Calendario dell’Avvento – 15 dicembre: Attività mentale e caffè, qualche utile conferma

Pubblicato il 15 Dicembre 2025 in da redazione grey-panthers
Calendario dell'Avvento

Molti studi scientifici sul caffè (con caffeina) hanno portato a risultati non univoci: alcuni rilevano l’effetto benefico di questa bevanda,  altri non riconoscono alcun effetto sul ritardo del declino cognitivo. Tuttavia recentemente è emersa una generale tendenza favorevole a riconoscere un ruolo di prevenzione del caffè. La caffeina avrebbe una funzione neuroprotettiva perché aumenta la serotonina, aumenta l’acetilcolina cerebrale, rafforza l’integrità della barriera ematoencefalica

 

Ii dati che emergono dalla letteratura scientifica suggeriscono che consumare 5 tazze di caffè al giorno (di norma equivalenti a 500 milligrammi di caffeina) potrebbe essere protettivo nei confronti del decadimento cognitivo. Altre bevande contenenti caffeina (come il tè o le bibite) ne hanno fino a quattro volte in meno per porzione, quindi sarebbe necessario un numero più consistente di porzioni per raggiungere la quantità dei 500 milligrammi di di caffeina, indicata come protettiva.

Uno studio sui “Fattori di rischio cardiovascolare, invecchiamento e demenza”(CADIE) * ha evidenziato che le persone che consumavano quotidianamente da tre a 5 tazze di caffè nell’età media avevano ridotto del 65% il rischio di demenza.

Calendario dell'Avvento

Uno studio italiano** ha evidenziato che gli anziani cognitivamente normali che aumentavano l’abituale consumo di caffè (< di una tazza al giorno), avevano possibilità più elevate di sviluppare un declino cognitivo lieve, mentre un consumo moderato di caffè (1 – 2 tazze al giorno costante nel tempo) era associato a un tasso prodotto di incidenza di declino cognitivo lieve. Non appare consigliabile, quindi, un cambiamento nel consumo di caffè in età avanzata. Gli anziani che sono bevitori di caffè possono continuare a berne, se il loro stato di salute lo consente; dovrebbero tuttavia essere informati sull’associazione tra elevato consumo di caffeina e ansia insonnia in aritmie cardiache.

Il tè verde, che ha livelli di caffeina più modesti, è ricco di polifenoli che hanno proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. In uno studio giapponese, emerge che il maggior consumo di tè verde (fino a una tazza al giorno) è stato associato a una ridotta incidenza di demenza senile.

Sono tuttavia necessari ulteriori studi per confermare il potenziale ruolo preventivo nella demenza da malattia di Alzheimer.

 


*Eskelinen MH, Ngandu T, Tuomilehto J, et al. Midlife coffee and tea drinking and the risk of late-life demetia: a population-based CAIDE Study. J.Alzheimers Dis. 2009;16(1):85-91.doi:10.3233/JAD- 2009-0920. PMID:19158424.

**Solfrizzi V., Panza F., Imbimbo BP, et al. Coffee consumption habits and the risk of mild cognitive impirment: the italian longitudinal study on aging. J Alzheimers DIS. 2015;47(4):889-99.doi:10.3233/JAD-150333.PMID:26401769


Fonte:

 

Calendario dell'Avvento

Per acquistarlo online

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.