“Balene, amiche per sempre”, pregi e difetti di una generazione

Pubblicato il 19 Settembre 2025 in , da Valentina Zavoli
Balene

Veronica Pivetti e Carla Signoris portano su Rai 1 l’eta matura con ironia e un tocco di suspence nella fiction “Balene, amiche per sempre”

“Balena: mammifero resistente, grande viaggiatore, socievole, capace di legami profondi e duraturi”: è l’inizio della prima puntata di otto della fiction “Balene, amiche per sempre”. Disponibile in anteprima su RaiPlay e poi da domenica 21 settembre su Rai1 per quattro serate. Protagoniste della serie sono le attrici Veronica Pivetti, l’anticonformista e scombinata Evelina, e Carla Signoris, la borghese e infelice Milla. La regia a cura di Alessandro Casale si avvale di un cast formato da tanti bravi attori quali Laura Adriani, Filippo Scicchitano, Paolo Sassanelli, Manuela Mandracchia, Stefano Pesce, Daniela Scarlatti, Luigi Di Fiore, Clotilde Sabatino, Vittoria Morizzo con la partecipazione di Marina Occhionero, Cesare Bocci e Giorgio Tirabassi. Una coproduzione Rai Fiction-Fast Film con il supporto del Mic-Direzione generale Cinema e Audiovisivo e il contributo di Regione Marche, girata tra il Conero e Ancona, in quelle Marche che sembrano esser la nuova meta del cinema nostrano.
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Una scomparsa sospetta

Il mammifero menzionato nel titolo è la passione di Adriana, che ha fondato anche una Onlus per la sua salvaguardia (Sos Balene), storica amica delle protagoniste fin dai tempi dell’università. L’inseparabile terzetto, tuttavia, da anni non si frequenta più per motivi che durante lo svolgimento delle puntate si scopriranno, però la scomparsa di Adriana a causa di un incidente di mare sospetto riavvicina le due donne. E questo, infatti, il punto di partenza di un’indagine non ufficiale che Milla ed Evelina conducono nel corso della serie. Mentre le due passano al setaccio la vita dell’amica, sono costrette anche a fare un bilancio delle loro e a parare i colpi di nuovi sconvolgimenti che le investono.
Milla scopre che suo marito Walter, al quale ha dedicato trent’anni di vita e per il quale ha sacrificato le sue ambizioni professionali, la tradisce. Così, prima lo lascia e lo caccia di casa e poi, appena si riprende dal lutto, si presenta nell’azienda di famiglia per reclamare il ruolo che fino a quel momento è stato suo solo sulla carta, quello di Presidente.
Evelina invece incontra, o meglio si scontra, con Riccardo Villa, il nuovo Presidente dell’Accademia di Belle Arti nella quale Evelina insegna. Riccardo incarna, in apparenza, la tipologia d’uomo più distante dal mondo di Evelina ma, com’è noto, gli opposti finiscono per attrarsi sempre. Mentre Milla ed Evelina si riavvicinano, la stessa cosa succede ai loro figli, Flaminia ed Emanuele. Lui, separato e con una figlia di otto anni – l’adorata Zina -, quando la rivede si riaccende la fiamma mai sopita della sua cotta adolescenziale e con la stessa goffaggine cerca un riavvicinamento reso arduo da quello che è diventata nel frattempo Flaminia, fredda e cinica nel lavoro come nelle relazioni sentimentali.
Il pool di sceneggiatrici, tra cui le autrici del libro che ha ispirato Balene: Una storia d’amore, vertigini, miracoli. E balene” (Giunti, 2020), le milanesi naturalizzate romane Barbara Cappi e Grazia Giardiello, hanno costruito uno sceneggiato (si direbbe una volta) che esplora con ironia, delicatezza e alcuni sconfinamenti nel giallo, senza esagerazioni alla “Only murders in the building”, la vita reale di una generazione che ha passato da un po’ gli “anta” e che non viene definita più terza età (termine politically incorrect) ma età sperimentale (copyright Erri De Luca nel cortometraggio “L’età sperimentale” in cui lo scrittore racconta la sua vecchiaia, visibile su RaiPlay), o anche terzo tempo come Lidia Ravera ha intitolato una collana editoriale. Ci sono anche riferimenti letterari (Milla menziona “il nostro agente all’Avana”, per esempio, riferendosi al libro giallo di Graham Greene del ’58), conferma della vocazione del servizio pubblico Rai di arrivare al grande pubblico con fiction leggere di qualità.
Chi la vede da lontano ne è incuriosito, chi la vive ne trova pregi e difetti, chi l’ha appena oltrepassata la ricorda con nostalgia: fattostà che “sixty is the new forty”, direbbero sfacciatamente oltreoceano. Come americana è stata Sex and the City”, la serie di successo andata in onda dal 1998 al 2004 in Usa in cui quattro amiche a New York si raccontano anche questioni scabrose sulla sessualità. La Pivetti e la Signoris in conferenza stampa hanno dichiarato che “Balene porta per la prima volta sugli schermi italiani problematiche femminili anche intime in modo esplicito e ardito, sempre con garbo e considerazione per il pubblico di riferimento”. E il regista Casale parla dei suoi riferimenti “alla commedia di situazione inglese e alla commedia sentimentale statunitense, dove finzione e realismo si fondono per coinvolgere gli spettatori in un’estasi di emozioni e divertimento”.
Riusciranno le nostre eroine a passare indenni le avversità che la vita pone loro davanti trasformandole in opportunità? E la scomparsa di Adriana, troverà un colpevole? Non rimane che aspettare “Balene, amiche per sempre”, perché, in fondo, la radice sanscrita “am” è comune alle parole amore e amicizia e sia l’una sia l’altra, nella vita come nella finzione, causano e sanano ferite che ci rendono migliori.

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Immagini: credit FastFilm