Allergie: ecco cosa fare per evitare e alleviare sintomi

Pubblicato il 14 Maggio 2015 in da redazione grey-panthers

Per alleviare i sintomi delle allergie e anche per capire come nascono e quindi come evitarle, vi proponiamo un articolo del dottor Urbano Baldari pubblicato su Scienza e Conoscenza #52

Cosa fare e cosa non fare: il decalogo delle allergie respiratorie

1) Alimentazione: è molto utile un’alimentazione sana, ricca di frutta, verdura e cereali biologici (questi ultimi meglio integrali), pesce. Non è che ci dobbiamo negare la fiorentina, o i salumi, o i formaggi; solo non devono essere la base della nostra alimentazione: si tratta di cibi “di piacere” che vanno consumati occasionalmente e in quantità moderate. La famosa “piramide alimentare” mostra visivamente come devono essere correttamente ripartiti gli alimenti da mangiare. È opportuno ridurre il più possibile cibi in scatola, bibite ricche di zucchero, cibi conservati, panificazioni industriali. Questi cibi indeboliscono il sistema immunitario mucosale dell’intestino (GALT), innescando potenzialmente reazioni allergiche.

2) Acari come allergizzanti: Quando in casa c’è un bambino eliminare giocattoli di pelouche, pavimenti in moquette, poltrone e tende in velluto, tappeti. La pulizia ambientale più efficace è quella che non solleva polvere (aspirapolvere tradizionale); efficaci sono i pulitori in cui lo sporco è trattenuto in acqua. Nel letto usare coperture, materassi e cuscini anti-acaro garantiti.

3) Animali in casa: a parte le allergie dirette da peli e derivati epidermici (che sono molto frequenti), esiste un’altra ragione per cui i nostri “migliori amici” vadano trattati “con le molle”: sono portatori di parassiti. Vanno accuditi, vanno vaccinati, vanno sverminati due volte all’anno, vanno trattati da animali (quali sono), per cui non vanno baciati sulla bocca, non vanno accolti nel nostro letto, non vanno strofinati contro la nostra pelle. Io penso che stiano meglio fuori di casa, se non ce la facciamo a seguire queste precauzioni. Quando facciamo giardinaggio, o quando i bambini giocano nel prato o con la terra, occorre sempre lavare le mani molto accuratamente: potenzialmente, sotto le unghie, oltre alla terra, possono rimanere uova di vermi.

4) Muffe: controllare macchie di umidità in cui compaiono colori strani: dal rosa, al giallastro, al nero, al verdastro. Alternarie e Aspergilli sono muffe che provocano importanti allergie respiratorie. In questi casi occorre bonificare l’abitazione, o trasferirsi.

5) Pollini: i pollini sono sollevati e dispersi dal vento, soprattutto nelle giornate serene. La pioggia li tiene a terra. Se ci fosse sole e vento, sarebbe meglio restare a casa, oppure portare occhiali scuri e molti fazzoletti di carta. Le pollinosi sono stagionali, coprono grosso modo un periodo totale che va da metà febbraio a fine luglio, a seconda delle specie di piante interessate. Le graminacee a volte possono avere un’altra impollinazione a settembre-ottobre.

6) Terapie antiallergiche “convenzionali” allopatiche e non: sono solo sintomatiche, sfruttano il fatto che in un’allergia TH2 la reazione anticorpale allergica si accompagna a una massiccia liberazione di mediatori come l’istamina, causanti la comparsa diretta dei sintomi infiammatori. I farmaci antistaminici sono, perciò, molto efficaci e un buon ausilio. Per sostituirli, si può provare con Ribes Nigrum, macerato glicerico, 30 gocce tre volte al dì, associato a Histaminum 30 CH, 3 granuli 3 o 4 volte al giorno. Inoltre si può ricorrere a questi rimedi: se c’è rinite, Allium Cepa 5 CH, 4 granuli 3-6 volte al dì o Luffa Operculata 5 CH, stessa posologia; se congiuntiviti, Euphrasia Officinalis 7CH, 4 granuli 3-6 volte al dì, oppure lo stesso rimedio in collirio.

7) Evitare i cibi crudi e non bere bevande e acqua non sicura : l’uovo crudo può trasmettere una Salmonella, un sorso di acqua marina ingurgitata durante un bagno in un’area di balneazione non a norma può trasmettere Epatite A, Ameba, Escherichia coli, Salmonelle e Shighelle. Questi microrganismi aggrediscono il sistema mucosale intestinale, innescando allergie anche respiratorie. Il pesce crudo può dare un’infestazione da Anisakis marina (parassita). La carne cruda può provocare teniasi. I viaggi all’estero, soprattutto in paesi africani, sudamericani, centroamericani e in Estremo Oriente possono essere un rischio aggiunto, per via di minori attenzioni igieniche sia ambientali che alimentari. Non tutti sanno che il coltello per i cibi da cuocere deve essere diverso da quello che si usa per i cibi cotti, come pure i taglieri devono essere diversi altrimenti si passano germi dal cibo crudo a quello cotto. Una tossinfezione alimentare, abbiamo visto, alla lunga può provocare anche allergie respiratorie.

8) Cortisone, Antibiotici e Antinfiammatori: riducono i sintomi della flogosi respiratoria o della dermatite, ma modificano le risposte immunitarie, che colpiscono organi più profondi. Terapie reiterate con queste medicine possono realmente trasformare una rinite in asma. Se si devono utilizzare, farlo in modo mirato e per breve tempo.

9) Vaccinazioni: ho qualche perplessità anche sulla precocità con cui s’inizia a vaccinare (a partire dai 3-4 mesi di vita). Un bambino influenzato, con gastro-enterite, con reazioni eczematose cutanee ha potenzialmente un indebolimento del sistema mucosale immunitario (BALT, nel caso delle vie respiratorie). Sarebbe opportuno che guarisse, prima di vaccinarlo.
Comunque, si può creare un “ombrello protettivo anti-vaccino” con questa terapia omeopatica: Sulfur 30 CH globuli, un tubo dose (mezzo sotto i due anni) il giorno prima del vaccino; Thuya 30 CH globuli, stessa posologia, la sera del vaccino.

10) Ripulitura del “software” dagli hacker: per ultima, ma non l’ultima. L’utilizzo di omeopatia specificamente indirizzata sugli agenti causali originali (microrganismi), oppure sugli allergeni, dà risultati molto buoni, migliorando la qualità della vita e riducendo drasticamente i sintomi respiratori. Seguendo le indicazioni delle misurazioni organometriche e delle catene causali di Schimmel si può cambiare in meglio la vita dei pazienti.