La Rassegna Stampa:Caccia agli evasori e e controlli sui falsi invalidi

Pubblicato il 19 Maggio 2010 in , da Vitalba Paesano

Le aperture

Il Corriere della Sera: “Caccia a evasori e falsi invalidi. Consegnato alla Guardia di Finanza l’eenco dei settemila conti italiani in Svizzera. Tremonti: una manovra etica. Nuovo redditometro”. L’editoriale del quotidiano, firmato da Maurizio Ferrera, è dedicato alla proposta di Monti, contenuto nel rapporto dell’ex Commissaro Europeo sul rilancio del mercato interno. Le raccomandazioni di Monti “potrebbero non bastare sul piano del consenso”. E poi servirebbe comunque di accompagnare il rilancio del mercato con misure sul versante “sociale”, per esempio un reddito minimo per le famiglie povere con figli piccoli.
A centro pagina il quotidiano si sofferma sull’accordo siglato tra Michele Santoro e la Rai: “Santoro lascia la Rai. Un accordo milionario. Si parla di circa 10 milioni. Vespa: essere perseguitati è un affare”. Il commento di Aldo Grasso è titolato: “Dalla trincea all’incasso”. A fondo pagina la notizia della morte di Edoardo Sanguineti, deceduto in sala operatoria. “La moglie accusa. ‘Bloccati due ore al pronto soccorso'”. In prima sul quotidiano milanese anche la notizia delle condanne in appello a Genova per i poliziotti e i vertici della polizia responsabili della irruzione alla scuola Diaz durante il G8 del 2001. Si tratta dell’azione che un funzionario di polizia in aula definì di “macelleria messicana”.
Il Riformista apre con le dichiarazioni di Fini di ieri sul lavoro del Parlamento: “Mille disoccupati. Governo paralizzato, il Parlamento non ha nulla da dire. Il rilancio di Fini. L’attacco all’esecutivo per l’improduttività delle Camere e sulla devolution fiscale: ‘A rischio la coesione nazionale’”.
La Stampa: “Caccia a evasori e falsi invalidi. Tremonti spiega la manovra: ‘Il taglio del 5 per cento agli stipendi dei parlamentari è solo l’aperitivo’. Nel nuovo redditometro vacanze, centri benessere e scuole private”. A centro pagina una grande foto dell’attrice francese Juliette Binoche, ieri in lacrime a Cannes per l’Iran e i suoi dissidenti: il regista Panahi ha iniziato ieri uno sciopero della fame. Ancora a centro pagina Santoro e la sua “buonuscita milionaria”. Il giornalista concluderà questa serie di AnnoZero e poi sarà un collaboratore per realizzare almeno sei docufiction.
Da segnalare sul quotidiano anche le dichiarazioni di Marco Travaglio e Vauro, che “non sapevano nulla”.

Libero: “Belli ciao. 18 maggio, festa della liberazione della Rai. Un addio da 2,5 milioni. Basta comizi sulla tv pubblica. Santoro lascia AnnoZero e viale Mazzini. Ma dopo aver incassato la buonuscita proverà a rientrare come collaboratore”.
Il Giornale: “Altri soldi a tutti i politici. I privilegi della casta. Opposizione e maggioranza si preparano a dare pensioni gratis anche a sindaci e assessori. Tremonti: il taglio allo stipendio degli onorevoli è l’aperitivo”. A centro pagina Santoro che “chiude AnnoZero”. In questo caso la buonuscita è scesa a due milioni. “Il conduttore: prima firmo, poi spiego perché”.
Il Fatto: “AnnoZero se ne va. Santoro non sarà più dipendente Rai. Il 10 giugno l’ultima puntata dopo una stagione di ostacoli e pressioni”. “L’azienda: separazione consensuale, lavorerà ancora con noi. Ma non c’è la firma”. Nelle pagine interne il quotidiano aggiunge che “il conduttore non ha ancora dato spiegazioni ufficiali”.
Il Sole 24 Ore: “Tremonti: caccia agli evasori In Italia  la lista di 7mila conti esteri. Controlli sui falsi invalidi. In manovra possibile ticket da 10 euro per la sanità. Draghi da Napolitano in vista dell’incontro con Obama”. A centro pagina le decisioni di ieri di Ecofin: “Stretta sugli hedge fund: arriva il passaporto europeo”.
Sulle decisioni dell’Ecofin il titolo di apertura del Foglio: “Il lavorio dell’Ecofin. Le tentazioni dirigiste in Europa puntano ora sulla turbofinanza. Stretta sui fondi speculativi, ipotesi di tassa sulle transazioni finanziarie e regole sui derivati. Obiettivi e rischi”. Di spalla la politica internazionale: “Hillary vuole le sanzioni all’Iran per disarmare le diplomazie parallele. Riunione d’emergenza con russi e cinesi per trovare un accordo di massima. Il patto e il ‘no’ di Brasile e Turchia”.

Economia

Tommaso Padoa schioppa, intervistato dal Fatto, commenta positiviamente le scelte del ministro Tremonti. L’intervista è titolata “Tremonti ha difeso la mia eredità”. “Al differenza della Grecia siamo rimasti al riparo perché tra il 2006 e il 2008 sono stati aggiunstati i  conti ed è stato ricostruito un avanzo primario, e poi perché durante la crisi questo progresso non è stato gettato al vento. L’attuale ministro dell’Economia ha resistito alle sollecitazioni contrarie che devono essere state forti”. Secondo Padoa Schioppa restano le debolezze “strutturali” italiane: “Un settore pubblico pletorico e poco efficiente, una qualità della spesa spesso non buona, trasferimento al sud che non vengono usati per fare crescere l’economia, uno stato sociale squilibrato, una gigantesca evasione fiscale”.    
Il Corriere della Sera offre un focus dedicato al pubblico impiego e ai conti pubblici. “Statali, i cinque miliardi da congelare. In pochi anni il costo dei dipendenti è cresciuto da 137 a 170 miliardi, pari all’11 per cento del Pil. Al primo posto scuola e università, poi sanità, Enti locali, forze armate. La difficoltà di premiare i più bravi”. “Per contenere la spesa allo studio il blocco dei contratti. E il Tesoro pensa di rinviare il pagamento delle buonuscite”.
Sui principali quotidiani si dà conto anche delle reazioni alla stretta sugli hedge fund annunciata ieri da Bruxelles. “Parte l’assalto al fortino di Londra, verso la fine dei privilegi della city. I gestori divisi sulle indicazioni che arrivano da Bruxelles. Penalizzati anche i fondi italiani”, scrive Il Sole 24 Ore.

Esteri

La Stampa dà conto delle dichiarazioni di Hillary Clinton che ieri, di fronte alla Commissione esteri del Senato americano, ha annunciato sanzioni all’Iran con il consenso di Russia e Cina,. “Forcing Usa dopo l’intesa di Teheran con Brasile e Turchia. Battaglia sull’atomo, la mossa di Ahmadinejad smuove la diplomazia. “Obama furioso con il Segretario di Stato che si è fatto rubare la scena dagli alleati”, scrive Maurizio Molinari sul quotidiano torinese.
Dal Corriere (ma anche da altri quotidiani) la situazione in Thailandia, con i ribelli accerchiati dall’esercito, pronto all’attacco finale. “Il governo ha respinto le aperture delle camicie rosse. “Arrestato il braccio destro del comandante rosso ucciso da un cecchino: fomenta la violenza”, scrive il quotidiano. Le notizie di stamane parlano di altri scontri e della morte di un fotografo italiano a Bangkok.
Su tutti i quotidiani le lacrime della Binoche e le dichiarazioni del regista iraniano Kiarostami, fino ad oggi il meno esposto dei cineasti iraniani che frequentano l’Occidente. Ieri Kiarostami ha voluto esprimere la sua vicinanza a Panahi, il regista in carcere in Iran che ha iniziato uno sciopero della fame. “Parlare può salvare vite”, ha detto.
La Repubblica con Bernardo Valli racconta il “giallo del killer e della ragazza”, la storia (“destini incrociati”) della liberazione ieri nella capitale francese dell’assassino di Shapur Bakhtiar, l’ultimo premier dello shah ucciso nel 1991 in Grancia. Il prvvedimento segue di due giorni la scarcerazione da parte di Teheran di Clotilde Reiss, la cittadina francese accusata di spionaggio dagli iraniani. “Il caso ha coinvlto servizi segreti, giudici, diplomatici e tanti capi di Stato. La ragazza la processo venne descritta come una moderna Mata Hari. Vakili Rad, l’uomo liberato, “è sempre stat gli gli ayatollah un eroe”.
Sullo stesso quotidiano si parla di Montenegro e del “business dell’energia”, oltre che delle “mire italiane sul nuovo Eldorado. “L’asse Berlusconio Djukanovich per ‘privatizzare’ il Paese”. Un reportage da Podgorica. “Un fiume di denaro pubblico italiano finirà sui conti del pluri-inquisito premier balcanico”.
“Strage nel cuore di Kabul. 18 morti, nuovo attacco dei Taliban all’Isaf, autobomba esplode vicino al Parlamento. ‘Uccisi anche donne e bamini, Arrivato a 1000 il numero delle vittime americane”, scrive Giampaolo Cadalanu su La Repubblica.

E poi

E’ cambiato il vento per Obama? Su La Stampa in anteprima qualche brano dal libro L’America del progresso. Un secolo di sinistra americana da Roosevelt a Obama”, di John Podesta, in cui si racconta che “la speranza annunciata” dall’attuale presidente Usa “per molti americani è già avanita”.
Due pagine de La Stampa sono dedicate alle nuove politiche sull’immigrazione nei comuni: “Svolta a sinistra: linea dura a Prato contro Chinatown. Patto tra Regione e Finanza per stanare i collaboratori illegali”. Viene intervistato uno scrittore che si è occupato della morte del distretto industriale di Prato (Edoardo Nesi) e un industriale della zona. Un altro “retroscena” approfondisce il tema delle “tensioni etniche” tra asili chiusi, accuse di violenze, rapine in crescita nei quartieri ghetto”.
Sullo stesso quotidiano da segnalare un articolo scritto dal Ministro degli esteri Frattini e dal suo omologo egiziano Abdul Gheit, dedicato ad un vertice Italia-Egitto che si terrà oggi a Roma: “Italia-Egitto, un ponto per unire il Mediterraneo”.
Mikhail Khodorkovskji, l’ex patron di Yukos in carcere in Russia, ha iniziato ieri uno sciopero della fame per protestare contro il prolungamento della sua detenzione. Qualche giorno fa la sua detenzione preventiva è stata prolungata fino al 17 agosto, nonostante una legge che limita il carcere preventivo per i responsabili di reati economici. Ne parla Il Sole 24 Ore.
Lo stesso quotidiano continua ad occuparsi della istruzione superiore, e oggi parla delle iscrizioni negli istituti tecnici, che non decollano malgrado il riordino dei cicli. “L’errore sta nel metterli in concorrenza con i licei invece che innalzarne il livlelo”, scrive Andrea Casalegno.
Infine, dal Corriere della Sera: “Tutti fuori il 31 maggio. Una marcia a sorpresa per lasciare Facebook”. Massimo Gaggi racconta le tendenze anti-social network che emergono, da chi prepara progetti alternativi al sito di Zuckeberg a chi lo accusa di aver decretato la fine della privacy per obiettivi di profitto.

(fonte: RASSEGNA ITALIANA, di Ada Pagliarulo, Paolo Martini)