Continuiamo a parlare di medicina culinaria e del recente libro universitario che per primo parla di questa nuova disciplina. Nel volume ci sono alcune pagine dedicate al rapporto tra microbiota e cervello, la relazione, cioè, tra il microbiota intestinale (il complesso ecosistema di batteri, virus, funghi, e altri microrganismi che popolano il nostro tratto digestivo) e il cervello. Un rapporto che è noto come “asse intestino-cervello” e che è oggetto di interesse crescente da parte della Scienza: studi autorevoli hanno evidenziato un ruolo importante del microbiota intestinale nel modulare diversi aspetti della salute mentale e del funzionamento cerebrale
L’alimentazione svolge un ruolo cruciale nella modulazione del microbiota intestinale e, quindi, può influenzare anche la sua relazione con il cervello. La composizione della dieta può modificare la diversità e l’equilibrio di questi batteri intestinali, che a loro volta possono influenzare la produzione di neurotrasmettitori, la neuroinfiammazione, la barriera ematoencefalica.
Ci sono alcuni punti chiave che evidenziano la relazione tra microbiota, cervello e alimentazione, per esempio:
- fibra e carboidrati complessi: una dieta ricca di fibre e carboidrati complessi può favorire la crescita di batteri intestinali benefici (tutti quei bifidi che sentiamo nominare spesso dai medici). Questi batteri possono produrre metaboliti benefici, come gli acidi grassi a catena corta che possono esercitare effetti positivi sulla salute del cervello.
- Anche gli elementi fermentati come lo yogurt e il kefir contengono probiotici, che sono batteri benefici che possono favorire un microbiota intestinale sano; possono influenzare positivamente la funzione cognitiva e l’umore attraverso il loro impatto sul microbiota.
- Una dieta ricca di grassi saturi e di zucchero, invece, può promuovere la crescita di batteri intestinali dannosi; questa può facilitare l’infiammazione sistemica e può contribuire, quindi, allo sviluppo di disturbi come l’ansia o la depressione.
- La dieta mediterranea, ricca di frutta e verdura, cereali integrali, pesce e olio extravergine d’oliva, è associata a una maggiore diversità del microbiota intestinale e, quindi, a una migliore salute cerebrale. Gli antiossidanti presenti in questi alimenti possono proteggere il cervello dallo stress ossidativo, mentre i grassi Omega 3 possono favorire la plasticità cerebrale e ridurre l’infiammazione.
Quindi, riassumendo: l’alimentazione svolge un ruolo critico nel modulare la salute del microbiota intestinale che a sua volta può influenzare la funzione cerebrale e il comportamento. Adottare una dieta equilibrata e ricca di alimenti nutrienti può favorire la salute del cervello e del microbiota intestinale contribuendo così al benessere generale.
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