Sexy before Apple: the Italian experience in Silicon Valley

Sexy before Apple: the Italian experience in Silicon Valley è il nome della mostra curata da Paolo Pontoniere e Alex Bochannek che si è aperta questa notte presso il Computer History Museum di Mountain View in California. Racconta le gesta degli avventurieri italiani che si sono spinti sulla costa Ovest degli Stati Uniti attratti dal fascino di scrivere la storia coltivando le proprie idee in una terra fertile alle novità. Pontoniere, giornalista emigrato parecchi anni fa, racconta di quattro generazioni di italiani che hanno preso cittadinanza in quella che oggi è la Silicon Valley: i primi arrivarono a partire dal1920, la seconda ondata fu fra il 1950 e il 1970 e la terza dagli anni Settanta a qualche anno fa. Ora c’è una nuova generazione di giovani che punta alla California “ per fuggire da un Paese che non offre loro possibilità di realizzarsi”.

Spiega Pontoniere: “ In un certo senso i giovani che arrivano qui oggi sono uguali a quelli arrivavano a Ellis Island nel XIX secolo, ma sono anche profondamente diversi perché non sono gente povera, ma rappresentando il dream team dell’Italia”. La percezione della fuga è data dal fatto che “ quelli che vengono qui poi cercano di restarci”.

La mostra curata da Pontoniere e Bochannek è stata organizzata in collaborazione con l’ Italian Innovation Day che Mind the Bridge organizza tutti gli anni per presentare agli investitori americani l’eccellenza delle startup italiane. La mostra si può anche consultare tramite l’ app per smartphonecreata con Map2app, una delle aziende protagoniste dei pitch che si sono svolti nella nottata. Le altre sono Atooma, BadSeedEntertainment, Curious Hat, In3DGallery, Pick1 e Tok.TV.

Che cosa accomuna questi startupper ai loro antenati? “ Il fatto di essere stati in pole position nei rispettivi settori, portatori di contributi determinanti nel definire l’innovazione”, spiega Pontoniere. La mostra ricorda le invenzioni rivoluzionarie di nostri connazionali come Federico Faggin, creatore del chip 4004 che rese possibile l’avvento dei pc, Roberto Crea, uno dei padri fondatori dell’industria biotecnologica e co-inventore dell’insulina umana ricombinata dai batteri, Enzo Torresi, creatore dell’Olivetti Advanced Technology Center di Cupertino, il primo incubatore della storia dell’It, e detentore di uno dei principali brevetti per lo sviluppo degli schermi a cristalli liquidi. Accanto a chi la storia l’ha scritta ci sono quelli che la stanno scrivendo ora, come Lorenzo Thione, la cui Powerset è divenuta il cuore di Bing, Augusto Marietti di Mashape e Andrea Vaccari di Glancee, l’app acquisita da Facebook nel 2012.

In Italia finora i nostri eroi non hanno ricevuto la giusta copertura mediatica “ perché mancava la percezione che la West Coast fosse un ponte fra l’oggi e il futuro”. Ora in California vivono circacentomila italiani, fra residenti (quasi trentamila) e non. “ Una piccola comunità, con però un’influenza a volte determinante”, sottolinea Pontoniere, che descrive i giovani immigranti italiani come “ sognatori pieni di voglia di rischiare e che una volta che arrivano qui si sentono cittadini del mondo”. Mostrano però “ scetticismo rispetto all’Italia perché non la credono in grado di accogliere idee nuove”, nonostante il cambiamento di rotta che il nostro Paese sembra aver preso negli ultimi anni.

In occasione dell’ Italian Innovation Day sono anche stati presentati dati che fotografano la realtà delle startup nel nostro paese. Le aziende che hanno deciso di emigrare all’estero sono aumentate del 20% nell’ultimo anno. Nel 2012 sono state l’11% del totale. La maggior parte decide di andare negli Stati Uniti, proprio nella Silicon Valley. Questa meta viene scelta soprattutto perché offre la possibilità di creare una rete di conoscienze, un network fondamentale che coinvolge personalità di tutti i livelli legate all’impresa. Questa è la motivazione fondamentale che ha spinto il 69% degli startupper italiani fino alla California.

Quasi la metà delle neo imprese italiane, il 49%, è legato a Internet, il 22% all’ informatica. La maggior parte dei nuovi imprenditori (59%) sono del Nord, ma il Mezzogiorno sta rimontando. Differenze con gli Stati Uniti? Innanzittutto negli Usa le donne imprenditrici sono un terzo del totale, mentre in Italia sono una minoranza all’11%. Per il 44% degli imprenditori oltre oceano non è “la prima volta”, mentre in Italia coloro che hanno sviluppato più di un’impresa sono il 25%.
Fonte: wired.it

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