Tra pandemia e lockdown, cenone-sì, cenone-no, piste-sì, piste-no, il Natale 2020 sarà di quelli memorabili. Nel bene e nel male, sicuramente diverso da tutti i precedenti. In qualcosa, però, può restare uguale. Nel momento in cui ci si siede davanti a uno schermo domestico e si guarda un film. Anche perché si può farlo solo così, perdurando la chiusura delle sale. Dunque, tra piattaforme e nuove uscite dvd/blu ray, ecco qualche proposta per gli acquisti, per sé o da regalare. In questa pagina vediamo film che ci aprono orizzonti lontani, per contenuti o location delle riprese.
Portami lontano
Partiamo da un calciatore argentino che ha fatto sognare mezza tifoseria (e arrabbiare l’altra metà) con le sue giocate. Diego Armando e quel che segue? No: Firmín Perlassi, personaggio di fantasia interpretato da Ricardo Darín nel film Criminali come noi (2018) di Sebastián Borensztein, ambientato in Argentina alla vigilia del default economico del 2002 che azzerò i risparmi dell’intero Paese nel volgere di una nottata. Amara commedia a metà tra La banda degli onesti (1955 con Totò e Peppino) e Come rubare un milione di dollari e vivere felici (1966, di Billy Wilder), esplicitamente citato come modello, ci fa entrare nelle aree rurali di un paese sicuramente più citato che conosciuto. In un crescendo di trovate e gag, divertente e intelligente, ben recitato e congegnato, amaro e ironico, paradossale e realistico, comico e drammatico. Come solo gli argentini sanno essere.
Per celebrare un’altra recente scomparsa, quella di Sean Connery, ecco che arriva la pubblicazione in dvd e blu ray di un film tra i meno celebrati, ma non meno interessanti dell’attore scozzese: Cinque giorni un’estate (1982) di Fred Zinnemann. Un inno alla montagna, nella fattispecie alle vette del Canton Grigioni, in Svizzera, tra le località di Latsch e Pontresina magnificamente fotografate dal nostro Peppe Rotunno. Una tormentata storia d’amore e di odio ambientata negli anni ‘30 che culmina sulle pareti rocciose dell’Engadina, tra i 4mila m. del Pizzo Bernina e i magnifici costoni rocciosi e i ghiacciai dei poco più bassi Piz Palù e Piz Argient. Una montagna geograficamente vicina a noi, ma in grado di offrire esperienze sempre inedite.
Per l’esotico che più esotico non si può, vale la pena immergersi nelle atmosfere incantate della Polinesia seguendo le orme di Gauguin-Viaggio a Tahiti (2017). Con un intenso Vincent Cassell nei panni del pittore francese che agli antipodi della Francia scoprì i colori fiabeschi e l’umanità felice dei Mari del Sud. Trasferiti poi sulla tela dei suoi capolavori. Civiltà e primitivismo, amore, gelosia, arte, naturalmente, e piccole-grandi meschinità di un genio. Un racconto sfaccettato per narrare un’epoca, un luogo, più sentimenti e l’immutabilità dell’animo umano sotto ogni sole.
Di isola in isola, possiamo sbarcare nell’arcipelago spagnolo delle Canarie dove non ci sono solo località modaiole, spot per sportivi dell’onda o resort all-inclusive per vacanze standardizzate. L’isola più occidentale e meno battuta dal turismo di massa si chiama La Gomera. È la più piccola e, forse, incontaminata. Compresa per tre quarti nel Parco Nazionale di Garajonay, patrimonio naturalistico dell’Unesco. Altro patrimonio Unesco dell’isola, questa volta di tipo immateriale, è il cosiddetto silbo gomero (fischio gomerese). Si tratta di un vero e proprio “linguaggio costituito interamente da fischi, utilizzato in passato dai pastori per comunicare a grande distanza”. I fischi sono ottenuti infilando un dito in bocca e amplificando il suono con il palmo dell’altra mano. A questo strano linguaggio si è ispirato il regista rumeno Corneliu Poromboiu per scrivere e dirigere La Gomera-l’isola dei fischi (2019, in dvd, blu ray e in streaming su Chili) immaginando la storia criminale di Paco, boss spagnolo, Cristi, agente corrotto rumeno, e un malloppo di 10 milioni di euro nascosto da un detenuto. Che i due vogliono far evadere. Per eludere la sorveglianza, Paco spedisce Cristi a Gomera affinché impari il silbo con cui i due possono comunicare senza timore di intercettazioni. Di mezzo però ci si mette Gilda, una misteriosa donna… capace di fischiare.
Restando nel mondo ispanico, un tocco particolarmente esotico può venire dalla scenografia di Queimada (1969 rieditato in dvd), di Gillo Pontecorvo con Marlon Brando, girato a Cartagena in Colombia. Nella magnifica e decadente cornice della Ciudad Amurallada (città murata), patrimonio Unesco, si svolge la vicenda di un agente inglese mandato nei Caraibi per destabilizzare il fragile governo locale a favore della corona britannica. L’ambientazione nei primi dell’800 si confà alla perfezione a questa città ormai senza tempo.
