La rassegna stampa: effetto Francia?

Pubblicato il 29 Marzo 2010 in , da Vitalba Paesano

Le aperture

Il Corriere della Sera: “Voto, affluenza giù del 9%. Forte calo in tutta Italia, crollo nel Lazio: -12%. Urne aperte anche oggi fino alle 15. Berlusconi al seggio accusa la sinistra”. A centro pagina: “Il Papa e gli attacchi: non farsi intimidire”. E poi: “In Austria una donna indagherà sui preti pedofili”.

La Repubblica: “Regionali, crolla l’affluenza. Alle 22 di ieri era andato alle urne solo il 46,2 per cento degli elettori. Berlusconi, comizio al seggio. Oggi si vota dalle 7 alle 15. Meno 9% per cento rispetto al 2005, astensione record nel Lazio: -12,4 per cento”. In evidenza a centro pagina: “Mafia, sotto inchiesta Lombardo. ‘Concorso esterno con i boss. Catania, indagati il governatore della Sicilia e il fratello deputato”. In prima anche un titolo sulla visita a sorpresa del presidente Usa in Afghanistan: “Obama, blitz a Kabul. ‘Batteremo i Taliban’. Ai soldati Usa: Vi ringrazio, fate tremendi sacrifici”.

La Stampa: “Regionali, crolla l’affluenza. La media dei votanti giù del 9 per cento rispetto a cinque anni fa. Oggi le urne ancora aperte dalle 7 alle 15. Lite continua tra Berlusconi e Di Pietro. E stasera le tv riaprono ai politici”. In evidenza anche un titolo sul Lazio, dove il calo è stato più marcato, e si preannuncia qualche tensione al momento del conteggio dei voti: “Il Pdl: valide le preferenze ai candidati non in lista. La Bonino: è fuorilegge. Gasparri si aggrappa a una circolare del prefetto di Roma. La republica: quelle schede vanno annullate”. In evidenza in prima pagina anche un titolo sulle dichiarazioni del cardinale Carlo Maria Martini: “Martini: va ripensato il celibato dei sacerdoti. Il cardinale: nuove strade per evitare abusi”.

Il Giornale: “Poche ore per fermare la sinistra. Affluenza in calo: oggi si vota fino alle 15. Il popolo di centrodestra ha qualche ragione di malumore. Ma l’alternativa sono amministratori che riempiono le strade di rifiuti, mantengono l’amante con i soldi pubblici o vanno a trans e cocaina. E’ questo che vogliamo?”. In prima anche una foto-notizia con Antonio Di Pietro e il titolo: “Gridano al regime mentre stanno votando”. E poi: “Aiuto, i cinesi si son mangiati anche la Volvo. Terremoto nel mercato dell’auto. L’economia mondiale sempre più a est: la casa svedese venduta a un milionario che sognava di essere Ford”.

L’Unità: “Ultimo scatto. Boom astensione. Regionali: è sindrome francese. Alta tensione a Roma. Il Pdl vuole imporre i nomi degli esclusi e manda 5000 ‘gladiatori’. Il Pd lancia l’allarme: vigileremo”. In prima anche un titolo su L’Aquila: “Carriole sequestrate. Fermata con la forza la rivolta dell’Aquila. I simboli anti-macerie confiscati dalla Digos. Motivo? Manifestazioni vietate con le elezioni. Ma la rabbia cresce”.

Regionali

Secondo Renato Mannheimer, che firma un commento sul Corriere della Sera, oltre alla considdetta “astensione necessaria”, quella dovuta a malattie, incidenti, impedimenti, che comunque è andata crescendo soprattutto in relazione alla crescita dell’età media, molto più importante è l’astensione volontaria, dovute a disaffezione, protesta, o al fatto che semplicemente non si segue la politica. La diserzione è relativamente meno consistente, secondo i primi dati, in alcune zone del sud, dove il voto di preferenza attrae in misura maggiore gli elettori. Secondo alcuni la disaffezione si trova oggi in misura più accentuata nell’elettorato Pdl, mentre la Lega e le opposizioni ne raccoglierebbero in parte i frutti. Secondo La Repubblica il Cavaliere avrebbe chiamato i sondaggisti ad Arcore nel timore che l’astensione possa danneggiare il Pdl, anche sull’onda di quanto accaduto in Francia.  Sullo stesso quotidiano si parla di “rischio rissa con i ‘gladiatori’, ovvero gli oltre 3000 rappresentanti di lista sguinzagliati dal Pdl nei seggi della Capitale per controllare che venga rispettata la volontà dell’elettore”, istruiti per dare battaglia e far considerare validi i voti destinati ai candidati esclusi del Pdl di Roma, che non è presente sulle schede elettorali della Capitale.

“Pdl, un esercito anti-brogli nelle regioni in bilico”, è il titolo della cronaca de Il Giornale, in cui si legge che sono 60 mila i “difensori del voto” schierati soprattutto in Lazio e in Campania. Spiega il quotidiano: “Sulla scheda elettorale di Roma e provincia il simbolo Pdl sulla scheda non c’è. Per esempio molti elettori potrebbero votare la lista di Renata Polverini ma dare una preferenza a un big pdl escluso dal voto o anche al premier Berlusconi. Un ‘errore’ figlio di una prevedibile confusione tra gli elettori che potrebbe ingenerare una mole impressionante di voti apparentemente nulli. Invece quei voti sono validi, sebbene solo per la candidata presidente”.

Il Corriere della Sera scrive che la Prefettura di Roma non ha chiarito le regole, e che sono in dubbio i nomi non in lista. Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera, si richiama alla circolare della Prefettura e a una sentenza del Consiglio di Stato del 2006, che darebbe indicazione per il favor voti. Insomma, come sottolinea il Corriere, ognuno interpreta la circolare come vuole. Emma Bonino, invece, cita proprio le indicazioni contenute in un libretto pubblicato dalla Lega Nord (il leghista Maroni è il titolare del ministero dell’Interno).

Secondo il Corriere della Sera nel Pd si spera nell’effetto Francia: ci si riferisce ovviamente alle recenti amministrative francesi, in cui l’astensionismo ha trionfato e i socialisti di Martine Aubry hanno inflitto una dolorosa batosta al presidente Sarkozy. Il segretario Pd Bersani azzarda: il vento sta cambiando.

Economia

“Le scelte non rinviabili” è il titolo dell’editoriale di oggi del Corriere della Sera, firmato da Dario Di Vico e rivolto al governo. Si parla delle “riforme necessarie” all’economia italiana, visto che “l’Italia si sta avvicinando ai due milioni di disoccupati strutturali e gli ultimi dati Istat sui consumi segnalano una forte contrazione persino degli acquisti degli alimentari”. Quanto alle imprese, “quelle che hanno resistitito se la passano male”, la ripresa ancora non si è vista, e anche la concorrenza sleale e il sommerso di origine asiatica sta lievitando. Insomma: chiuse le urne “bisognerà che la maggioranza metta in campo una ipotesi di lavoro che vada oltre il giorno per giorno” anche perché a pagare il conto della crisi, “forse più di altri, è uno dei mondi che più si rispecchia nel centro destra”, cioé la piccola impresa, il lavoro autonomo, i professionisti.

Pedofilia

In un intervista al quotidiano austriaco Die Presse il cardinale Carlo Maria Martini ha lanciato – secondo La Stampa – una “sfida”, invitando a ripensare il celibato dei preti. Cercare nuove strade, dialogare con le nuove generazioni, porsi come Chiesa questioni di base per riconquistare la fiducia perduta: “così Martini giustifica il fatto che sia necessario venga sottoposto a ripensamento l’obbligo del celibato dei sacerdoti come forma di vita”. Sullo stesso quotidiano si racconta che l’Austria ha deciso di dar vita a una commissione speciale per indagare sui casi di abusi sessuali che sono emersi in svariati collegi e monasteri. Il Corriere della Sera evidenzia che tale commissione sarà affidata ad una donna: l’annuncio lo ha dato l’arcivescovo di Vienna e ad essere stata nominata è Waltraud Klasnich, ex governatrice della provincia della Stiria, cristiano democratica, figura di rilievo dell’establishment austriaco. La commissione potrebbe essere formata entro aprile, sarà finanziata dalla Chiesa, ma non sarà alternativa e tantomeno in contrapposizione con eventuali indagini della magistratura.

Giustizia

Alla base dell’indagine sul governatore della Sicilia Lombardo, avviata dalla Procura di Catania, ci sarebbero le rivelazioni di un pentito e le intercettazioni telefoniche e ambientali che documenterebbero i contatti tra il capo assoluto della mafia catanese, Vincenzo Aiello, e i fratelli Lombardo. I boss di Catania si sarebbero attivati in periodo elettorale per raccogliere voti a favore di Raffaele ed Angelo Lombardo. Nelle conversazioni intercettate dai carabinieri del Ros anche critiche che il capomafia faceva allo stesso Lombardo per aver voluto nella sua giunta magistrati assessori come Massimo Russo, ex antimafia poi Assessore alla Sanità, o Caterina Chinnici, figlia del capo dell’ufficio istruzione di Palermo Rocco, ucciso dalla mafia. Il tramite dei rapporti sarebbe stato l’autista personale del Presidente della Regione.

Esteri

La Repubblica si occupa ampiamente della visita a sopresa del presidente Usa Obama in Afghanistan. Sorpresa anche per il suo omologo afghano Karzai. Gli americani sarebbero più che mai preoccupati per l’inefficienza del governo Karzai, per il mancato impegno sulla corruzione o sul narcotraffico, così come per la mancata costruzione di un Amministrazione pubblica che porti nelle province lo sviluppo economico e lo stato di diritto. Forte dei successi sulla riforma della sanità e l’accordo sul disarmo con la Russia, cioé in una fase in cui la sua leadership è rafforzata, Obama ha voluto accrescere la pressione su Karzai.

Anche sul Corriere si sottolinea che Obama ha tenuto segreto fino all’ultimo momento il viaggio in Afghanistan e che la sua visita cade nel pieno dell’escalation americana decisa a dicembre, che entro l’inizio dell’estate avrà schierato 30 mila nuovi soldati nel Paese. L’offensiva fortemente voluta da McChrystal, il capo delle forze Usa in Afghanistan, cui pure è dedicata, sulla stessa pagina, una corrispondenza in cui lo si descrive preoccupato per la morte di troppi civili innocenti, come ha ammesso durante una videoconferenza con i soldati.

Sullo stesso quotidiano si parla anche dei rapporti tra Gran Bretagna e Usa: la commissione esteri dei Comuni avrebbe raccomandato autonomia dagli Usa, archiviando la formula di Churchill della “relazione speciale”. Si tratta di una raccomandazione scritta al governo da una inedita alleanza bipartisan laburisti-conservatori. 14 onorevoli, tories e labour che chiedono di voltare pagina, dopo che il dossier Iraq ha fatto suonare il campanello d’allarme per come è stata dichiarata e condotta la guerra, e per come è stata gestita la ricostruzione. Al tema è dedicata anche una riflessione di Bill Emmott (“Guerra e intelligence, un legame che resta” è il titolo del commento, che ricostruisce la storia e le tappe della “relazione speciale”). Ma chiunque vincerà le elezioni, il legame con gli Usa sarà centrale, chiunque vinca cercherà Obama.

(fonte: RASSEGNA ITALIANA, di Ada Pagliarulo, Paolo Martini)