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Cinema

Nel 1969, quando ero al liceo, il film “La Via Lattea” di Luis Buñuel mi ha fatto capire cosa può essere il cinema nelle mani di un poeta. Da allora mi occupo della “decima musa”. Ho avuto la fortuna di frequentare maestri della critica come Adelio Ferrero e Guido Aristarco che non mi hanno insegnato solo a capire un film, ma molto altro. Ho scritto alcuni libri e non so quanti articoli su registi, autori, generi e film. E continuo a farlo perché, nonostante tutto, il cinema non è, come disse Louis Lumiére, “un’invenzione senza futuro”. Tra i miei interesse, come potrete leggere, ci sono anche i viaggi. Lo scrittore premio Nobel portoghese José Saramago ha scritto: “La fine di un viaggio è solo l’inizio di un altro. Bisogna ricominciare a viaggiare. Sempre”. Ovviamente sono d’accordo con lui e posso solo aggiungere che viaggiare non può mai essere fine a se stesso. Si viaggia per conoscere posti nuovi, incontrare altra gente, confrontarsi con altri modi di pensare, di affrontare la vita. Perciò il viaggio è, in primo luogo, un moto dell’anima e per questo è sempre fonte di ispirazione. Viaggiate con me, allora! Auro Bernardi

Al via la Xa edizione di Cinema senza Barriere ®

Compie dieci anni la rassegna cinematografica destinata ai disabili sensoriali. Novità dell’autunno 2015 la presenza in sala della giornalista Barbara Sorrentini, che presenterà il film affiancata da un interprete LIS (lingua dei segni italiana).

Sangue del mio sangue

SANGUE DEL MIO SANGUE regia Marco Bellocchio sceneggiatura Marco Bellocchio cast Pier Giorgio Bellocchio (Federico Mai) Roberto Herlitzka (il Conte) Lidiya Liberman (Benedetta) Fausto Russo Alesi (Cacciapuoti) Alba Rorhwacher (Maria Perletti) Federica Fracassi (Marta Perletti) Alberto Bellocchio (Federico Mai anziano) Toni Bertorelli (dr. Cavanna) durata 108‘ Non è usuale che...

Dove eravamo rimasti

Film di garbata ironia, compiacente e frizzante, pesa quasi per intero sulle spalle di Meryl Streep. Questo non è un musical, anche se la colonna sonora assume un'importanza primaria proprio come contrappunto di situazioni topiche e snodi drammaturgici del narrato.