Ferragosto: riflessioni da Senior sul Bel Paese che non c’è più, di Vitalba Paesano

Pubblicato il 16 Agosto 2018 in Pensieri Ideas

9 thoughts on “Ferragosto: riflessioni da Senior sul Bel Paese che non c’è più, di Vitalba Paesano

  1. buon pomeriggio dottoressa Pesano
    sono giorgio negri
    accolgo con grande piacere ed interesse questa sua video – considerazione
    ascoltando il suo video messaggio sono rimasto molto colpito in quanto, solo poche settimane fa parlando con i miei figli , ho riportato loro almeno in parte la stessa sensazione e domanda , da lei citata . Mi spiego ……..mentre con loro si parlava del paese Italia e di come si fosse giunti a questo stato dell’arte ho dovuto ammettere che la mia generazione a mio vedere ha fallito e sta consegnando ai giovani un paese non solo in decadimento ma ancor peggio preda della confusione sia politica che strutturale . La parte più preoccupante di questo nasce dal fatto che i giovani, pur avendo la consueta grinta e determinazione della loro età nel combattere, nel proporre e nel voler rinnovare, lasciano trasparire l’essere confusi e disorientati. Confusi e disorientati proprio da chi invece avrebbe dovuto dar loro un esempio di positiva e concreta chiarezza .
    mi fermo qui a riflettere per capire meglio e la ringrazio del prezioso spunto che lei ha fornito
    giorgio negri

    • Grazie a lei, gentile amico, per avermi confermato nel … coraggio di parlare. E’ la prima volta che compaio con un video sulla testata che dirigo da 10 anni, perchè non amo i protagonismi, ma questa volta è stato proprio un disagio profondo a farmi parlare.
      Le sue parole, adesso, mi offrono uno spunto di serenità: finché ci sono genitori che dialogano con i propri figli con lucida serenità, possiamo sperare che il testimone che passa da noi a loro produca risultati migliori. In fondo mi pare che questa sia l’aspirazione comune e allora, agiamo e pensiamo tutti perché si realizzi. In fondo “La speranza ultima dea fugge i Sepolcri”. Buona serata vp

      • Leggo solo ora le osservazioni pubblicate per ferragosto e il confronto di idee su un tema che riguarda il nostro paese e il futuro. E vorrei sottolineare la parola speranza che compare nella risposta di Vitalba Paesano
        Disagio, decadimento, sconforto sono parole che sento pronunciare in questi tempi, specie quando succedono disastri come quello del ponte di Genova. Ma pur condividendole, tento di esprimere un pensiero positivo di speranza .
        E lo faccio da “antica” combattente (uso questo aggettivo per sottolineare i miei anni) che ha vissuto la seconda guerra mondiale, la rinascita di una democrazia e la ripresa di una società europea e solidale ……
        Anche oggi Il futuro è ancora speranza di un mutamento. Sì non basta fermarsi sulla constatazione del fallimento di una generazione, dobbiamo tutti, insieme ai nostri figli, insieme alle persone che ci sono care, dobbiamo tentare di sperare ancora in un mutamento. E in una nuova e concreta ripresa politica, sociale, economica, reale, non fatta solo di promesse .
        E per questo, dato che non ce la facciamo da soli e il panorama mondiale è cambiato, non chiudiamoci in un isolamento critico (come sta facendo l’attuale governo), ma apriamo le porte a chi rappresenta realtà sociali diverse, spesso viene da lontano, e generalmente è più giovane e ha più energie. Confrontiamoci con i nostri contemporanei in un panorama più vasto, senza barriere. E nello stesso tempo cerchiamo di essere consapevoli che il nostro paese ha anche tante bellezze da tutelare. Senza paura, ma con speranza di giustizia e libertà.
        E certo con la consapevolezza che il sapere, la cultura, la tecnologia sono nostri grandi alleati.
        laura Bolgeri, con speranza

  2. La mia nonna genovese, quando interveniva a coprire certe mie marachelle, mi spiegava cosa sarebbe potuto succedere come conseguenza del mio comportamento non proprio corretto. Sia per quanto mi riguardava personalmente e sia, se del caso, nei confronti anche di altre persone.
    L’evento del ponte di Genova, al di là delle profonde emozioni indotte dalle strazianti tragedie che ha prodotto, ritengo essere l’effetto dell’onda lunga di scelte non corrette fatte nei decenni precedenti.
    Mi riferisco in particolare ai tagli di budget che hanno caratterizzato le scelte aziendali a causa della crisi, e si sa che i primi tagli riguardano immancabilmente l’attività di manutenzione.
    Inoltre ritengo che l’esodo, più o meno indotto, del personale senior con la relativa esperienza e visione del modus operandi aziendale, costituisca un depauperamento qualitativo dell’azienda stessa. Anche dal punto di vista della sicurezza.
    Altra considerazione, se la mia attività si basa su dipendenti assunti in via temporanea, quanto sono indotto ad investire nella loro formazione ?
    Da senior, ritengo che bisognerebbe rispolverare i dimenticati paradigmi fondamentali, discuterli ed adattarli alle nuove situazioni.
    Il punto è: come fare ?

  3. …..”Ruoli e Competenze”……
    Due parole decisamente importanti che suscitano nella mia testa un turbinare di pensieri…
    Da un pò di anni mi sono preso il “mal di pamcia” di provare a seguire ciò che accade nel Nostro Paese e, da troppi anni, ho già palpabilmente capito che i “Ruoli e le Competenza” sono stati SCIENTEMENTE diseredati dalle decine e decine di politicantucoli succedutisi ad occupare poltrone per arraffare soldi e privilegi…..
    La Scuola fatta lottizzare da partiti politici, la Sanità lasciata lottizzare da partiti politici e dai baroni, la Ricerca spinta nell’angolo perchè non dia fastidio a questo o a quel papavero di turno che non vuole cose nuove che gli cambino la vita, i disservizi che proliferano senza che nessun Italiano si imponga ! Si faccia sentire picchiando i pugni !
    E noi, Italiani, abbiamo permesso che tutto ciò avvenisse sotto i nostro occhi e tra le nostre mani che non abbiamo mai stretto per afferrare qualche bavero e strattonarlo per riportarlo nel giusto….
    Si, condivido che la mia generazione (sono del ’50) ha un certo numero di responsabilità importanti verso i nostri giovani e verso il futuro del nostro Paese ma queste responsabilità le possiamo alleggerire solo appoggiando i giovani a FARE, FARE, FARE le cose che LORO ritengono giuste appoggiandoli con la nostra esperienza.
    NON riconosco STATISTI all’orizzonte occidentale e questo danneggia tutti allora, se vogliamo che la nostra resti una Democrazia Rappresentativa, bisogna dare spazio a coloro che hanno poco più di 30 anni ed ai loro sogni (se non glieli abbiamo uccisi !)
    Bruno

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.