LA COMUNITÀ EUROPEA: IERI, OGGI E …DOMANI (3)

Questo nuovo Colloquio del Pianerottolo con il mio amico Giorgio Zoli e me, nasce in un momento nel quale si discute molto dell’Europa e dei vantaggi e svantaggi che una unione europea comporta.

Ci siamo fatte varie domande e abbiamo cercato qualche spiegazione: forse questa chiaccherata è in grado di fornire utili riflessioni possibilmente costruttive.

Il dialogo è stato diviso in tre parti: la prima racconta come si è arrivati all’Unione Europea; la seconda analizza gli avvenimenti importanti che hanno caratterizzato la crescita dell’Unione Europea sino all’introduzione dell’EURO. Nella terza parte proviamo ad analizzare come questa moneta comune non accompagnata da una reale comunione d’intenti abbia portato alla luce problemi pratici che dovremo risolvere.

III parte: ….domani

AAR   Ma forse questa Unione Europea è rimasta solo un bel sogno di alcuni spiriti illuminati scarsamente condiviso dalla maggioranza dei cittadini europei.
Forse a questo punto avrebbe senso domandarci se la UE risponde ad una reale esigenza in questo mondo globalizzato oppure è un utopico punto di arrivo.
Forse sarebbe giusto cominciare a pensare che ognuno degli stati dovrebbe rinunciare ad un poco della sua “identità nazionale” prima che l’economia, la storia ed il mercato impongano le loro regole ed emarginino questo piccolo antico gruppo di nobili decaduti molto ciarlieri e poco efficienti.
Mi farebbe piacere sentire il tuo parere su questa mia prospettiva.

GZ.    L’Unione Europea è una entità politica vasta e complessa frutto di un graduale processo d’integrazione degli stati nazionali. Ha una struttura burocratica, sofisticata e particolareggiata con un elevato numero di uffici popolati da funzionari di tutte le nazionalità e provenienze, non sempre esattamente coordinati  per raggiungere il fine ultimo che dovrebbe essere l’esclusivo vantaggio per i cittadini della comunità. Tutte le regole operative sono frutto di accordi e trattative tra tutti gli stati membri e quasi sempre il risultato è un accordo bilanciato tra varie esigenze e talvolta dipende anche dall’abilità contrattuale dei partecipanti alla decisione.

AAR   Quali sono gli organi e le regole generali di base per il funzionamento burocratico dell’Unione Europea.

GZ.    Alla base di tutto c’è una Dichiarazione generale dei Diritti dei Cittadini che teoricamente dovrebbe informare tutte le decisioni prese dagli organi ufficiali della UE.
A livello più alto c’è il Parlamento Europeo i cui componenti sono eletti a suffragio universale nelle varie nazioni in numero proporzionale ai cittadini di ogni nazione. Quest’organo dovrebbe avere potere legislativo, ma in effetti le sue decisioni sono solo delle raccomandazioni a dare attuazione agli sti nazionali dei provedimenti decisi dal Parlamento Europeo. Esiste poi una Commissione Europea il cui Presidente è eletto secondo una regola di rotazione; quest’organo ha principalmente potere organizzativo all’interno della UE. Il Consiglio dei Capi di Governo di tutte le nazioni ha potere decisionale per la proposta e la promulgazione di leggi, per approvare e ratificare le decisioni del Parlamento.  Esistono poi una Corte dei Conti ed una Corte di Giustizia che dovrebbero verificare l’applicazione delle direttive e dirimere le controversie.

AAR   Ma quali sono le regole per l’approvazione di una direttiva europea.

GZ     Tutte le decisioni, per essere valide, devono essere prese all’unanimità e queste decisioni sono spesso fortemente condizionate, per esigenze nazionali, dalle prese di posizione di paesi forti come Regno Unito, Francia e Germania in primo luogo cui si aggiungono in subordine Italia, Spagna, Austria e Polonia.

AAR   Questa grande differenza di vedute tra i vari punti di vista nazionali è sicuramente negativa per una reale Unione Europea.

GZ     Sicuramente e molto preoccupante è la situazione economica comunitaria con i suoi risvolti finanziari e monetari in quanto non sempre le decisioni sono prese in una ottica comune, anzi molte volte tendono a rispecchiare interessi nazionali.

AAR   Quali dovrebbero essere i principi guida generali da seguire per un ordinato sviluppo.

GZ     L’impostazione generale della Unione Europea segue le idee del liberismo classico aggiornato secondo le visioni dei più importanti economisti moderni come Walkas, Pareto e Keynes e gli americani Galbraith, Krugman e Stiglitz che hanno esaminato i problemi legati alla libera circolazione delle persone e delle merci e dei capitali, al coordinamento dei sistemi di produzione dell’energia anche atomica, alla collaborazione nella ricerca anche spaziale.

AAR   Questo dal punto di vista generale, ma quali sono i reali punti deboli della Unione Europea.

GZ     L’Unione Europea, non ha una politica monetaria, finanziaria, tributaria ed anche industriale. La politica della Unione è la somma spesso incongruente delle politiche dei 27 stati nazionali e quindi le decisioni sono spesso una somma di piccole tattiche nazionali e non una strategia coesa al bene comune.

AAR   Questa scarsa strategia comune è legata anche ad alcuni fatti pratici che occorrerà superare.

GZ     Sicuramente. Per esempio l’Euro, la moneta comune, vale soltanto per una parte dei 27 paesi europei, mentre tutti gli altri continuano ad avere le monete nazionali e soprattutto non hanno un rapporto di cambio fisso.
La BCE, Banca Centrale Europea, non ha poteri reali sulle decisioni economiche e finanziarie delle varie nazioni e quindi non ha il potere di prendere decisioni che possano influenzare strumenti di protezione contro l’inflazione, stimolare lo sviluppo industriale, e favorire misure che aiutino a proteggerci contro una crisi mondiale galoppante.
Le Banche Centrali nazionali, acquistando e vendendo monete nazionali, hanno sempre cercato di influire su i rapporti di cambio in modo da favorire di volta in volta importazioni ed esportazioni. Questo effetto volano era chiaramente indirizzabile quando l’identità nazionale era certa. Oggi la BCE non ha questo effetto di protezione sull’Euro in quanto le spinte nazionali agiscono in modo disordinato e le decisoni possono essere solo quelle meno peggio e non le migliori.

AAR   Ma allora quale è il destino dell’Europa, cosa si può fare per “raddrizzare la barca”.

GZ     Al momento sembra che le classi politiche al potere in Europa, cioè coloro cui è stata affidata la delega e che hanno  la responsabilità di avere una politica comune, non sappiano quali azioni intraprendere per riportare questo treno su un binario sicuro. Sembra che questi delegati a decidere siano accecati da una grande grettezza nazionale basata su una malintesa superiorità culturale di fronte alla consolidata potenza economica americana, alla crescente capacità asiatica che stanno correndo per imporsi nel mondo nel quale la globalizzazione è un fatto attuale e non una tendenza futuribile.

AAR   Allora dobbiamo aspettarci che a breve spariscano non solo gli aggettivi italiano, francese, tedesco, ma anche e soprattutto la qualifica di cittadino europeo.
Speriamo che presto si cominci a pensare che usare per una legge la lingua inglese non sia una offesa mortale, ma soltanto una esigenza di sopravvivenza.

GZ     Forse è importante continuare a sottolineare questi aspetti realmente pratici, così riusciremo ad uscire dalla questa palude.

AAR   Continuiamo a sperare e guardiamo avanti…per lo meno ci accorgeremo degli ostacoli più vicini ed uno dopo l’altro, conoscendoli, li eviteremo.
Ciao, alla prossima e magari troviamo un argomento altrettanto interessante.

redazione grey-panthers:
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