Maria Angeles, una donna spagnola di 79 anni, vive da sola a Tangeri, in Marocco, e si gode la sua routine quotidiana. Tuttavia, la sua vita viene sconvolta quando sua figlia arriva da Madrid per vendere l’appartamento in cui ha sempre vissuto. Determinata a restare, fa tutto il possibile per riavere la sua casa e le sue cose e, inaspettatamente, riscopre l’amore e la sensualità
Spiega la regista: “Calle Malaga è nata dal profondo bisogno di riconnettersi con i miei ricordi, esplorarli e riportarli in vita. Credo che ciò che creiamo sia l’eco delle tracce che la vita lascia dentro di noi. Quando sono nata, mia nonna spagnola viveva già con i miei genitori a Tangeri. Come molti spagnoli, si era trasferita lì da ragazza e vi era rimasta per il resto della sua vita. Non avrebbe mai immaginato di lasciare la città che adorava, la sua città. Oggi riposa in un cimitero dimenticato a Tangeri, insieme ad altre persone che, come lei, hanno scelto questa terra come casa. Crescendo, ho visto i suoi amici, parte della grande comunità spagnola, lottare per evitare di essere sradicati. Spesso erano incompresi dai loro figli, che si erano trasferiti in Spagna e volevano che li seguissero. Quel legame viscerale mi ha commosso profondamente”.

“Ho sentito il bisogno di esplorare questo legame potente, e il personaggio di María Ángeles, interpretato da Carmen Maura, l’attrice tanto amata da Almodovar) è diventato l’incarnazione non solo di quel desiderio, ma anche di altre domande che mi tormentavano da anni. Credo che invecchiare sia un privilegio, e ogni ruga sul nostro viso è la testimonianza di una vita vissuta pienamente, con tutte le sue gioie e i suoi dolori. Volevo rappresentare un tipo diverso di invecchiamento: uno ancora pieno di vita, che sfida i limiti che spesso gli vengono imposti. Attraverso María Ángeles, ho voluto confrontarmi con le opinioni della società sull’invecchiamento – le aspettative, i pregiudizi, le barriere – e farle superare. Credo nella libertà di invecchiare come desideriamo. Volevo raccontare una storia diversa: una storia vivace, sensuale e ribelle. E così facendo, tornare alle mie radici, girare il mio primo lungometraggio in questa città che è anche la mia”.
La regista Maryam Touzani è nata a Tangeri. Dopo aver partecipato attivamente alla realizzazione di Much Loved e aver cosceneggiato Razzia con Nabil Ayouch, film in cui ha anche recitato, ha diretto il suo primo lungometraggio, Adam, selezionato a Cannes (Un Certain Regard) e candidato ufficiale del Marocco agli Oscar. Nel 2022 ha diretto The Blue Caftan, anch’esso selezionato a Cannes e candidato agli Oscar, una prima storica per un film marocchino. Il film ha vinto oltre 60 premi in tutto il mondo e ha ottenuto il più alto incasso internazionale mai registrato da un film marocchino. Nel 2023 è stata membro della giuria del Concorso Ufficiale al Festival di Cannes. Il suo ultimo film, Calle Malaga, un dramma in lingua spagnola con Carmen Maura, uscirà nel 2025.
Un temperamento incandescente, un’indole volitiva, e una stoffa invidiabile, fanno di Carmen Maura una delle dive più stimate dal grande pubblico. Figlia del politico conservatore Antonio Maura, la giovane nata a Madrid nel 1945, riceve una rigida educazione cattolica.
Dopo essersi laureata in letteratura francese, inizia a svolgere la professione di interprete, presso una galleria d’arte da lei stessa amministrata.
Nel 1964 convola a nozze con Francisco Fortezza e dà alla luce due bimbi. Divenuta mamma a tempo pieno, Carmen sente crescere dentro sé, un forte trasporto per la settima arte. Sceglie cosi di studiare recitazione: dedica la maggior parte della giornata al teatro e la sera, si esibisce nei vari locali e cabaret della capitale, intrattenendo i clienti con le sue imitazioni di Marilyn Monroe. Ma l’amore per lo spettacolo manda in frantumi il matrimonio, tanto che il marito decide di toglierle la custodia dei figli. L’attrice tuttavia non si scoraggia, e fa di tutto per non separarsi dai suoi piccoli.

Nei tardi anni Sessanta, esordisce al cinema in un corto intitolato El Espíritu. La svolta arriverà solamente nel 1978, grazie al magico incontro con il bizzarro cineasta Pedro Almodóvar che la lancia nella commedia Folle… folle… fólleme Tim!
Tra la diva e il regista iberico nasce uno strepitoso sodalizio che genera opere di indiscussa originalità. Due anni dopo infatti, la Maura indossa i panni della protagonista in Pepi, Luci, Bom e Le Altre Ragazze Del Mucchio mentre nell’87 è Tina, nell’emblematico La Legge del Desiderio, film che ironicamente la consacra come icona gay.
Negli anni Ottanta questa donna di incredibile tenacia, entra nelle case dei cittadini spagnoli, conducendo il celebre talk show “Esta Noche”: la sua irresistibile verve contagia milioni di telespettatori.
Dopo anni di gavetta, nel 1988 avviene la consacrazione definitiva con Donne sull’orlo di una crisi di nervi: la performance dell’inconsolabile Pepa le vale il Premio Goya come Migliore Attrice Protagonista.Successivamente Carmen troverà nel regista Carlos Saura un nuovo maestro: è il 1990 quando la diva riceve il secondo Goya per il ruolo di prima attrice in Ay, Carmela!
Arriva il nuovo millennio e con esso un altro mentore Álex de la Iglesia che la scrittura nella divertente black-comedy La Comunidad: opera che le fa ottenere il terzo Premio Goya.
L’artista nel 2000, è tornata tra le braccia del suo Pedro che l’ha diretta nel bellissimo Volver. Nel 2011 oltrepassa i Pirenei e si ritrova fra le protagoniste del film drammatico di Philippe Le Guay Le donne del 6° piano (per il quale vince il Premio Cesar come miglior attrice non protagonista), e nel 2013 è nel cast della commedia francese con Bernadette Lafont Paulette. Ora Calle Malaga, a dimostrare la fierezza e l’energia nella versione da ottantenne!

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