in  Croazia ci sono diversi focolai e, al momento, non sono in atto piani di vaccinazione, cosa che rappresenta un costante fattore di rischio di diffusione del virus”. Purtroppo, quando ci accorgiamo che il nostro pet è stato infettato è troppo tardi: il decesso è inevitabile.  Come assicurano gli esperti dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie e della Società italiana di medicina veterinaria preventiva, fino al 2012 proseguiranno altre due campagne di vaccinazione delle volpi, per far riacquisire all’Italia la qualifica sanitaria di territorio ufficialmente indenne e scongiurare qualsiasi altro rischio.