Al cinema “Rispet” di Cecilia Bozza Wolf racconta la vita in montagna

Il racconto della vita in montagna, non sempre bucolica e serena ma basata sul rispetto dell’altro nel film “Rispet”, opera prima della giovane regista Cecilia Bozza

Sempre alla ricerca di valide alternative al cinema commerciale, segnaliamo questa opera prima di una giovane regista che ha saputo raccontare la vita in montagna, lei nata a Trento e dunque di casa sulle Alpi, con accenti di profonda sincerità e inteso dramma. Insomma il rovescio della medaglia di quell’immagine un po’ stereotipata della valle felice, bucolica e serena, addomesticata e ad uso del turista cui siamo sin troppo abituati da tanta pubblicità patinata. No, Cecilia Bozza scava sotto la corteccia del pino cembro e mette a nudo tensioni, ripicche, soprusi, violenze nascoste, omertà e peccati che, da sempre, contaminano ogni società umana. Piccola o grande che sia, ricca o meno. Parafrasando De Andrè si può davvero affermare che “non tutti nella capitale sbocciano i fiori del male. Qualche assassinio senza pretese l’abbiamo anche noi, qui, in paese”.

Il senso del “rispet” della vita in montagna

E anche se non si tratta di delitti in senso stretto tuttavia ci si arriva molto vicino. A partire da molto lontano, dall’infelicità di una donna che tuttavia insegna al proprio bambino in senso del “rispet”, del rispetto. Che si deve, al padre e alla madre, a Dio e al povero. Perché nel rispetto c’è l’onore e c’è anche il pudore. E un giuda, un traditore, se non appeso a un albero può comunque finire per buttarsi da un dirupo. Mentre per lo spirito libero, per il ragazzino fatto uomo a cui si insegnava il rispetto, restano solo i sogni perché chi non si allinea viene allontanato e bollato. È la sorte di tutti i “diversi”. Che tragedia per un genio nascere in provincia ha detto una volta Soren Kierkegaard. Interessanti e intense anche le scelte estetiche della regista per veicolare questo suo messaggio fatto di emozioni e conflitti, di sentimenti ambigui e oscillanti tra onore e vergogna. Capace comunque di condizionare nel profondo i comportamenti di tutti. Interamente girato nella non turistica Val di Cembra, i personaggi in scena non sono attori professionisti, ma membri veri della piccola comunità locale. Per questo la regista ha voluto mantenere il nome vero della persona chiamata sul set trasformandolo in quello del personaggio interpretato. Non tanto per maggiore aderenza al reale quanto per la ricerca di rappresentare emozioni e sentimenti “veri” pur in un quadro di finzione scenica.

Il film nei cinema italiani

Dopo la partecipazione al Bolzano Film Festival e al Trento Film Festival-Montagne e Culture, il film ha ottenuto il Premio Baia del Silenzio al Riviera International Film Festival di Sestri Levante e si appresa a passare ora nelle sale di alcune città. Ecco il calendario delle prossime uscite:

6 giugno ore 20,00, Milano, Cinema Anteo Citylife alla presenza della regista, dello sceneggiatore e del produttore (Stefilm).

8 giugno Firenze Cinema Spazio Uno

Dal 12 giugno Torino Cinema Fratelli Marx

14 giugno Novara Cinema Araldo

15 giugno Alessandria Cinema Kristalli

22 giugno Vercelli Cinema Italia

24 giugno Verbania Spazio Sant’Anna

29 giugno Cuneo Cinema Monviso

Dettagli del film

“Rispet” di Cecilia Bozza Wolf

sogg e scenegg Cecilia Bozza Wolf, Raffaele Pizzatti Sertorelli cast Alex Zancanella (Corvaz) Mara Paolazzi (Mara) Luca Bertoldi (Luca) Lino Mottesi (vv) Denis Rossi (Volpe jr) Paolo Nardon (Paolo) Thomas Zanotelli (Thomas) Daniela Filippi (Daniela) Angela Sebastiani (madre) Emanuele Montibeller (Volpe sr) Saverio Sculli (don Saverio) Marco Tizianel (Tizianel) Toni (cane bovaro bernese) genere drammatico prod Italia 2022 durata 99 min.

 

Auro Bernardi: Nel 1969, quando ero al liceo, il film La Via Lattea di Luis Buñuel mi ha fatto capire cosa può essere il cinema nelle mani di un poeta. Da allora mi occupo della “decima musa”. Ho avuto la fortuna di frequentare maestri della critica come Adelio Ferrero e Guido Aristarco che non mi hanno insegnato solo a capire un film, ma molto altro. Ho scritto alcuni libri e non so quanti articoli su registi, autori, generi e film. E continuo a farlo perché, nonostante tutto, il cinema non è, come disse Louis Lumiére, “un'invenzione senza futuro”. Tra i miei interessei, come potrete leggere, ci sono anche i viaggi. Lo scrittore premio Nobel portoghese José Saramago ha scritto: “La fine di un viaggio è solo l'inizio di un altro. Bisogna ricominciare a viaggiare. Sempre”. Ovviamente sono d'accordo con lui e posso solo aggiungere che viaggiare non può mai essere fine a se stesso. Si viaggia per conoscere posti nuovi, incontrare altra gente, confrontarsi con altri modi di pensare, di affrontare la vita. Perciò il viaggio è, in primo luogo, un moto dell'anima e per questo è sempre fonte di ispirazione.
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