La longevità dentale, definita come la durata nel tempo della salute della bocca e dei trattamenti odontoiatrici, è un tema di crescente interesse nella ricerca scientifica. Tuttavia, poca attenzione è stata data a come mantenere i denti sani nel tempo, sebbene la correlazione tra salute orale e benessere sistemico sia ben documentata da oltre due decenni
La longevità dentale, definita come la durata nel tempo della salute della bocca e dei trattamenti odontoiatrici, è un tema di crescente interesse nella ricerca scientifica. Una rapida ricerca su PubMed rivela migliaia di studi pubblicati sulle principali riviste scientifiche che trattano la durata delle terapie odontoiatriche, come otturazioni, protesi e impianti. Tuttavia, meno attenzione è stata data a come mantenere i denti sani nel tempo, sebbene la correlazione tra salute orale e benessere sistemico sia ben documentata da oltre due decenni. Il rapporto “The World Oral Health” del 2003 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sottolineava l’importanza della salute orale non solo per la bocca ma per la salute generale, dichiarando che “Oral health means more than good teeth; it is integral to general health and essential for well-being”. Nonostante ciò, tale correlazione è ancora sottovalutata sia dai pazienti che dai professionisti sanitari.
Gli studi epidemiologici dimostrano che le malattie della bocca, come la carie e la malattia parodontale, colpiscono miliardi di persone in tutto il mondo, presentano gravi oneri sanitari ed economici e riducono notevolmente la qualità della vita delle persone colpite. In particolare, si osserva che le terapie odontoiatriche tendono a concentrarsi sulla cura della malattia piuttosto che sulla prevenzione, contribuendo alla cronicizzazione di tali condizioni. Tuttavia, un approccio preventivo e personalizzato può contribuire a migliorare significativamente la salute orale, riducendo il rischio di malattie e allungando la durata della vita dentale. E ha costi decisamente inferiori alle cure.

Le malattie della bocca hanno un andamento cronico e progressivo strettamente correlato al contesto sociale ed economico. Le aree geografiche con maggiore prevalenza di malattia e quindi maggior bisogno di prevenzione e cure sono i Paesi a basso e medio reddito. Qui l’odontoiatria è spesso non disponibile, inaccessibile e inappropriata per la maggior parte di queste popolazioni, ma in particolare per i poveri delle zone rurali. Invece, la popolazione dei Paesi ad alto reddito, con minore prevalenza di malattia, ha facile accesso a cure sempre più specializzate e tecnologiche. Per questo, le malattie orali vengono considerate un indice di povertà. Ad esempio la carie dei denti da latte colpisce il 68-90% dei bambini che vivono in condizioni socio-economiche disagiate rispetto a percentuali inferiori al 10% dei bambini più ricchi.
Un altro aspetto da considerare a livello mondiale è l’onere economico delle malattie della bocca. Vanno considerati, infatti, dei costi diretti, indiretti e immediati, sul singolo individuo, ma anche sulle famiglie e sulla società. I costi diretti sono le spese per sostenere le cure odontoiatriche che nel 2015 sono state di 356,80 miliardi di dollari. I costi indiretti, cioè la perdita di produttività, la perdita di giorni di scuola/lavoro, i disagi nella vita familiare e di relazione e la riduzione della qualità della vita nel 2015 ammontavano a 187,61 miliardi di dollari. Non sono poi da sottovalutare i costi immediati: dolore, problemi a masticare e ad alimentarsi, alterazioni del gusto e della fonazione, difficoltà a esprimere emozioni come sorridere, modifica delle attività coinvolte nella vita sociale e familiare.
I costi delle terapie sono considerevoli sia per il singolo individuo sia per il sistema sanitario. In Europa le malattie dentali (90 miliardi di euro) sono al terzo posto dopo il diabete (119 miliardi) e le malattie cardiovascolari (111 miliardi).
I costi e il ridotto accesso alle cure porta poi a due conseguenze con risvolti personali e sociali:
- Convivere con il dolore dentale acuto e cronico e la conseguente ridotta qualità di vita.
Studi basati sulla popolazione hanno evidenziato una prevalenza del 26% nel Regno Unito e del 53% in Canada del dolore oro-facciale di qualsiasi origine, della durata di 4 settimane. Un rapporto del 2012 ha stimato che in Brasile quasi il 25% della popolazione adulta ha avuto dolore ai denti nei 6 mesi precedenti.
- Cure urgenti nei reparti di emergenza dell’ospedale.
Negli Stati Uniti, tra il 2006 e il 2009 si è verificato un aumento del 16% delle visite nei reparti di pronto soccorso per patologie odontoiatriche, con quasi 1 milione di visite nel 2009. Purtroppo, i reparti di emergenza spesso non sono attrezzati per affrontare problemi orali diversi dal trauma orofacciale, e si limitano a misure palliative come la gestione temporanea del dolore.
La longevità dentale in 10 punti
- Attenzione alla crescita delle malattie orali : più di 35 miliardi di persone nel mondo soffrono di malattie della bocca, rendendo la carie e la malattia parodontale tra le patologie più diffuse. La prevenzione resta insufficiente, e molti pazienti danno per scontato che la perdita dei denti con l’età sia inevitabile.
- Necessità di un cambio di paradigma: la pratica odontoiatrica tradizionale si è concentrata sull’eliminazione della malattia attraverso cure interventistiche. Tuttavia, le malattie orali sono croniche e richiedono approcci preventivi piuttosto che trattamenti reattivi.
- La prevenzione primaria è essenziale per la longevità dentale e si basa su strategie mirate a ridurre o eliminare i fattori di rischio che causano le malattie orali. Un approccio integrato alla prevenzione include:
- Alimentazione bilanciata: consumare una dieta a bassissimo contenuto di zuccheri è fondamentale per ridurre il rischio di carie, poiché il consumo eccessivo di zuccheri è direttamente collegato alla proliferazione dei batteri cariogeni che danneggiano lo smalto dei denti.
- Igiene orale costante: lavare i denti due volte al giorno con un dentifricio al fluoro è uno dei metodi più efficaci per prevenire carie e altre malattie della bocca. Il fluoro rinforza lo smalto dei denti e rende più difficile per i batteri causare danni.
- Visite odontoiatriche regolari: le visite periodiche dall’odontoiatra e dall’igienista dentale sono cruciali. Durante questi appuntamenti, è possibile rilevare precocemente eventuali problemi e mantenere una pulizia profonda, difficile da ottenere solo con lo spazzolamento domiciliare.
- Riduzione dei fattori di rischio: Eliminare il fumo, ridurre il consumo di alcol e mantenere una buona igiene generale sono comportamenti essenziali per prevenire l’insorgenza di malattie orali. Questi stessi fattori di rischio sono anche implicati in malattie sistemiche gravi, come malattie cardiovascolari e tumori.
Attraverso queste pratiche, la prevenzione primaria può abbattere significativamente l’incidenza delle malattie orali, riducendo così la necessità di interventi curativi e migliorando la longevità dei denti.
4. Importanza della prevenzione secondaria: intercettare precocemente le malattie orali, come la carie e il tumore della bocca, può migliorare significativamente la prognosi e la qualità della vita. Ad esempio, un tumore orale diagnosticato precocemente ha una migliore prognosi e una minore invalidità rispetto a diagnosi tardive.
5. Approccio integrato alla salute orale e sistemica: fattori di rischio come il consumo di zuccheri, tabacco e alcol sono condivisi tra le principali malattie orali e patologie sistemiche quali malattie cardiovascolari, diabete e cancro. Esiste una correlazione diretta tra salute orale e generale. Inoltre, esiste una correlazione diretta tra salute orale e generale; infatti sono numerose le malattie per le quali esiste una correlazione con la salute della bocca, tra queste: parto prematuro di bambini a basso peso, infezioni respiratorie, infarto e altre malattie del cuore, diabete, disfunzione erettile, artrite reumatoide, tumori e altre.
6. Ruolo del diabete nella salute orale: il diabete è una delle principali malattie croniche che influisce direttamente sulla salute orale. L’eccesso di zucchero nel sangue (iperglicemia) associato al diabete agisce come un fattore di rischio per la malattia parodontale, una patologia che colpisce i tessuti di supporto dei denti e che può portare alla loro perdita. L’infiammazione parodontale, a sua volta, aggrava il controllo glicemico, creando un circolo vizioso.
In altre parole, i pazienti diabetici che non gestiscono adeguatamente la loro salute orale sono più esposti a complicazioni parodontali, mentre la presenza di malattie parodontali non trattate rende più difficile il controllo della glicemia. Questo rapporto bidirezionale evidenzia l’importanza di una stretta collaborazione tra dentisti e medici nel monitorare la salute di pazienti diabetici, promuovendo un approccio terapeutico integrato che considera sia la salute orale sia quella sistemica. Interventi preventivi, come una rigorosa igiene orale e controlli periodici, sono fondamentali per mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue e prevenire complicanze future.
7. La longevità dentale non ha limiti d’età: mantenere una bocca sana non è un obiettivo limitato alla gioventù. Prendersi cura della salute orale è cruciale in tutte le fasi della vita. Studi scientifici dimostrano che iniziare la prevenzione già in età infantile o, addirittura, durante la gravidanza, può migliorare significativamente la probabilità di mantenere denti sani nell’età adulta. Tuttavia, anche chi inizia tardi o ha già perso alcuni denti può migliorare la propria salute orale.
È particolarmente importante prendersi cura dei denti in età avanzata, quando le riabilitazioni protesiche o gli impianti dentali richiedono una manutenzione specifica. Avere una protesi non significa che la prevenzione non sia necessaria: al contrario, la salute dei tessuti circostanti e delle strutture orali è essenziale per garantire il successo a lungo termine di queste soluzioni riabilitative. La prevenzione terziaria, in questi casi, è cruciale per evitare complicanze e garantire una qualità di vita migliore.
8. Educazione e sensibilizzazione: molti pazienti non conoscono le migliori pratiche per mantenere la salute orale. Una maggiore educazione e sensibilizzazione alla “cultura della prevenzione” potrebbe ridurre significativamente l’incidenza delle malattie dentali.
9. Protesi e riabilitazioni: la durata delle protesi dentarie e degli impianti è un’area di grande interesse nella ricerca odontoiatrica. Le tecnologie avanzate, come la digitalizzazione e l’uso di materiali innovativi, hanno migliorato la precisione e la durata di queste soluzioni, ma l’obiettivo primario resta la preservazione dei denti naturali.
Le protesi e gli impianti non sono esenti da rischi: richiedono cure e manutenzione costanti per evitare infezioni, infiammazioni o complicanze come la perimplantite. La prevenzione è essenziale anche per chi ha già subito riabilitazioni dentali, poiché la salute delle strutture circostanti, come osso e gengiva, è cruciale per il successo a lungo termine degli interventi. Il monitoraggio periodico e l’educazione del paziente sulla corretta manutenzione della propria protesi sono fondamentali per garantire la longevità di questi manufatti.
10. Denti come traccia storica della nostra esistenza, ma anche nella medicina forense: i denti, grazie alla loro resistenza nel tempo, non solo mantengono una funzione cruciale durante la vita, ma rappresentano anche un’importante fonte di informazioni post-mortem. Nella paleontologia e nell’archeologia, i denti sono utilizzati per studiare l’evoluzione umana e ricostruire antiche civiltà. In medicina forense, l’analisi dentale è spesso la chiave per identificare persone decedute, specialmente in situazioni in cui altri tessuti corporei sono degradati. L’odontoiatria forense permette di risalire all’identità di una persona attraverso l’analisi della dentatura, sfruttando caratteristiche uniche come la morfologia dei denti, i segni di usura e la presenza di restauri dentali. Questo dimostra quanto i denti siano rilevanti non solo per la salute quotidiana, ma anche per la scienza e la storia umana.




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