La Rassegna Stampa: Tagli confermati. Per le Regioni vicina la rottura

Pubblicato il 7 Luglio 2010 in , da Vitalba Paesano

Le aperture

La Stampa: “Manovra, il no delle Regioni. Berlusconi: mai correnti nel Pdl”, “Formigoni: rischio scontro istituzionale. Fitto: via i rami secchi. Tremonti: tagli fai da te per gli enti locali virtuosi”, “Letta va da Fini e getta la spugna: non c’è spazio per mediare, vedetevi”. In taglio basso: “Appalti truccati sui treni guasti”, “Napoli, in manette ex dirigenti e imprenditori”, “Cinque arresti. Trenitalia: noi vittime”. Un richiamo in prima anche per la visita del premier israeliano Netanyahu alla Casa Bianca: “Negoziati diretti per la pace con i palestinesi”. E sono parole dello stesso Netanyahu. In prima una foto del Dalai Lama con Carlà sotto il titolo: “Il Dalai Lama: elogio della castità”, “Nei miei sogni anche le donne, ma resto un monaco”.

La Repubblica: “Manovra, rottura governo-Regioni”, “Il premier non riceve i governatori, meno tagli solo agli enti locali virtuosi. Bersani: non vorrei che arrivasse un nuovo Chavez”, “Berlusconi: batterò le correnti. Fini: mai troppa la libertà di stampa”. In taglio basso: “Treni, così truccavano le gare”, “Ok al ponte anche se è a rischio”. Queste ultime parole sarebbero state pronunciate nel corso di una conversazione intercettata tra due costruttori e si riferisce al ponte da terminare al più presto nel comune di Quarto (“tanto ci passa sopra un treno leggero” ed è “urgentissimo” perché il sindaco vuole inaugurarlo”, per cui si chiede di non andare tanto per il sottile sui collaudi) . Poi una foto del presidente Sarkozy: “Bettencourt, trema l’Eliseo. ‘Supertangente a Sarkozy'”. L’ex contabile di Liliane Bettencourt dice che nel 2007 avrebbe intascato 150mila euro per la campagna elettorale.

Corriere della Sera: “Frattura Regioni-governo”, “Protesta contro la manovra: ‘Il premier ci incontri'”, “I presidenti potranno decidere ‘dove’ tagliare: ma l’apertura non blocca le tensioni”. E poi, ancora in prima: “Berlusconi e il Pdl, Batterò le correnti”. Il quotidiano parla di un vertice tra fedelissimi di Forza Italia tenutosi ieri e di un altro previsto per la giornata di oggi in cui ci sarà per il presidente della Camera “l’ultima chiamata”. Sui processi, “il Pdl propone uno scudo totale per premier e ministri”. Sulla manovra e le Regioni si richiama in prima un’intervista del quotidiano al presidente della Regione Lombardia Formigoni, di cui si riassumono le dichiarazioni così: “Si cambi o saremo costretti a ridare le deleghe”, “Il premier ci ascolti, così premiato chi spreca di più”. In taglio basso: “Un dossier dell’orrore trovato in arcivescovado scuote la Chiesa belga”. Sarebbero stati ritrovate carte e foto del pedofilo assassino Dutroux, il mostro di Marcinelle: decine di foto di due tra le sue vittime, scattate all’obitorio e attestanti sevizie e abusi. Non avrrebbero mai dovuto uscire dagli uffici giudiziari o del medico legale. I vertici ecclesiastici sostengono di non sapere come quel dossier possa esser finito nelle stanze dell’arcivescovado.

Il Sole 24 Ore: “Tagli confermati. Per le Regioni vicina la rottura”, “Modifiche al pacchetto fiscale per le imprese: sospensive senza più il termine dei 150 giorni”. In taglio basso si riprendono le parole del presidente dell’Autorità per le garanzie e le comunicazioni Calabrò: “Troppi smartphone. Rete a rischio collasso”.

Libero: “Il piangi e fotti delle Regioni. Occhio ai governatori. Si lamentano dei tagli, ma da cinque anni continuano ad aumentare le spese: solo nel 2010 salite di dieci miliardi. E per finanziarle, ci hanno imposto altre tasse”.

Il Riformista: “Il Manovratore”. Il titolo si riferisce a Tremonti, che “non molla la presa sugli enti locali”. “La moral suasion del premier nei confronti del suo ministro non è servita. Confermati tutti i tagli della finanziaria, riparte la guerra con Formigoni e Chiamparino”.

Il Fatto ieri aveva parlato della presentazione di un emendamento Pd al Senato che prevedeva lo scudo totale per il Quirinale. Oggi titola: “Ritirato”, “Dopo la denuncia del Fatto quotidiano il Pd al Senato cancella l’emendamento sullo scudo totale per il Quirinale. Il Pdl: il lodo Alfano per premier e ministri anche per i vecchi processi”. Secondo il quotidiano, la “marcia indietro” del Pd è arrivata “dopo un’infuocata riunione” nel corso della quale c’è stato un “tiro incrociato” sul senatore Pd Ceccanti, che lo aveva firmato. Si parla poi di “irritazione del Colle”. A confronto sulla prima pagina l’opinione dello stesso Ceccanti (che difende la scelta dell’emendamento come il “male minore” per limitare i danni del Lodo Alfano) con quella del direttore Antonio Padellaro (“No, con questi non si tratta”).

Il Giornale si riallaccia proprio alla campagna de Il Fatto ed ha in prima una grande foto del capo dello Stato: “Ma che ha combinato Napolitano?”, “Vogliono sottrarlo alla legge”. E spiega: “Il Pd propone di dare al Presidente l’impunità totale: un voltafaccia clamoroso. E ora ci si chiede quale sia l’inconfessabile segreto che va protetto al prezzo di una simile figuraccia”. Il commento è di Alessandro Sallusti, che ricorda come tra i firmatari vi sia anche il senatore Felice Casson, “impegnati in prima linea nel cercare di impedire l’introduzione di scudi giudiziari più modesti a difesa di premier e ministri, perché “per la sinistra quello che vale per Berlusconi (deve essere processato in presenza di ipotesi di reato) non deve valere per Napolitano”.

Il Foglio: “Perché se il Cav. e Fini faranno pace sarà anche merito di Napolitano”, “Berlusconi delega ad Alfano le modifiche sulle intercettazioni, l’ex capo di An esclude il divorzio consensuale dal Pdl”. Si scrive che il ministro della Giustizia Alfano sta lavorando ad un maxi emendamento al ddl sulle intercettazioni che accolga tutti i rilievi critici: “una soluzione che dovrebbe accontentare Napolitano e che non sarebbe eccepibile neanche da parte dei finiani”. Il capitolo Fini, considerato da alcuni ex-Forza Italia solo “un’appendice” nell’agenda del “ghe pensi mi”, secondo Il Foglio, però, preoccuperebbe lo stesso Quirinale: la prospettiva di un conflitto istituzionale tra corpi dello Stato, ovvero Presidenza del Consiglio-Presidenza della Camera (“assedio coi fischietti” per costringere Fini alle dimissioni), non può che preoccupare il Colle. Il quotidiano intervista il professor Alessandro Campi, direttore scientifico di ‘FareFuturo’, vicina al presidente Fini, che dice: “Un vero cambio di passo si avrebbe se Berlusconi non assecondasse coloro che gli suggeriscono di mettere in riga i dissidenti, se scegliesse di assumere su di sé la responsabilità della mediazione, nobilitandola con un compromesso”.

 E poi

Su La Stampa un dossier sui matrimoni forzati: “Dall’Europa al Maghreb, i viaggi delle spose bambine”. D’estate lo scontro tra culture esplode. Le ragazze, cresciute in Occidente, vengono portate nei Paesi d’origine con la scusa delle vacanze e consegnate ai mariti scelti dalle famiglie.

“L’inferno di Brak, il carcere degli immigrati” è il titolo di un articolo del Sole 24Ore che si occupa della vicenda dei 250 eritrei detenuti in Libia, di cui il governo italiano promette di occuparsi affinché non vengano sottoposti a trattamenti inumani e a torture da parte della polizia libica che li respinge verso zone desertiche. E si descrive così il carcere in questione: “Si sta anche in 90 persone in una cella, senz’acqua, picchiati e torturati”.

(Fonte: RASSEGNA ITALIANA, di Ada Pagliarulo e Paolo Martini)