Cineforum Grey Panthers Online: lunedì 1° dicembre, dalle 17.30 alle 20.00, abbiamo visto e commentato il film “After Love”

Pubblicato il 11 Novembre 2025 in Outdoor Technology Cinema
After Love

Confermata la formula: su nostro invito Zoom, avete avuto accesso a un cinematografo virtuale completamente gratuito dove è stato presentato  “After Love”, film inglese del 2020, per la regia di Aleem Khan, con Joanna Scanlan e Nathalie Richard. Una storia di confronti e di avvicinamenti lungo la linea di confine tra due Paesi e due mondi diversi

Sintesi della presentazione degli esperti Pierfranco Bianchetti (critico cinematografico) e Leonardo Resele (psichiatra) durante il Cineforum Grey Panthers Online di lunedì 1dicembre 2025: film “After Love”

(Pierfranco Bianchetti): Il film che vedremo tra poco è incentrato nell’incontro tra due civiltà, quella del mondo islamico e quella del mondo occidentale, un incontro raccontato attraverso il rapporto tra due donne che sembrano non avere niente in comune, ma che si troveranno legate anche dalla ricerca di una loro identità perduta.

“After love” è un film diretto magistralmente dall’anglo- pakistano Aleem Khan, alla sua prima prova da regista osannata dalla critica. Il film è una pellicola di produzione britannica e francese applaudita a Cannes nella Semaine de la Critique e trionfatrice al British Indipendent Film Awards con sei premi.

Protagoniste sono Mary, una donna inglese felicemente sposata con un mussulmano che la ha convertita all’Islam e Geneviève, una donna francese, madre di un ragazzo (sono le bravissime Joanna Scanlan e Nathalie Richard) che scoprono di avere molto in comune. “After love” ci fa anche riflettere sulle difficoltà di convivenza tra culture diverse, ponendoci domande interessanti sul sacrifico e sul possesso.

Aleem Khan, il regista, nato nel 1985 da una famiglia di origini pakistane, studia cinema all’Università di Westminster. Inizia la carriera nel cinema girando diversi cortometraggi, tra cui Three Brothers, che grazie a una candidatura ai BAFTA, gli Oscar britannici, ottiene una grande visibilità nel circuito dei festival.  After Love è il suo debutto nel lungometraggio.

Joanna Scanlan (Mary), nata Cheshire, nell’ottobre 1961, studia storia al Queens’ College di Cambridge, dove si unisce al Cambridge Footlights, un gruppo teatrale indipendente. Dopo aver continuato gli studi a Leicester, studia recitazione e in seguito si esibisce prima in teatro e poi al cinema con parti di secondo piano in film come La ragazza dall’orecchino di perla, Diario di uno scandalo, L’altra donna del re, Bridget Jones’s Baby.

Il successo arriva, però, attraverso la televisione, grazie a serie molto popolare in Gran Bretagna come Getting On (di cui è anche coautrice della sceneggiatura) e Puppy Love, prodotta da BBC Four, e No Offence.

Tra gli ultimi lavori per la TV di cui è protagonista ricordiamo almeno la serie Dracula, trasmessa nel 2020 da BBC.

After Love è il suo ultimo film per il cinema e la sua interpretazione è stata osannata dalla critica internazionale e premiata con un British Independent Film Award.

Nathalie Richard, nata a Parigi nel gennaio 1963, figlia di un industriale, dopo aver passato un anno a New York per studiare danza, torna in patria dove si iscrive al Conservatoire National Supérieur ed esordisce nel film Una recita a quattro (1989) di Jacques Rivette, che diventa il suo regista di fiducia. In seguito, si mette in luce nel ruolo della costumista Zoe in Irma Vep di Olivier Assayas.  L’attrice ha fatto parte della giuria della Settimana internazionale della critica alla 57esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia”.

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(Vitalba Paesano) Dottor Resele, quali aspetti psicologici ed emotivi del film vuole sottolinearci, prima della visione?

(Leonardo Resele): La trama del film che stiamo per vedere non è una sceneggiatura come tante: è il risultato dell’impegno laborioso dello stesso regista, che in un periodo lungo anni, ha voluto costruire una storia che risente dell’atmosfera e delle problematiche da lui conosciute in ambito familiare, cresciuto ed educato in Inghilterra, in quanto figlio di una madre inglese convertita all’Islam e di un padre pakistano. “L’idea del film”, dice il regista “è nata dal voler esplorare qualcosa della mia identità, in quanto non sapevo davvero dove inserirmi nella società. Quando avevo circa 19 anni, ho dovuto scegliere chi essere, anche per quanto riguardava la mia sessualità.” Questi elementi (l’orientamento sessuale, il conflitto tra cultura islamica e occidentale, sono importanti, come vedrete, di questo film).

VISIONE DEL FILM

(VP) Dottor Resele, un film ricco di spunti e di considerazioni sotto il profilo analitico. Almeno tre gli aspetti sui quali riflettere…

 (LR): Come avete visto, il film rappresenta una situazione psicologica complessa, attivata contemporaneamente da tre problematiche: un lutto coniugale, la scoperta di un segreto di coppia, e la messa in crisi delle appartenenze culturali e religiose della protagonista Mary…

Partiamo da Mary; per amore del marito, aveva cambiato tutto: il proprio nome, la religione, il modo di vestire, la lingua, la cucina e i rapporti sociali. Si era ritirata in questa nuova identità, in questa nuova famiglia, che in realtà è quella del marito Ahmed. Colpisce, ad esempio, che durante le visite di condoglianze, i presenti siano solo pakistani. Mary non ha più rapporti con nessuno della famiglia d’origine, né amicizie e relazioni con persone inglesi; come casalinga, si è chiusa completamente nella comunità pakistana, ripetendone i riti e le modalità di vita.

Mary cerca un mondo sicuro, con le sue regole, la lingua, la religione. Lo fa per amore di Ahmed, ma forse più per se stessa, alla ricerca di una stabilità illusoria, di vivere in un’isola felice. Vuole un rapporto perfetto di un amore reciproco, costante e sicuro. Forse quello che non trovava nella famiglia di origine. Con Ahmed ha voluto costruire la famiglia ideale, non ha saputo aprirsi al mondo, non ha sviluppato competenze professionali e culturali. È rimasta chiusa in questo mondo, una specie di clausura.

Davanti a Genevieve, si accorge della sua illusione; Genevieve non solo non ha rinnegato la sua identità, ma è stata capace di costruire una relazione con Ahmed: con lei egli si liberava dai vincoli della cultura religiosa islamica. Vedi la scena con il filmato con lui ripreso in un contesto sociale conviviale, occidentale, con una bottiglia di birra in mano.

Mary ha rinunciato a sviluppare se stessa, a entrare in rapporti di scambio con gli altri, arricchirsi attraverso i confronti che diventano stimoli per crescere. Invece, si è sottomessa volontariamente alla cultura del marito, per compiacerlo. (Ma lui non era evidentemente interessato). La morte del marito non è solo la perdita di una persona amata, ma diventa la dissoluzione dell’assetto identitario come “moglie pakistana” e come credente.

(VP): E Genevieve?

(LR): Genevieve invece è stata amata da Ahmed senza rinunciare alla sua cultura, ha continuato a vestirsi secondo i suoi gusti, senza rinunciare ad avere cura del suo aspetto. Non a caso Genevieve inizialmente scambia Mary per una donna delle pulizie. (Ricordiamo la scena in cui Mary, nuda, si rende conto di avere un corpo che non la rappresenta e che forse non aveva avuto valore neppure per il marito)

Mary non solo deve fare i conti con la morte del marito, ma anche con la figura di Genevieve, e con la presenza del figlio Solomon. Non può non pensare, guardando spesso la foto sua con Ahmed e il loro bambino morto da piccolo, che rinunciare a se stessa non l’ha resa più attraente agli occhi del marito, che anzi ha preferito fare un secondo figlio con una donna occidentale.

 (VP): Parliamone allora di questo figlio Solomon e del rapporto che Mary instaura con lui

(LR): A parte il dispiacere che Mary prova scoprendo che Ahmed ha fatto un figlio con un’altra, lei osserva con interesse questo ragazzo e cerca di entrare in rapporto con lui (tanto che lui si accorge di essere osservato da lei). Nella scena in cui gli dà uno schiaffo perché ha sputato in faccia alla madre, la vediamo emotivamente molto coinvolta e indignata: d’istinto si sente autorizzata ad agire perché è come identificata con Ahmed che avrebbe reagito nello stesso modo. Solomon è per lei come il figlio che non ha potuto crescere, lo comprende anche nella sua omosessualità e non lo condanna; in questo modo sviluppa un pensiero personale che si discosta dai principi della cultura islamica del marito, per la quale la omosessualità è inaccettabile. Ha per lui atteggiamenti di crescente affettività (gli prepara il cibo, gli regala la cassetta registrata con la voce del padre)

(VP): Vuoi dirci qualcosa tu Pierfranco di Ahmed?

 (PB): Ahmed è il grande assente, eppure è al centro della vita dei tre protagonisti. Atteso, rimpianto, amato e, bisogna sottolinearlo, mai giudicato. Simpatico a tutti, anche al pubblico, è portatore, in realtà, di una morale discutibile. Mentre le vicende del film (la conversione di Mary, l’omosessualità di Salomon, il suo rapporto conflittuale con la madre, la figura di Genevieve che sapeva tutto e dichiarava di non voler sapere) restano solo sfiorate, le scelte di Ahmed sono chiare, decise, e accettate dalle persone coinvolte (Mary continua ad amarlo anche quando sa di Genevieve— ricordiamo con quanta cura protegge e conserva le camicie).

È un personaggio intorno al quale ruota tutta la storia del film, anche se lo vediamo per pochi attimi solo all’inizio.

Mi ricorda il film più famoso incentrato sulla presenza di una persona che non si vede, ma che domina la scena del film “Rebecca, la prima moglie”, un film di Alfred Hitchcock (1940).  In questo film, come forse ricorderete, la figura dominante è quella della prima moglie Rebecca, che condiziona, con la sua memoria, il secondo matrimonio di Maxime de Winter. La seconda moglie avverte subito l’ostilità della servitù e in particolare della governante signora Danvers legata morbosamente al ricordo dell’ex-signora de Winter. Tra quelle mura il fantasma di Rebecca è sempre più presente e turba anche il legame della coppia. E la situazione volgerà al peggio……

Anche in After Love tutto ruota intorno alle scelte di Ahmed e alla sua personalità…”

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(VP) Dottor Resele che dire del finale?

(LR): Genevieve, dopo aver visitato la casa di Mary, sembra capace di immedesimarsi in lei e di vederne il punto di vista, anche in senso reale, osservando le scogliere di Dover dal punto di osservazione abituale di Mary.

Sembra che entrambe possano riprendere il cammino e, a diversa velocità, lo fa anche Solomon.

“After love è la prima sceneggiatura per un lungometraggio, che ha richiesto un notevole livello di introspezione. Può sembrare un luogo comune, ma scrivere è stata una terapia. Ha riportato a galla cose di me che erano nascosto nel profondo. Ci ho messo sei anni a finire la storia. Ripercorrere le mie esperienze si è trasformato in qualcosa di tangibile per i miei personaggi e per me stesso.”

L’ incontro risulta terapeutico anche per le due protagoniste che, invece di farsi trascinare dalla violenza del conflitto, trovano la calma e la curiosità per comprendere quanto davvero è accaduto.

After love, forse per dire che dopo l’amore, come l’avevano inteso entrambe in modo diverso per anni, è ora una consapevolezza diversa. Non un finale buonista, ma un percorso di maturazione.


Terzo incontro online per il nostro Cineforum che ha riscosso tanto interesse e adesioni. La formula è confermata: su nostro invito Zoom, potrete accedere a un cinematografo virtuale completamente gratuito dove sarà presentato il film del mese, con l’introduzione del critico cinematografico Pierfranco Bianchetti, seguita dagli spunti per una lettura psicoanalitica del film, suggeriti dallo psichiatra dottor Leonardo Resele. Seguirà, su piattaforma MyMovies, la visione del film e, per concludere, potrete partecipare, di nuovo su Zoom, alle considerazioni e al dibattito finale tra pubblico ed esperti


Il film sarà in lingua italiana, con sottotitoli in italiano


Se siete interessati a conoscere quanto è emerso dopo la visione del secondo film, “Solo per una notte”, trovate qui gli interventi degli esperti e il successivo il dibattito.

Se Se siete interessati a conoscere quanto è emerso dopo la visione del primo film, “Lunchbox”, trovate qui gli interventi degli esperti e il successivo il dibattito.


“After Love”, di Aleem Khan – Gran Bretagna, 2020

Sinopsi: Nel sud dell’Inghilterra che si affaccia sul canale della Manica, a Dover, Mary vive una vita tranquilla con il marito Ahmed, per il quale si è convertita all’Islam prima di sposarsi. Quando Ahmed muore all’improvviso, Mary trova il documento di una donna sconosciuta nel suo portafoglio. La curiosità e la paura la spingono verso la sponda francese del canale, a Calais, per chiedere spiegazioni a Genevieve, che ha un figlio, del rapporto con suo marito.


Come partecipare al Cineforum di Grey Panthers (per chi si iscrive per la prima volta)

Per aderire all’iniziativa è sufficiente

  • mandare una mail a cineforum@grey-panthers.it con i dati richiesti (Nome e cognome, e-mail, indirizzo postale completo, Città, telefono) e per oggetto Iscrizione Cineforum Online
  • riceverete una e-mail con un link a MyMovies che vi chiederà di registrarvi indicando almeno nome, cognome ed e-mail. Questa iscrizione varrà come prenotazione alla visione gratuita del film
  • A questo punto, comunicateci la vostra iscrizione a MyMovies , scrivendo nuovamente a cineforum@grey-panthers.it con oggetto Iscrizione MyMovies effettuataRiceverete il link Zoom con l’invito a partecipare all’evento del 1° dicembre.
  •  Non resta che vedersi online, il 1° dicembre, qualche minuto prima delle 17.30! E da lì vi guideremo noi durante l’incontro con gli esperti, la proiezione del film e il dibattito. Sarà importante avere sottomano sia il link d’invito Zoom sia quello alla piattaforma MyMovies.

Un consiglio: per la partecipazione all’incontro Zoom è sufficiente usare uno smartphone, il tablet o un computer portatile. Chi dispone di una smart TV, potrà gustare meglio, su uno schermo più grande, la visione del film! Qualche consiglio tecnico in calce a questo testo*


Come partecipare al Cineforum di Grey Panthers (per chi ha già partecipato al Cineforum ed è registrato a MyMovies)

  • mandare una mail a cineforum@grey-panthers.it con Nome e Cognome e per oggetto Prenotazione Cineforum Online 1° dicembre
  • riceverete un link a MyMovies per prenotare il vostro accesso al film
  • Un paio di giorni prima del 1° dicembre riceverete una mail con l’invito a a Zoom e il link a MyMovies per la visione del film

*Come installare e usare MyMovies su Smart TV (vale per la maggior parte delle Smart TV: Samsung, LG, Android TV, Fire Stick)

  1. Controllare la connessione
  • Assicurarsi che la TV sia connessa a Internet tramite Wi-Fi o cavo.
  • Provare ad aprire un’altra app che si possiede già, per vedere se funziona.
  1. Andare allo Store delle App che ha un nome diverso a secondo della marca, ad esempio:
  • Samsung Smart TV → aprire Samsung Apps (Smart Hub).
  • LG Smart TV → aprire LG Content Store.
  • Android TV / Google TV (Sony, Philips, TCL ecc.) → aprire Google Play Store.
  • Amazon Fire Stick / Fire TV → aprire Amazon Appstore.
  1. Cercare la App MyMovies
  • Usare la lente di ricerca e digitare MyMovies.
  • Apparirà l’app “MyMovies Live” o “MyMovies”.
  1. Installare l’App
  • Premere su Installa / Download/Scarica (ci possono essere dizioni diverse)
  • Attendere il completamento.
  1. Accedere
  • Aprire l’app, inserire i dati del proprio account MyMovies (e-mail e password).
  • Chi ha già un abbonamento, lo ritroverà attivo.
  1. A questo punto avrete accesso ai film di My Movies

Vi aspettiamo numerosi e non dimenticate di suggerire il nostro Cineforum Grey Panthers Online ai vostri amici!

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