VIA LIBERA DEL QUIRINALE ALLA MANOVRA DA 40 MILIARDI. Napolitano chiede un confronto serio in Parlamento

Pubblicato il 7 Luglio 2011 in da redazione grey-panthers
Minacce dell'Isis all'Italia

Le aperture

Corriere della Sera: “Pensioni, norme meno severe”, “Napolitano firma la manovra: ma non basta. Previdenza, stretta solo oltre i 2.300 euro”, “Tremonti: il lodo Mondadori? Chiedete a Letta”.
In taglio basso: “Missioni all’estero. La Lega frena sul rifinanziamento”, “Il Quirinale: mantenere gli impegni”.

La Stampa: “La manovra sale a 68 miliardi”, “Altri 17 miliardi di tagli all’assistenza contenuti nella delega fiscale. Il governo apre a norme più leggere sulle pensioni”, “Napolitano firma il decreto: ma adesso in Parlamento confronto senza blindature. Tremonti: lodo Mondadori? Chiedete a Letta. Galan: ‘Da Giulio misure alla Visco’”.
In prima anche le notizie sulla missione militare in Libia: “Libia, la Lega dice no al rifinanziamento”, “Calderoli gela il Cavaliere: ‘Prima c’è bisogno di un chiarimento'”.

La Repubblica: “Napolitano: la manovra non basta”, “Via libera del Quirinale al pacchetto da 40 miliardi. Il ministro del Tesoro conferma la stangata su Bot e pensioni, ma salta il taglio delle tasse”, “Tremonti sul Lodo: chiedete a Letta. Missioni all’estero, stop della Lega”. In taglio basso: “Rai, così agiva la struttura Delta”.

Libero: “Aboliamoli”. Ci si riferisce ai “parassiti delle province”.

Il Fatto: “Berlinguer, chi era costui? Questione morale addio”, “30 anni fa, in pieno scandalo P2, il segretario del Pci denunciò la corruzione nelle alte sfere della politica. Un leader archiviato troppo presto. Intanto le tangenti assediano la sinistra”. In taglio basso: “Ma che bella sorpresa: una manovra con 17 miliardi di nuove tasse”.

Il Sole 24 Ore, ancora sulla manovra: “Due tempi per correggere i conti”, “Il decreto vale 25 miliardi, altri 15 arriveranno dalla delega fiscale-assistenziale”. In taglio basso: “Le banche cadono in Borsa”, “Piazza Affari perde il 2,44%, trascinata dai big del credito (UniCredit -7%)”, “La Ue contro Moody’s: Lisbona declassata solo su ipotesi”.

Il Giornale apre con la terza puntata dell’inchiesta “Dove buttano i soldi”. Oggi il titolo è: “Paghiamo pure i calciatori”, “Pensioni per artisti, sportivi e perfino i reduci del ’15-’18: l’assistenzialismo ci costa 27 miliardi. Tremonti: non faccio tagli da Masaniello. Ma è meglio abolire le Province che tassare i risparmiatori”. La grande foto a centro pagina è per Beppe Grillo in Costa Smeralda: “Grillo, l’ultima spiaggia dell’incoerenza. sabato con i Vip, domenica con i no Tav”.

Il Riformista punta sulla manovra e sulla “rivolta di regioni e comuni”: “‘E’ la pietra tombale sul federalismo’”, si scrive, riprendendo un’espressione del vicepresidente dell’Associazione nazionale comuni italiani Graziano Delrio. E il titolo di apertura recita: “Manovra amara”.

In Italia

“Eliminando i consigli provinciali potremmo risparmiare 4,5 miliardi l’anno. Sfidiamo Di Pietro: faccia una proposta di legge popolare”: è il direttore di Libero a lanciare la proposta in prima sul quotidiano, dopo lo stop alla Camera sull’abolizione, con l’astensione del Pd.
La Repubblica riferisce che, nel Pd, veltroniani e dalemiani criticano Dario Franceschini (capogruppo alla Camera) proprio per l’astensione sul provvedimento. E si riferisce della protesta che sale dai militanti via web.Tanto che -scrive il quotidiano- il segretario Bersani ammette “a denti stretti”: “Sulle province ci siamo incartati”. Il responsabile Enti locali del Pd Davide Zoggia spiega perché il Pd si è astenuto sulla proposta venuta dall’Idv: “Non è cancellando una parola che si risolve il problema del costo della politica. Esiste una nostra proposta sul riordino del sistema delle autonomie locali e delle regioni e in questa si colloca anche quella spiecifica sulle province. Se si vuole fare sul serio, bisogna dire a chi, una volta abolite, vanno le loro funzioni”.
Lo stesso Zoggia spiega estesamente la proposta Pd in un intervento su L’Unità.
Il Riformista parla della provincia di Monza e Brianza: voluta dalla Lega, nel 2011 ha prodotto un unico atto, ovvero il premio Talamoni per imprenditori meritevoli.

“Con la patrimoniale traditi gli elettori di centrodestra”: lo scrive Il Giornale, che spiega come “le misure varate da Tremonti puniscono i risparimaitori e sembrano ispirate dalla sinistra anziché dai principi liberisti invocati dal governo”. Con le tasse sui titoli si punisce chi tenta di salvare il proprio capitale dall’inflazione, scrive il quotidiano. 
Luigi Spaventa, su La Repubblica, parla della “patriminoniale della destra”: un balzello che farà sì che “da domani sia la patetica vecchina con 10mila euro di Bot o Btp, si al’agiato proprietario di un portafoglio da decine di migliaia di euro pagheranno entrambi gli stessi 120 euro -che quasi azzerano i rendimenti della vecchina mentre appena sfiorano il benessere del più ricco”.
Il ministro dei Beni culturali Giancarlo Galan, in un’intervista a La Stampa, dice: “Tremonti? Ha fatto una manovra alla Visco”, “Il ministro è bravo, ma è un uomo ordinario, di quelli che ci portano sotto il 20 per cento”.
Beppe Pisanu, già ministro dell’Interno, intervistato dal Corriere invita il premier e Bossi a “chiamare” l’opposizione e sostiene che è necessario “un patto di fine legislatura” per delineare il futuro dell’Italia.

Un durissimo editoriale di Marco Travaglio compare sulla prima pagina de Il Fatto ed è interamente dedicato ai finanziamenti alla fondazione ItalianiEuropei, che fa capo a Massimo D’Alema. E il tema occupa anche le due pagine seguenti (“mazzetta rossa la trionferà”, “in principio fu la scalata Unipol, poi la Puglia e l’Enac”).

La segretaria Cgil Susanna Camusso, in un’intervista a Il Fatto, difende l’accordo sui contratti e la rappresentanza sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil con Confindustria. Si rivolge al segretario Fiom Maurizio Landini: “Il sindacato non può diventare un movimento”. Aldilà del titolo, la Camusso spiega punto per punto l’accordo (tregua scioperi, ruolo del referendum tra i lavoratori per approvare l’accordo anziché voto delle Rsu, ‘adattabilità’ dei contratti nazionali a livello aziendale).

E poi

“In Europa coro di accuse alle agenzie di rating”, “Bufera su Moody’s per la bocciatura del Portogallo”, titola Il Sole 24 Ore. Il presidente della Comissione Ue Barroso ha duramente contestato -scrive Il Sole– i tempi e i modi della decisione dell’agenzia Moody’s, che ha deciso un brusco abbassamento del rating del Portogallo ( i cui titoli di Stato sono ora considerati junk-bond, ovvero spazzatura, come scrive La Repubblica) sostenendo che alimenta la speculazione.
“Bruxelles dichiara guerra alle agenzie di rating”, titola proprio La Repubblica. I giudizi espressi in questi mesi da Moody’s o Standard & Poor’s preoccupano l’Ue. Barroso dice: “Mi sembra strano che nessuna di queste agenzie sia europea”, “Ci sono elementi che per la creazione di un’agenzia europea”. E il ministro delle Finanze tedesco Schauble ha lanciato un appello a “rompere l’oligopolio e mettere fine al dominio” delel agenzie americane.
Sul Corriere della Sera: “Israele vuole il week-end ‘vero’. Dopo shabbat, domenica a casa”, “La minoranza araba protesta: allora no al venerdì lavorativo”.

(Fonte: La Rssegna Italiana di Ada Pagliarulo e Paolo Martini)