La Rassegna Stampa:Università, niente fondi. La rifoma slitta ancora. No del Tesoro sui ricercatori, protesta dei rettori

Pubblicato il 14 Ottobre 2010 in , da Vitalba Paesano

Le aperture

La Repubblica: “La Rai sospende Santoro”, “Saltano due puntate di Annozero. Fini sulla giustizia: no a colpi di spugna. Napolitano: difendo il Csm”. E poi: “Oggi Tremonti presenta il piano dei tagli, ministri in rivolta”. Sugli scontri allo stadio di Genova: “Ultrà, dalla Serbia attacco all’Italia, ‘Polizia impreparata’”. In taglio basso “l’epopea dei 33 minatori salvati” in Cile. E un commento di Luis Sepùlveda: “Il Cile che rinasce dal sottosuolo”.

Corriere della Sera: “Italia-Serbia, tensione e scuse”, “Il Viminale: ‘Evitata una strage’. Preso il capo degli ultrà'”, “Dopo una giornata di accuse tra Roma e Belgrado, il presidente Tadic chiama Berlusconi”. In prima anche la riforma dell’Università: “Università, niente fondi. La rifoma slitta ancora. No del Tesoro sui ricercatori, protesta dei rettori”, “Scontro nel governo tra la Gelmini e Tremonti”. Bisognerà aspettare l’approvazione della Finanziaria e del decreto ‘milleproroghe’ per trovare la copertura necessaria. In taglio basso: “La Rai ferma Santoro per dieci giorni. Lui: reagiurò in ogni sede”, “Sospeso per ‘gli insulti in tv’. E’ polemica”.

La Stampa: “Follia ultrà a Genova. tensione Italia-Serbia”, “Belgrado: polizia impreparata. Poi le scuse di Tadic. Maroni: evitato un altro Heysel, non accettiamo lezioni”. In un retroscena: “Dietro gli hooligan il boss della droga”, “Il ministro della Giustizia serbo tira in ballo anche il leader degli estremisti di destra”. A centro pagina: “Università senza fondi. Slitta la riforma Gelmini. Altolà del Tesoro: manca la copertura”.

Il Giornale torna sull”affare di Montecarlo’: “Vogliono insabbiare la casa dei Fini”, “Arrivano le carte dal Principato e smentiscono la tesi del ‘prezzo di vendita congruo’. Eppure i finiani cantano vittoria e il presidente della Camera si dice sicuro che l’inchiesta sarà archiviata. Che sta succedendo in Procura?”. A centro pagina: “Santoro ha sbagliato, la Rai anche”, “Annozero sospeso, ma noi siamo per la libertà di parola”. (“un conto è non essere d’accordo con il conduttore nell’impostazione del programma -scrive Il Giornale– e noi non lo siamo, un altro è tappargli la bocca perché ha tirato un vaffanculo a Mauro Masi, al quale anche noi, talvolta, lo tireremmo per quanto male fa il suo lavoro”).

Libero: “Insabbiano la casa di Fini”, “Ci riprovano. Gianfranco tenta l’ultimo trucco ed esulta per la perizia che giudica ‘congruo’ il valore del trilocale fissato nel ’99 a duecentoquarantamila euro. Sperando che nessuno gli ricordi che i prezzi sono decuplicati”. A centro pagina, sotto una caricatura di Benny: “Bavaglino a Santoro”, “Sospeso 10 giorni per aver mandato a…il suo capo. Un buffetto che dimostra che la Rai è ingovernabile e si rivelerà un assist per il martire Michele. Unica soluzione: privatizzare la Tv di Stato”. In taglio basso: “Che vergogna la politica. Il Parlamento ha già scordato gli alpini. La Russa parla delle armi per i nostri in Afghanistan. L’aula è semivuota”.

Il Riformista: “Disastro Viminale”, “La nostra polizia sott’accusa a Roma e a Belgrado. Crisi diplomatica. Maroni: abbiamo evitato una strage. Ma perché il ministero che ha inventato la tessera del tifoso ha lasciato arrivare quattrocento ultras nello stadio di Marassi?”. In taglio basso: “Santoro vuol tornare dal giudice. Sospeso da Masi, medita di mandare Ruotolo in video”.

Il Sole 24 Ore: “La Fed risveglia le borse”, “Liquidità per la crescita. Salgono gli utili trimestrali dei big Usa”. A centro pagina: “Per la Cassazione nelle mini-imprese l’Irap non si paga”: i piccoli imprenditori, se privi di autonoma organizzazione, sono esonerati dal pagamento dell’Irap. La Corte di Cassazione, con tre ‘sentenze-fotocopia’ ha allargato il campo di esenzione dell’imposta regionale.

Il Fatto: “Roba da Zimbabwe”, titola riferendosi alla vicenda Santoro. Ricorda il quotidiano che si tratta di un’espressione pronunciata dal direttore generale Rai Mauro Masi “quando il Caimano gli ordinò di imbavagliare Santoro. Adesso ubbidisce e lo sospende. I finiani protestano, ma cosa fanno contro il conflitto d’interessi?”. Sulla partita Italia-Serbia: “Rissa su chi li ha fatti entrare”, “Dopo la guerriglia e la sospensione di Italia-Serbia, scambio di accuse fra Roma e Belgrado”.

Il Foglio apre con la visita del presidente iraniano Ahmadinejad in Libano: “Ahmadinejad è in visita al suo feudo libanese, e Unifil gli fa da palo”. “Il presidente iraniano accolto a Beirut dalla folla Hezbollah con fiori e canti. Incontrerà anche il turco Erdogan”. E sul presidente turco: “Nei cieli di Erdogan”, “Dove volavano gli aerei Nato e israeliani ora si esercitano i caccia cinesi (dopo una tappa in Iran)”. A centro pagina grande attenzione per il Sinodo sul Medio Oriente in corso a Roma: “Vescovi contro Israele. Parla di ‘peccato’ il manifesto che i vescovi di Gerusalemme portano al Sinodo in nome dei cristiani palestinesi. ‘Resistere all’occupazione è un diritto e un dovere per un cristiano’. Richieste di boicottaggio”. E poi: “‘Noi, vittime dell’islam radicale’. Così i pastori delle chiese arabe abbandonano il politically coirrect”. Infine, un’intervista a padre David Maria Jaeger, tra i maggiori esperti delle relazioni tra la Santa Sede e lo Stato di Israele.

 Italia-Serbia

Della vicenda si occupa Enzo Bettiza, sulla prima de La Stampa, con un commento dal titolo “Lo scarto balcanico”.

La Repubblica ha inviato Renato Caprile a Belgrado per un reportage: “Nel covo di Arkan”, “Siamo entrati nel rifugio degli ultrà serbi: picchiatori pronti a mettersi al servizio di chi li ingaggia. Per colpire il governo di Belgrado”. I lettori del quotidiano troveranno anche un commento di Adriano Sofri: “Quando la curva battezza il nuovo capo degli squadristi”.

Gian Micalessin su Il Giornale, invece, racconta: “Odio e nostralgia di Arkan: il lato folle degli amici di Bossi”. “Sono gli eredi dei paramilitari che dagli anni ’90 in poi hanno stravolto il nazionalismo che piaceva alla Lega”. Un articolo si occupa poi del capo degli ultrà Ivan: “terribile ma codardo: preso nel baule del bus”.

Su Il Foglio ne scrive Andrea Affaticati: “Il malaffare serbo. I tedeschi hanno provato a fare granbde business nei Balcani. Si sono bruciati con nazionalismo e corruzione”. “Cristo e botte. Ecco il mantra degli ultras di Belgrado”.

Iran-Libano

La Stampa: “Il popolo di Hezbollah incorona Akhmadinejad. Visita trionfale a Beirut. Oggi tappa al confine con Israele: ‘lancerò pietre'”. Scrive il quotidiano che l’intento del presidente turco Erdogan è di volare in Libano per non farsi “scavalcare”: non vuole lasciare tutta la scena all’amico-rivale.

Su Il Sole 24 Ore un’analisi di Ugo Tramballi sull amissione Unifil in Libano: “perché stare in Libano se a incassare è Teheran?”. (E’ necessario fissare un’exit stretegy. Le speranze di far nascere una democrazia di tipo occidentale sono fallite e c’è da chiedersi se serva ancora schierare undicimilacinquecento soldati).

La Repubblica scrive che Hezbollah ha accolto “da eroe” il presidente iraniano. La segretaria di Stato Usa Clinton avverte: “Il viaggio non generi tensioni e instabilità”. Risponde il leader di Hezbollah, lo sceicco Nasrallah (apparso solo dagli schermi per questioni di sicurezza): “L’Occidente si irrita con Akhmadinejad perché dice la verità quando afferma che Israele deve scomparire”.

E poi

Secondo quanto racconta il Corriere della Sera il ministero della Difesa afghano avrebbe bocciato “nel mopdo più categorico” l’idea lanciata dal ministro La Russa di armare con bombe i nostri aerei perché l’esperienza di anni dimostra che bombardare “in modo non oculato ” vicino a zone abitate provoca “molte vittime civili”.

Sulle elezioni Usa di mid term due pagine de Il Foglio: “Previsioni per il 2 novembre, onde alte contro Obama. Troppo rosso (voti repubblicani) e troppo poco blu (voti democratici) sulla mappa elettorale d’America non fanno dormire il presidente e il suo partito. E’ la prima parte di un’inchiesta di Larry Silverbud.

La Repubbblica: “‘Troppe leggi impopolari’, il mea culpa di Obama per risalire nei sondaggi. Il presidente Usa: fisco e finanza, si cambia”. Il quotidiano intervista il premio Nobel per l’economica Joseph Stiglitz, già consigliere di Bill Clinton e chief economist della Banca Mondiale, che dice: “Barak, non cedere ai repubblicani. Ridurre le tasse è un grave errore”. Secondo Stiglitz “il sogno americano è finito”.