Primavera ad Avignone, con tripudio di rose

Tra gli appuntamenti della primavera-estate nella città dei papi spicca la biennale dedicata alla regina dei fiori

Da sempre Avignone occupa una posizione strategica sul Rodano. Importanza mantenuta in epoca romana e per tutto il Medioevo fino a quando, nel ‘300, l’arrivo di papa Clemente V con la sua corte, ne fa il centro della cristianità. La città fiorisce, attira mercanti, artisti, banchieri e persino esuli politici come Francesco Petrarca, che proprio lì conosce Laura, la sua musa ispiratrice. Le arti conoscono un notevole sviluppo, l’edilizia gotica ridisegna il volto della città a cominciare dal fastoso Palazzo dei Papi  sede del potere temporale. Il ritorno dei pontefici a Roma nel 1378 non scalfisce la prosperità di Avignone che nel ‘600 Rabelais definisce “isola sonante” per la vivacità delle sue contrade. A meno di un’ora dal confine con l’Italia, oggi Avignone è una meta culturale di rilievo con un centro storico patrimonio Unesco e un calendario di attività degno di una metropoli. Il 2016 è un anno particolarmente intenso e ricco per il viaggiatore che cerca stimoli artistici e una gastronomia di alto livello.

Gli appuntamenti

Si comincia a maggio, dal 4 all’8, weekend lungo dell’Ascensione, con Alterarosa , la manifestazione biennale dedicata alla regina dei fiori. Le rose invadono i cortili e gli spazi del Palazzo dei Papi, ma tutta la manifestazione è pensata per fare vivere piazze e quartieri della città, creare momenti di incontro e di scoperta artistica. In programma: un concerto di apertura, rose sublimi nel Chiostro del Palazzo, “Pink-Nic” in giardino, un circuito Rosa in Città, laboratori, mostre, convegni e altro ancora.

Da quest’anno la Collezione Lambert  raddoppia i suoi spazi. Così, alle grandi collezioni permanenti di minimal art, arte concettuale, land art, pittura degli anni ‘80, fotografia, video, installazione si aggiunge fino al 12 giugno la mostra di Andres Serrano, che torna ad Avignone dieci anni dopo la sua prima monografia con una nuova serie di fotografie legate all’attualità politica e sociale di questo inizio del XXI secolo.

Sempre a giugno, sulla Place de l’Horloge, a due passi dal Palazzo dei Papi, apre Le Carré du Palais , complesso enoturistico con una Scuola dei Vini in cui si terranno workshop di ogni livello, in varie lingue, e un’enoteca che raggruppa tutte le denominazioni doc della Valle del Rodano.

Come ogni anno il Palazzo dei Papi e altri spazi urbani ospitano, dal 6 al 24 luglio, il Festival di Avignone  uno dei più antichi e celebri festival teatrali del mondo. Tre settimane con più di 40 spettacoli cui si aggiungono, dal 7 al 30 luglio, quelli di Festival Off, con un migliaio di compagnie da tutt’Europa.

Ancora a luglio, IX edizione di Résonance, con un programma musicale che spazia dall’elettronica all’hip-hop, dal soul al funk alla disco. E sempre in fatto di musica, tra fine luglio e inizio agosto, ecco Avignon jazz festival  con artisti di fama ed esordienti in cerca di affermazione.

Infine, Les Luminessences d’Avignon , tutte le sere dal 12 agosto al 1 ottobre, un monumentale spettacolo video riveste di suoni e colori il cortile del Palazzo dei Papi facendo rivivere la sua storia secolare.

Arte e gastronomia

Oltre agli appuntamenti culturali Avignone offre un enorme patrimonio artistico. Che si arricchisce anch’esso grazie a un costante lavoro di recupero e restauro. Quest’anno riapre la cappella Saint-Martial, capolavoro del XIV secolo con affreschi di Matteo Giovannetti, un pittore italiano che trovò alla corte papale terreno fertile per far fiorire il proprio stile innovatore.

La Provenza è una regione molto ricca dal punto di vista gastronomico e Avignone è una delle città più “stellate” di Francia. La cucina si caratterizza per l’uso di aglio, olio d’oliva, salsa di pomodoro e soprattutto erbe aromatiche (timo, basilico, cipolla, rosmarino, santoreggia, alloro…). Le primizie hanno un posto speciale e sono usate nella minestra di verdure con pesto (basilico), nella ratatouille, nell’aioli, nei numerosi tians (gratin) di zucchine, melanzane, bietole. Eccellenti i ragoûts di carciofi o di asparagi, le frittelle di verdure e le infinite insalate di stagione. A fine pasto, d’obbligo i papalines, dolci a base di cioccolato fondente, zucchero e liquore d’origano. Per scoprire i prodotti del territorio il posto giusto sono le Halles , il mercato coperto, caratterizzato da una parete vegetale sulla facciata. Alle Halles, ogni sabato alle 11 gli chef di Avignone hanno a disposizione uno spazio cucina per fare una dimostrazione pubblica della loro arte utilizzando i prodotti del mercato.

Epicurium  è un museo vivente su frutta e verdura. La visita comprende una mostra interattiva e sensoriale e giardini (orto, frutteto, serra) su circa 8mila m². Laboratorio sulla cucina e sull’orto possibile.

Nella storica cucina del palazzo della Mirande, da poco restaurato, gli chef animano i corsi di cucina del Marmiton, una settimana al mese. Atelier di cucina anche in numerosi ristoranti tra cui Le Jardin de la Tour, Maison de Fogasses  e Le Bain Marie.

Per info : Turismo francese

Turismo Avignone


Auro Bernardi: Nel 1969, quando ero al liceo, il film La Via Lattea di Luis Buñuel mi ha fatto capire cosa può essere il cinema nelle mani di un poeta. Da allora mi occupo della “decima musa”. Ho avuto la fortuna di frequentare maestri della critica come Adelio Ferrero e Guido Aristarco che non mi hanno insegnato solo a capire un film, ma molto altro. Ho scritto alcuni libri e non so quanti articoli su registi, autori, generi e film. E continuo a farlo perché, nonostante tutto, il cinema non è, come disse Louis Lumiére, “un'invenzione senza futuro”. Tra i miei interessei, come potrete leggere, ci sono anche i viaggi. Lo scrittore premio Nobel portoghese José Saramago ha scritto: “La fine di un viaggio è solo l'inizio di un altro. Bisogna ricominciare a viaggiare. Sempre”. Ovviamente sono d'accordo con lui e posso solo aggiungere che viaggiare non può mai essere fine a se stesso. Si viaggia per conoscere posti nuovi, incontrare altra gente, confrontarsi con altri modi di pensare, di affrontare la vita. Perciò il viaggio è, in primo luogo, un moto dell'anima e per questo è sempre fonte di ispirazione.
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