Il sostegno di Edison alla Scala e a Prima Diffusa riflette il modo in cui l’azienda interpreta la responsabilità d’impresa: così come la transizione energetica crea valore sostenibile, anche la promozione della cultura contribuisce a migliorare la qualità della vita delle persone e a costruire comunità più forti e consapevoli
Da quattordici anni Edison contribuisce alla realizzazione della manifestazione Prima Diffusa, iniziativa che porta l’opera in tutta la città di Milano, coinvolgendo teatri, quartieri, periferie, carceri e strutture di accoglienza. Prima Diffusa trasforma la città in un palcoscenico collettivo, rendendo la cultura accessibile a un pubblico più ampio e favorendo momenti di dialogo, ascolto e partecipazione comunitaria.
Il legame che oggi unisce Edison e il Teatro alla Scala ha radici profonde. È stata Edison, 140 anni fa, a illuminare per la prima volta il Teatro alla Scala, grazie all’energia elettrica generata dalla prima centrale termoelettrica dell’Europa continentale, in via Santa Radegonda, a pochi passi dal Duomo di Milano. Grazie all’intuizione del fondatore di Edison e rettore del Politecnico di Milano Giuseppe Colombo, il 26 dicembre 1883 il pubblico assistette alla Prima della Gioconda di Amilcare Ponchielli in un teatro illuminato da 2.450 lampadine che avevano sostituito definitivamente i lumi a gas. Fu l’avvio del processo di elettrificazione del Paese e l’inizio di una nuova era che coincise con l’avvio delle attività della Società Edison.

Promuovere la cultura come leva di progresso sociale è anche l’obiettivo di un’altra storica collaborazione di Edison con una delle eccellenze culturali del Paese. Edison dal 1996 è accanto al FAI – Fondo Ambiente Italiano per la valorizzazione del patrimonio culturale, naturale e artistico del Paese. Questa partnership si fonda sulla convinzione che la tutela delle ricchezze culturali rappresenti non solo un atto di conservazione, ma un contributo fondamentale al progresso sociale e civile. La partnership trentennale nasce da un agire responsabile che connota l’operare di Edison e che si traduce nella convinzione che chi opera ogni giorno sul territorio ha il compito di creare valore per le comunità locali che lo ospitano, contribuendo in maniera concreta alla costruzione di un futuro sostenibile. In questo senso negli anni Edison ha contribuito al restauro di luoghi emblematici del territorio, all’efficientamento energetico dei beni stessi del FAI e alla mobilità sostenibile di quei luoghi nonché alla salvaguardia degli ecosistemi, confermando il ruolo del patrimonio culturale come strumento per promuovere un’azione civile attiva e un impegno concreto a favore del bene comune.
Anche quest’anno, in occasione del 50° anniversario del FAI, Edison ha sottolineato il valore di una responsabilità condivisa: preservare monumenti, opere d’arte e tradizioni significa trasmettere alle nuove generazioni gli strumenti per comprendere le proprie radici e affrontare le sfide future con consapevolezza. La storia e la cultura diventano così guide preziose per costruire un futuro più sostenibile, fondato sul rispetto, sull’educazione e sull’innovazione responsabile.
Anche quest’anno Edison è stata accanto al FAI partecipando alle Giornate FAI di Primavera con l’apertura di Palazzo Edison e, per la prima volta, della centrale termoelettrica di Presenzano, tra gli impianti termoelettrici a gas naturale più avanzati al mondo e il più efficiente d’Italia; e alle Giornate d’Autunno con l’apertura della centrale idroelettrica di Palestro (Lombardia) e dell’impianto eolico di San Giorgio la Molara (Benevento).


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