La Rassegna Stampa: Nasce il fondo Ue salvastati

Pubblicato il 17 Dicembre 2010 in , , da Vitalba Paesano

Le aperture

Il Corriere della Sera. “Scontri a Roma, tutti liberi. Alemanno: ingiusto. I magistrati: no agli insulti”. “I manifestanti erano stati fermati con l’accusa di resistenza alle forze dell’ordine e lesioni”. Un corsivo in prima pagina è titolato “I dubbi sulle scarcerazioni e le ragioni della polizia”. Un altro articolo si sofferma sulle misure allo studio della polizia per fronteggiare altre manifestazioni violente: “Il Viminale cambia tattica: nuclei di agenti anti-violenti”. Il titolo di apertura è dedicato alle misure prese dall’Unione Europea: “L’Europa approva il fondo Salva-Stati. Crisi, modificato il trattato di Lisbona. Confindustria: Italia malata di lenta crescita”. A centro pagina invece la notizia della trattativa sbloccata sul federalismo: “Intesa tra Stato e Regioni sul federalismo fiscale. Trattativa sbloccata. I vescovi ai politici: serve dialogo”. A fondo pagina notizie su Wikileaks: “Bracciale elettronico per seguire Assange. Il capo di Wikileaks in libertà condizionata”.

Libero: “Liberi di bruciare l’Italia. Tutti scarcerati i teppisti di Roma. Hanno fatto 20 milioni di danni e pestato 50 agenti: dopo 48 ore sono già fuori. Toghe sotto accusa. Minacce di morte alla futurista che ha votato la fiducia al Cavaliere. Maroni le dà la scorta”. L’editoriale, firmato da Maurizio Belpietro, è titolato: “La sinistra ripete gli errori fatti negli anni 70”. E sotto, Giampiero Mughini: “Non credete alla balla degli studenti buoni”.

La Stampa: “Scontri a Roma, tutti liberi. L’ira di Alemanno: assurdo. Scarcerati 22 fermati, uno ai domiciliari. I difensori: accuse fumose, sono stati presi nel mucchio. Critiche ai giudici da Pdl e Lega: serviva fermezza. L’Anm: no agli insulti. Parla il padre di un ragazzo: un figlio senza futuro travolto dalla guerriglia”.
La Stampa intervista Vincenzo Miliucci, leader storico dell’Autonomia romana, padre di Mario, uno dei giovani arrestati durante gli scontri di Roma.
Su La Repubblica il racconto di alcuni dei fermati: “In cella tra botte e insulti. Ci hanno detto: ricordatevi Bolzaneto”. Anche il quotidiano romano intervista Vincenzo Miliucci: “Io, ex di Autonomia operaia e mio figlio in manette”.

Il Riformista: “Tutti scarcerati. Dei ventitrè arrestato solo uno resta ai domiciliari. Scontri di Roma. Per i giudici è ‘necessario approfondire il quadro delle accuse’. In sei a processo il 23. Per il sindaco della Capitale Alemanno si tratta di un provvedimento assurdo”.

Il Giornale: “Premiati e devastatori di Roma. Liberi di tornare a sfasciare tutto. Il Tribunale che ha tenuto in custodia cautelare tre mesi Silvio Scaglia si è affrettato a scarcerare i 23 fermati per le violenze di martedì. Così potranno partecipare alla prossima guerriglia, già fissata tra cinque giorni”. Di spalla un articolo sulla politica, dopo il voto di fiducia: “Ecco perché i cardinali vogliono che Casini vada con Berlusconi”.

La Repubblica: “Fini: il governo non durerà. Casini: terrò conto del monito dei vescovi. Di Pietro al Pd: subito alleanza con Vendola. La replica: non se ne parla”. Sul quotidiano anche una intervista a Bersani: “Patto col Terzo polo, ridiscutere le primarie”. Di spalla: “Roma, scarcerati gli studenti. Alemanno attacca i giudici”. A centro pagina: “L’allarme di Confindustria. ‘Crescita ferma, Italia malata”. “Impietoso il confronto con Berlino, dal governo strumenti insufficienti”. “Sacconi: dati inutili”. In prima la notizia della liberazione condizionata di Assange: “Ora temo l’estrazione negli Usa”. E poi un articolo di Timothy Garton Ash sulla Birmania: “Parlare con San Suu Kyi in videochat da Londra”.

Il Sole 24 Ore: “Nasce il fondo Ue salvastati. Intesa al vertice su modifiche limitate al trattato. Bankitalia: Basilea 3 impone 40 miliardi di nuove risorse. La Bce raddoppia il capitale per coprirsi dai rischi sui bond”. A centro pagina: “Delude la crescita dell’Italia. Marcegaglia: subito le riforme o il paese resterà indietro. Confindustria taglia le stime del Pil dall’1,2 all’1 per cento. Da inizio crisi persi 540 mila posti”.

Il Foglio: “Così Strasburgo vuole forzare le regole strette dell’Irlanda sull’aborto. Accolto il ricorso di una donna che aveva abortito all’estero”. La corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo ha approvato il ricorso di una donna irlandese, perché in quel Paese l’aborto è consentito solo in caso di pericolo di vita. Non essendo riuscita a trovare un medico in Irlanda, la donna è volata in Inghileterra ad abortire, e poi ha sporto denuncia. Di spalla un articolo sulla politica italiana: “Intellettuali finiani invitano il capo a non morire democristiano. I dubbi di Campi e Ventura sul terzo polo con Casini: eravamo bipolaristi laici e moderni. Lo saremo ancora?”.

Il Fatto quotidiano: “Spioni e massoni alla corte di Berlusconi. Della telefonata Fassino-Consorte intercettata dal Giornale il premier fu l’utilizzatore finale. Ma, guarda un po’, paga il fratello Paolo. Poi c’è Lavitola (doveva rovinare Fini) coinvolto nella inchiesta su una loggia segreta”.

Politica

Pierluigi Bersani, intervistato da La Repubblica, spiega che in realtà non è fallita la tentata spallata al premier. “Avevano 70 voti in più, ora ne hanno 2. Certo, nella nuova fase l’esecutivo di transizione sembra meno praticabile. Ma la sostanza politica c’è ancora. E il Pd, entro gennaio, vuole presentare una proposta a tutte le forze dell’opposizione di centro e di centrosinistra che può avere anche un profilo elettorale”. Bersani annuncia “un tour delle regioni per parlare dei problemi reali”, e si rivolge al Terzo Polo. E per questo dice che le primarie, quelle sulle amministrative, “possono inibire rapporti più aperti e larghi noin sono con i partiti ma con la società civile”, e che dunque vanno riformate.
Sul Corriere della Sera una conversazione con Goffredo Bettini: l’ex coordinatore del Pd dice: “Ora alleanza con il terzo polo. Senza primarie. Va allargato il campo del Pd con una guida autorevole che parli a tutto il Paese”.
Domenico Scilipoti oggi merita la prima pagina de L’Unità, per la sua partecipazione alla trasmissione radiofonica “Un giorno da pecora”. “L’Italia affonda, il mondo ride”, il titolo. E poi la notizia che spunterebbe anche “un passato oscuro” del deputato ex Idv: “Rapporto del 2005 su rapporti con la ‘ndrangheta”. Lo stesso Scilipoti parla di “tempismo perfetto” per l’uscita di queste notizie, in una intervista al Riformista: “E’ il prezzo che devo pagare per anteporre gli interessi del popolo a quelli di maglietta”. “Hanno scritto che ho preso soldi, ho debiti, adesso la ‘ndrangheta. Tra un po’ diranno che sono implicato nell’attentato alle Torri Gemelle. Sono sbalordito. Ma io querelo, sono stanco di questi mascalzoni”.

Esteri

Su L’Unità l’articolo che Michael Moore ha scritto sul caso Assange: “Anch’io ho dato soldi per liberare Assange: mai più  segreti e guerre. Ho versato 20 mila dollari per contribuire alla cauzione. Dobbiamo ringraziare Wikileaks: se ci fosse stato nel 2002 in Iraq sarebbe andata diversamente”. L’articolo è copyright The Daily Beast.
Sul Riformista un giurista come John Bellinger, ex consulente legale di Bush, spiega “come e perché” Assange dovrebbe essere “processato negli Stati Uniti. Senza passare da Stoccolma”. Avendo egli deciso di pubblicare informazioni sensibili e riservate nonostante l’avvertimento del Dipartimento di Stato Usa, ben consapevole dei danni che avrebbe potuto causare, lo si può incolpare di essersi appropriato indebitamente di documento appartenenti al governo americano. E poi di aver divulgato file cruciali per la sicurezza nazionale, e di averlo fatto per finalità politiche.
La Stampa offre una conversazione con l’ex procuratore del Tribunale penale internazionale Carla Del Ponte, che si sofferma sulle accuse al leader kosovaro Thaci. Oggi la Del Ponte, ambasciatrice svizzera in Argentina, ricorda di aver avvertito Thaci, durante la conferenza di Dayton, che stavano emergendo accuse a suo carico, e che lui le rispose che quei crimini erano stati commessi da “serbi travestiti da kosovari”. “Thaci è sempre stato politiciamente molto attivo ed è giusto avere anche per lui la presunzione d’innocenza, ma è doveroso indagare. Ci vuole una vera inchiesta, dove sia possibile avere accesso alla documentazione riservata, dove si possa dare la giusta protezione ai testimoni, dove si possano fare delle ricostruzioni sui posti dove si presume siano avvenuti i fatti”.

(Fonte: RASSEGNA ITALIANA, di Ada Pagliarulo e Paolo Martini)