Ad Aosta i capolavori dell’Informale

E’ una mostra di caratura e di taglio decisamente europei quella che l’Assessorato dell’Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta propone sino al 26 ottobre 2014 ad Aosta, al Museo Archeologico Regionale.

Opere di Burri, Fautrier, Afro, Perilli, Santomaso, Mathieu, Marfaing, Appel, Jorn, Dorazio, Olivieri, Bargoni, Bendini, Lindstrom, Shiraga, Manzoni, Schumacher, Nitsch, Francis, e molti altri, sono presentate in un percorso espositivo denso di suggestioni, che delinea uno spaccato di altissimo livello italiano ed europeo sull’arte informale.

L’esposizione evidenzia la centralità dell’investigazione europea, dedicando anche ampio spazio a quella declinazione dell’informale caratterizzata dalla dissoluzione della “figura” (come è testimoniato dall’esperienza CoBrA) e da originali evoluzioni di esperienze concettuali (come nei casi di Novelli o di Bendini).

Le opere in mostra presentano una precisa testimonianza dell’arte del dopoguerra, contrassegnata dalla consapevolezza della natura effimera e priva di certezze del presente: essa si traduce in una frustrazione della visione, frutto di un primato che viene riconosciuto al gesto espressivo, alle dinamiche del segno e della materia. Rivoluzione del gesto e poetica del colore e della materia sembrano i veicoli originali cui affidare la creazione artistica, specie attraverso il mezzo della pittura. Automatismi psichici di matrice surrealista e attenzione per le varianti delle filosofie dell’esistenza vanno a comporre quel singolare organismo artistico e culturale che solitamente viene definito Informale.

Le vie dell’Informale sono molteplici, così come le consapevolezze che gli artisti vengono manifestando. Quella che appare più solida e destinata a durare nel corso del tempo è un’innegabile attenzione nei confronti della pratica della pittura, per quanto non più contenibile nei confini di una forma, nei limiti di una composizione che sembra costringere gli spazi di libertà della creazione. In una parola, si tratta di una pittura per la quale – come scrisse nel 1946 Francis Ponge presentando una mostra di Jean Fautrier – “la ‘bellezza’ ritorna”. Ma si tratta di una bellezza tra virgolette, che può ritornare a condizione di sconvolgere i canoni espressivi che l’hanno preceduta.
Nell’arte informale non si rinuncia alla “narrazione”, piuttosto l’immagine si traduce in luogo in cui la libertà creativa dell’artista prende corpo attraverso una conversione dall’ignoto e dall’indicibile, intesi sia come lascito di una storia sempre più frammentata e disumanizzata, sia come groviglio dell’inconscio.

UNA STAGIONE INFORMALE. Capolavori della Collezione Reverberi
Aosta, Museo Archeologico Regionale, Piazza Roncas 12
20 giugno 2014 – 26 ottobre 2014

Mostra realizzata da: Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta
A cura di: Beatrice Buscaroli e Bruno Bandini. Produzione RealizzArte.
Orario: dal martedì alla domenica 10.00 – 18.00. Lunedì chiuso.
Ingresso € 6,00 intero, € 4,00 ridotto, gratuito per i minori di 18 anni e per i maggiori di 65 anni
Catalogo Silvana Editoriale con testi di Beatrice Buscaroli, Bruno Bandini e Daria Jorioz

Per informazioni:
Assessorato Istruzione e Cultura
Attività espositive: tel. 0165.274401 E-mail: HYPERLINK mailto:u-mostre@regione.vda.it u-mostre@regione.vda.it Internet: HYPERLINKhttp://www.regione.vda.it/ www.regione.vda.it

redazione grey-panthers:
Related Post