2011, un anno di scienza

Pubblicato il 3 Gennaio 2012 in , da redazione grey-panthers

Cominciamo il nuovo anno con i dovuti resoconti. Di alcuni andiamo poco orgogliosi, di altri invece possiamo essere fieri.

FISICA – Dalle ricerche sui neutrini a quelle sul bosone di Higgs la fisica e’ stata la grande protagonista dell’anno. La presentazione degli ultimi dati scientifici, su cui gli scienziati stanno ancora lavorando per trovare conferme, promettono di cambiare il volto della disciplina aprendo le porte a una nuova fisica. A settembre arrivano i primi risultati dall’esperimento Cngs (Cern Neutrino to Gran Sasso), nel quale un fascio di neutrini viene lanciato dal Cern verso i Laboratori del Gran Sasso dell’Infn: la velocita’ della luce e’ stata superata, i neutrini sono piu’ rapidi di circa 60 nanosecondi. A dicembre vengono presentati nuovi importantissimi dati, che potrebbero aprire la strada a percorsi e concezioni scientifiche completamente nuovi: per la prima volta e’ stata ‘avvistata’ la particella di Dio, ossia il bosone di Higgs, grazie al quale esiste la massa. Da segnalare infine l’uscita di scena dell’acceleratore Usa Tevatron, che ha dato un contributo fondamentale allo studio dei quark. Ora a dare la ‘caccia’ al bosone rimane soltanto il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra.

SPAZIO – Uno anno da ricordare anche per la ricerca aerospaziale: il 2011 ha segnato la fine del trentennale programma Space Shuttle della Nasa che ha raggiunto obiettivi scientifici e tecnologici senza precedenti, compresa la costruzione della Iss. Si apre dunque una nuova era. Da una parte gli Usa che si concentrano sullo sviluppo e sul futuro lancio del nuovo veicolo Nasa Mpcv (Multi purpose crew vehicle), basato sulla capsula Orion e destinato alle esplorazioni dello spazio piu’ profondo e al programma di lanci commerciali in collaborazione con partner industriali. Dall’altra la Russia  a cui per i prossimi anni gli Stati Uniti saranno costretti a chiedere ‘passaggi’ a bordo della Soyuz per poter raggiungere la Stazione Spaziale. Intanto e’ continuata la missione virtuale su Marte della navetta Mars 500, organizzata dall’Esa per simulare il lungo viaggio verso il pianeta rosso. Ma quest’anno anche l’Italia ha ottenuto grandissimi riconoscimenti. A maggio due astronauti italiani sono stati contemporaneamente sulla Iss: finora era accaduto solo ad americani e russi. Paolo Vittori e’ arrivato con lo shuttle Endeavour e ha incontrato Paolo Nespoli, sbarcato a dicembre con la Soyuz. Tre giorni dopo Benedetto XVI, prima assoluta per un Pontefice, si e’ collegato con la stazione. In fine il 23 maggio Nespoli e Vittori hanno salutato dallo spazio il presidente Napolitano sventolando con il tricolore. Da segnalare infine anche che da marzo, con l’aggancio alla Iss del modulo italiano Leonardo, sulla stazione orbitale internazionale c’e’ una stanza in piu’ (di 70 mq di volume) ed e’ tutta italiana.

ASTRONOMIA – Grazie ai telescopi sempre più avanzati arrivano immagini sempre piu’ dettagliate dalle stelle e soprattutto cominciano ad arrivare informazioni sui pianeti simili alla Terra.  La storica sonda Voyager 1, lanciata dalla Nasa nel 1977, invia a Terra dati che rivoluzionano le teorie sui confini estremi del Sistema Solare. A  giugno l’asteroide 2011 MD fa visita alla Terra, ‘sfiorandola’ alla distanza di 12.000 km. Con un diametro compreso fra 8 e 18 metri e’ il piu’ grande che finora abbia sfiorato il pianeta. Infine sempre quest’anno viene individuata a 12 miliardi di anni luce dalla Terra la riserva d’acqua piu’ grande e distante mai scoperta nell’universo. L’anno si chiude con le immagini inviate dal telescopio Kepler della Nasa di due piccoli ‘fratelli’ della Terra in un altro sistema solare, che sono pero’ troppo caldi e difficilmente possono ospitare la vita.

BIOLOGIA – Continuano le ricerche sulla vita artificiale. Da segnalare anche il primo occhio in provetta, nato da staminali che si sono organizzate spontaneamente dopo l’immersione in un cocktail di sostanze per favorirne la crescita. E’ stato poi costruito in laboratorio e trapiantato in un topo per la prima volta un dente completo con tanto di legamenti esterni alle radici e della cavita’ ossea che lo ospita.

(Da: Ansa)