Un volume appena uscito affronta, in modo scientifico, un tema nuovo: quello della medicina culinaria, ovvero la disciplina che studia l’alimentazione nel suo complesso, combinando la scienza della nutrizione con le tecniche della preparazione dei cibi, per creare pasti che soddisfino i bisogni alimentari e culturali, ma che possano anche aiutare a prevenire o trattare specifiche malattie in un contesto di sostenibilità sociale e ambientale
I più attenti lo sanno già da tempo: non basta scegliere l’olio extravergine d’oliva per condire o mangiare ogni giorno cinque porzioni di frutta e verdura, puntare sui cereali integrali o ridurre il consumo di carne rossa: queste sono regole ormai consolidate dalla Scienza per comporre menu quotidiani e garantirsi i nutrienti essenziali.
Per la salute, bisogna valutare anche altri elementi
Contano anche altri fattori, però, come la produzione e la conservazione dei cibi, il loro abbinamento, le modalità di preparazione e di cottura. All’estero ci sono già alcuni corsi accademici e università che studiano e insegnano i principi di questo nuovo aspetto della medicina. In Italia se ne fanno promotori Michele Rubbini, già docente di Chirurgia generale all’Università di Ferrara e fondatore dell’insegnamento di Medicina culinaria nella stessa Università, e la nutrizionista Chiara Manzi. Porta la loro firma libro di testo universitario appena uscito sul tema “Medicina culinaria”, ed. Zanichelli: l’obiettivo è fare chiarezza perché sull’argomento alimentazione, spiegano, “sono diffuse tante informazioni spesso tra loro difformi, quando non addirittura contraddittorie”.
Perché non basta dire che un cibo fa bene, bisogna anche ‘trattarlo’ in cucina in modo che preservi il massimo delle sue qualità.
Ci siamo procurati il libro e lo stiamo leggendo con interesse. Avremo modo, in queste pagine, di presentarvene alcune ‘pillole’, con tutte le indicazioni, però, perché possiate procurarvi il volume e consultarlo di persona.

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Incominciamo dall’Introduzione…
La medicina culinaria non è un corso di cucina e non è una dieta non è neppure una moda, ma è un modo innovativo scientifico e positivo di abbinare gli alimenti alla propria salute e a quella dell’ambiente che ci circonda.
Tenendo presente questi elementi, il libro è suddiviso in più parti:
- nella parte A vengono illustrati il percorso scientifico e culturale che ha portato a proporre questo testo, le caratteristiche costitutive della disciplina e i presupposti medico-scientifici sui quali la medicina culinaria si basa;
- nella parte B si illustra che cosa si intende per sostenibilità nutrizionale e sicurezza alimentare;
- nella parte C sono trattate le patologie che trovano nelle abitudini alimentari parte delle proprie cause;
- nelle parti D ed E finali sono esposte le tecniche basate sull’approccio scientifico che caratterizzano l’evoluzione culinaria, che consentono di rivisitare gli alimenti e il loro uso alla luce di metodiche che ne riducono il peso calorico, ne esaltano la biodisponibilità delle componenti salutari, senza alterarne il gusto anche nel caso di menu tradizionali.


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