Al Teatro Quirino per un “Otello” che Luigi Lo Cascio ha rivisitato , ispirandosi a Shakespeare

Pubblicato il 19 Marzo 2015 in , da Attilio A. Romita

 

OtelloCosì come Shakespeare si ispirò per il suo Otello alla settima novella della terza deca degli Ecatommiti narrata nel 1500 da Giovan Battista Giraldi Cintio, Luigi Lo Cascio si è ispirato all’Otello di C per comporre la sua opera.

Lo Cascio dichiara nelle sue note di regia: “Mettere in scena l’intero testo, e per di più nella versione compiuta e statuaria dell’originale, appare impresa fuori misura. Così, insieme per prudenza e devozione nei confronti del modello, si è cercato di cavarne un soggetto, fedele il più possibile agli spunti narrativi e ai rimandi alla fonte, ma intraprendente, ……………  e sembra autorizzare un lavoro di concentrazione e restrizione del campo d’azione …(mettendo)  a fuoco soltanto alcune parti del testo, quelle che obbligano a confrontarsi con l’enigma di certe passioni umane.”.

La sceneggiatura basata su pochi oggetti di scena, talvolta calati dall’alto, fa quasi pensare all’Opera dei Pupi dove gli attori esprimono passioni e stati d’animo con un linguaggio del corpo molto simile a quello dei “pupi” comandati da funicelle guidate dall’alto.

Le sonorità poetiche degli endecasillabi composti in lingua siciliana italianizzata sono il giusto supporto per un dramma della gelosia che un cantastorie narra evocando i protagonisti aiutato da illustrazioni che in questa rappresentazione sono i 3 personaggi e le proiezioni luminose sul fondo.

Un soldato, il tragico cantastorie, narra la vicenda di come nasce l’amore infinito tra suo Capitano Otello e la bella Desdemona, di come l’intrigante ed invidioso Iago narra falsi tradimenti della donna con l’odiato Cassio e di come si scatena la gelosia di Otello che uccide l’innocente Desdemona per poi amaramente pentirsene sino alla pazzia.

E nel finale di questa rappresentazione si ricordano ancora le storie care all’opera dei pupi: la pazzia di Orlando ed il viaggio sulla luna per recuperare il senno perduto.

L’azione scenica inizia dalla fine dell’Otello shakespeariano: Desdemona è morta, Iago è condannato per il suo nefando tradimento, Otello è alla pazzia per il suo tragico gesto ed il soldato narratore evoca in una serie di flashback i principali avvenimenti che sono narrati dai personaggi con intensi monologhi.

Otello, Vincenzo Pirrotta, appare come l’uomo forte in guerra, il tenero innamorato di Desdemona ed il folle geloso che amaramente si pente del suo gesto inconsulto.

Iago, Luigi Lo Cascio, è serpente velenoso che per invidia ed odio scatena la gelosia di Otello contro l’innocente Desdemona.

Desdemona, Valentina Cenni, è la vittima incolpevole delle macchinazioni di Iago.

Il soldato narratore, Giovanni Calcagno, ha grande stima per il suo Generale caduto per eccesso di amore ed umanità nelle velenose trame del traditore Iago.

Circa due ore di recitazione intensa giustamente in sincronia con la narrazione degli eventi. Una gran prova di presenza scenica dei 4 attori spesso sottolineata da molti applausi a scena aperta.

Perfettamente adeguate a questa rivisitazione di successo dello Otello la scenografia, i costumi e le animazioni di Nicola Console ed Alice Mangano; le musiche di Andrea Rocca e le luci di Pasquale Mari.

La regia è dello stesso autore Luigi Lo Cascio.

Molti applausi e chiamate a fine spettacolo da parte dei numerosissimi spettatori che riempivano completamente il teatro per uno spettacolo che si replica sino 29 marzo 2015