Telemedicina, sanità digitale tra efficienza e semantica

Pubblicato il 11 Dicembre 2015 in , da Attilio A. Romita

Per il settore della Sanità digitale, cioè quello che riguarda servizi, tecnologie, modelli per la salute e il benessere del cittadino, è in corso una vasta azione innovativa tesa a migliorare il servizio ed a ridurre sprechi. Sull’argomento esistono punti di vista diversi, a prima vista non facilmente distinguibili e che, ma questa è una mia idea, forse non sono ben individuati neppure da alcuni degli specialisti del settore. Penso che per arrivare alle conclusioni più utili sia necessario partire da alcune definizioni semantiche:

  1. Telemedicina: cura del malato usando cultura medica mediante tecnologie digitali.
  2. Sanità digitale: organizzazione dei processi burocratici di supporto all’erogazione dei servizi sanitari.
  3. Cultura medica digitale: uso di tutte le informazioni mediche raccolte attraverso la telemedicina e la sanità digitale.

Il termine e.Health è, secondo me, un ulteriore fattore di ambiguità perchè, quanto meno in Italia, viene inteso alternativamente come Telemedicina o Sanità Digitale.

La prima affermazione che mi sento di fare è che in un primo tempo i tre termini devono essere considerati del tutto indipendenti per poterne studiare le caratteristiche, i vantaggi e i problemi, senza tener conto delle interazioni che andranno esaminate solo quando saranno ben chiari tutti gli aspetti di ciascuno. Questa è quindi la visione dalla quale propongo di partire. Mi scuso per alcune esemplificazioni che a prima vista potrebbero sembrare banali …è un difetto degli informatici tentare di voler mettere in fila tutte le dimensioni di un problema.

Telemedicina

Tutti i professionisti di fronte a un problema complesso cercano la collaborazione di specialisti che li aiutino a capire e risolvere i problemi. In campo sanitario il consulto esiste da sempre e per secoli i consulti sono stati de visu, cioè lo specialista si recava al capezzale del malato ed aggiungeva le sue considerazioni a quelle del medico curante.

Per comodità di discorso continuerò a identificare con specialista il team di persone collegate a distanza e con medico curante il team di persone vicine al malato

Negli ultimi 100 anni la disponibilità di collegamenti telefonici ha facilitato i consulti anche a lunga distanza: il medico curante fornisce, a voce, sintomatologie e misure e lo specialista fornisce consigli e suggerimenti.

L’avvento della rete e, soprattutto, la possibilità di trasmissione veloce di molti dati ha reso l’interazione tra specialista e medico curante molto più “intensa” in quanto la quantità di informazioni che possono essere scambiate non si limita al semplice “scambio vocale” e lo specialista è in grado di vedere direttamente il malato e tutti i risultati di analisi strumentali (ecografie, TAC, RM, etc) che il medico curante effettua e trasmette allo specialista.

L’aumento delle prestazioni delle reti ed il miglioramento della qualità delle immagini hanno reso possibile anche la tele-operabilità cioè lo specialista lontano, tramite apparecchiature speciali, può operare direttamente sul paziente. E vorrei sottolineare che questo tipo di interventi aggiungono solo la distanza ad interventi routinari di laparoscopia e artroscopia, cioè interventi che sono seguiti dall’operatore su uno schermo e sono eseguiti tramite strumenti chirurgici guidati a distanza.

La descrizione che ho fatto è molto riduttiva rispetto alle reali possibilità di cura a distanza, telemedicina appunto, ma serviva solo per esemplificare il concetto di cura del malato usando cultura medica mediante tecnologie digitali.

Sanità digitale

L’avvento della informatizzazione dei processi ed il collegamento in rete degli operatori ha reso possibile una migliore organizzazione della erogazione dei servizi sanitari ali cittadini sia in regime di Servizio Sanitario Nazionale che in regime di prestazioni privatistiche collegate a sistemi assicurativi.

La presenza di una efficiente rete permette il collegamento e la trasmissione di informazioni tra tutta la catena operativa che assiste il malato e cioè medico di base, specialista, gabinetti di analisi, farmacia ed ente pagatore che può essere lo Stato per il SSN o una Compagnia di Assicurazione. L’uso della rete rende rapidi, sicuri, controllati ed efficienti la prescrizione e l’erogazione dei presidi medici e la loro disponibilità per il malato.

Se tutta questa “catena operativa” è integrata e parla lo stesso linguaggio, almeno su tutto il territorio nazionale, si potrà parlare di effettiva SANITA’ DIGITALE cioè: organizzazione dei processi burocratici di supporto all’erogazione dei servizi sanitari.

Una integrazione tra Telemedicina e Sanità digitale è quello che anni fa era stato individuato come “Ospedale virtuale” cioè quello nel quale “il malato è fermo e le informazioni viaggiano”.

Cultura medica digitale

La diffusione dei processi di Telemedicina e di Sanità Digitale rende possibile la creazione di una grande banca dati semplicemente raccogliendo tutte le informazioni che transitano in rete durante l’esecuzione dei processi. Le moderne tecniche di analisi e sintesi dei cosiddetti bigdata mettono a disposizione degli operatori medici una messe di informazioni “certificate” di sussidio all’esperienza del medico per l’emissione di diagnosi e prognosi supportate anche da conoscenze estese nel tempo e nello spazio.

Le informazioni tratte da questo “Database Sanitario Globale” potranno essere molto più utili di una “sperimentazione a doppio cieco” su qualche decina o anche centinaio di casi!

Conclusione

I sistemi digitali sono basati su dicotomie e questo approccio apparentemente banale non deve essere considerata riduttivo nell’affrontare problemi che per loro natura sono complessi. La ARS MEDICA è la qualità e caratteristica vera, centrale ed importante del patrimonio del MEDICO che con il digitale aggiunge qualità esterne alla sua cultura.