CD ed altre musiche di aprile, di Ferruccio Nuzzo

Quando, tanti anni fa, ho cominciato a interessarmi alla musica (e, sopratutto, alla musica registrata) erano i Miti ad abitare e animare questo magico e piuttosto elitistico mondo: penso a Maria Callas e Arturo Benedetti-Michelangeli, per non citare che due nomi universalmente noti.

Due divinità di cui tutto si conosceva – o si credeva di conoscere – ma non facile era poterli ascoltare dal vivo, se non al prezzo di lunghe code notturne davanti al teatro o alla sala del concerto (e non erano rare le rappresentazioni o i concerti annullati). E con loro Sviatoslav Richter e Glenn Gould, Kogan, Oistrakh e Rostropovich – per restare alla musica strumentale, quella che ho più frequentato -, rari e preziosi anche se più accessibili.

Poi arrivò il cd e la musica numerizzata, e – sarà una coincidenza? – questo mezzo di riproduzione, rifiutato ai suoi inizi dai puristi, occultò (sgonfiò?) i Miti rimpiazzandoli con gli Integralisti, gli ayatollah degli strumenti d’epoca, delle versioni originali, coloro che avrebbero voluto condannare al rogo tutte le  trascrizioni e gli adattamenti!

Oggi la musica, di tutte le epoche, di tutte le stagioni, circola oramai dappertutto: il microsolco è tornato, ma la musica – «dematerializzata» – è anche su internet, nella sua integralità o sminuzzata, sparpagliata su Instagram, Facebook o chi sa quanti altri social che non frequento. Oramai pochi si interessano se all’origine c’era un clavicembalo, quando una fisarmonica ci sorprende piacevolmente al suono delle Variazioni Goldberg. È la sorpresa che conta. E non si parla più di nuovi Liszt (o di nuovi Benedetti-Michelangeli …) : quel che si ascolta dev’esser «nuovo», diverso, deve sostituire, nel nostro orecchio e nel nostro cuore, tutto quel che si è ascoltato prima. Mi domando quanto durerà …

Tutto questo per annunciare la sorpresa di questi straordinari Valzer di Frédéric Chopin, registrati da Tristan Pfaff per AdVitam Records, la casa discografica che dedica al pianoforte la parte più importante e significativa della sua attività (l’Antologia delle opere per la mano sinistra in dieci cd è una delle sue edizioni più importanti).

Questi 17 valzer, che non sono stati mai concepiti come danze, trasportano, proiettano in un mondo di luci e di bagliori, in una vertigine che solleva e smarrisce in un altrove fantastico, tra sogno ed esaltazione. E Tristan di questi trasporti, di questo vorticoso fantasticare è l’interprete ideale, animato da slanci ed empiti frenati con eleganza al vertice, per riprender poi su una nuova traiettoria.

Non avendo un video di questa registrazione da proporvi all’ascolto, mi sembra che quello che presenta un altro suo glorioso cd, Voltiges, sia il più adatto ad illustrare il suo poetico virtuosismo.

Chopin

Valses – Tristan Pfaff: pianoforte – AdVitam Records (50’)   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Johann Sebastian Bach   

The Well Tempered Consort – III – Phantasm – Linn (65’)

E passiamo alla seconda, poi alla terza, sorpresa di questo mese, basate, appunto, sulle trascrizioni. Musiche di Johann Sebastian Bach, che fu, durante tutta la sua lunga ed operosa vita, frequente trascrittore, di musiche sue ed altrui.

Per cominciare il 3° volume della premiatissima serie The Well Tempered Consort, nella quale Phantasm prosegue nella sua riscoperta delle fughe del Clavicembalo ben temperato – che ha ispirato il nome della serie. Phantasm è un consort, cioè un ensemble, formato da 5 viole – due soprano, un tenore e due basso (una delle quali si alterna al violone, progenitore del contrabbasso) – che da quasi trent’anni fa rivivere le magiche, eteree, fantomatiche sonorità delle composizioni che i compositori inglesi del XVII secolo – Purcell, Gibbons, Byrd … – scrissero per le Corti ed il teatro.  

In questo affascinante cd, alle13 Fughe del Clavicembalo ben temperato si associano due Preludi più alcuni esempi delle avventurose sperimentazioni armoniche di Bach dal Terzo libro del Clavierübung. Il programma si conclude con la trascrizione della Fantasia in Sol maggiore BWV572 che Bach scrisse per l’organo.

Bach Transcription   

Six Concertos for violoncello piccolo – Mario Brunello: violoncello, Accademia dell’Annunciata, Riccardo Doni – Arcana (80’03)

Campione indiscutibile della trascrizione no limits, senza alcuno scrupolo musicologico e senza giustificazioni di sorta, Mario Brunello ha raccolto nel programma di questo fantastico cd, il terzo della trilogia  che il sublime violoncellista ha dedicato alla musica di Johann Sebastian Bach, sei Concerti per il violoncello piccolo, nei quali lo strumento – che Bach suonava ed apprezzava particolarmente – si appropria di composizioni che all’origine avevano ben altre destinazioni.

Un sorprendente labirinto sonoro nel quale serpeggia elusivamente, ma riconoscibilissima, la musica di Alessandro Marcello – il ben noto Concerto per oboe – o di Vivaldi – il Concerto per violino RV230 – che Bach aveva già trascritto per clavicembalo. Gli altri concerti sono trascrizioni di opere «ricostituite» di Bach, come i suoi Concerti per oboe e oboe d’amore (BWV 1056 et 1055) o del Concerto nach Italienischen Gusto BWV 971 o di quello per violino BWV 1042. 

L’Accademia dell’Annunciata, diretta da Riccardo Doni (che è anche l’eccellente autore delle trascrizioni) accompagna gloriosamente.

Mozart

Violin Concertos n.3-5 – Gottfried von der Goltz: violino, Freiburger Barockorchester, Kristian Bezuidenhout – Aparté (71’)

I tre ultimi Concerti per violino, che Wolfgang Amadeus scrisse quando aveva vent’anni, illuminati dagli irrefrenabili slanci e dall’alata poetica del violino di Gottfried von der Goltz, che ne sviluppano con serena eleganza tutta la ricchezza melodica e la complessità strutturale. 

Questi capolavori di invenzione, in un coinvolgente dialogo tra il solista e l’orchestra, sono qui presentati in una versione sino ad ora inedita: secondo un’abitudine dell’epoca il direttore – Kristian Bezuidenhout – improvvisa un accompagnamento al fortepiano dirigendo al tempo stesso la sua Orchestra Barocca di Friburgo.

Chopin, Scriabine, Schumann, Rachmaninov    

Adi Neuhaus: pianoforte – Indesens (62’14)

Discendente del leggendario Heinrich Neuhaus, uno dei più famosi insegnanti di pianoforte dei tempi moderni (egli ha formato grandissimi solisti come Sviatoslav Richter o Emil Gilels) e singolare interprete (ma rarissime sono le sue registrazioni), Adi Neuhaus può vantare, a soli 27 anni, un catalogo di premi e riconoscimenti come il suo glorioso bis-nonno manco se lo poteva immaginare, ed altrettante numerosissime presenze nelle più celebrate sale di concerto e con i più prestigiosi ensemble di tutto il mondo. 

Al di là di tutta questa fanfara d’introduzione, che potrebbe lasciar immaginare (se non temere) un virtuoso precocemente sciupato dai trionfi prematuri, Adi Neuhaus è un’interprete di grandissima, ma quasi celata sensibilità, che già si mostra nella scelta del programma di questo affascinante cd. Quattro composizioni di rara esigenza – in particolare la Sonata n°2 op.19 di Scriabin e le Variazioni su un tema di Corelli, op.42 di Rachmaninov – nelle quali Audi, più ancora che del suo virtuosismo, dà la prova di un’intima maturità e di una poetica autenticamente singolari.

Fusion   

Live in Dresden Quatuor Ellipsos & Thierry Escaich – NoMadMusic (79’39)

Ancora trascrizioni (ed ancor più fantastiche) in questo originalissimo cd che ha per protagonisti Thierry Escaich – celebrato organista ed uno dei più interessanti compositori francesi d’oggi – ed il quartetto di sassofoni Ellipsos, che già in passato mi ha entusiasmato con il suo cd Saxophonie – dedicato alle interessantissime opere di Fernande Decruck – poi con Galaxsax e United Colors, dedicato, quest’ultimo, all’astronauta Thomas Pesquet, appassionato dilettante del sassofono.

Conosciutissime opere di J.S. Bach – come il Concerto per violino ed oboe BWV 1060 o il Concerto n.4 per organo, BWV595 – o di Vivaldi – il Concerto n.8 dall’Estro Armonico RV 522 – ed ancora Schumann e Piazzolla si alternano a improvvisazioni all’organo e composizioni originali di Escaich.

Anche se l’identità del quartetto, ed il timbro degli strumenti, sono talvolta piuttosto occultati dalle molteplici sonorità del «re degli strumenti» (l’organo), il dialogo che ne risulta attira e coinvolge, ed ancor più sorprende quando – come nell’ultimo brano del programma, Tango virtuoso di Escaich l’organo si accontenta di accompagnare. Il cd è stato registrato dal vivo in occasione di un concerto alla Philharmonia di Dresda, come rivelano i meritati applausi che accolgono il Tango finale. 

Il Quatuor Ellipsos ha avuto l’onore e il privilegio di suonare sotto la cupola dell’Institut de France in occasione dell’installazione di Thierry Escaich al seggio di Accademico.

 

David el Malek    

Travelling – David el Malek: sassofono, Alex Tassel: bugle, Pierre de Bethmann: pianoforte – Sunset Records (33’)

Ascoltate questo cd pensando ad altro, scrivendo ad una persona cara, disegnando un paesaggio dimenticato o guardando un album di vecchie fotografie. E vedrete che questa musica si insinuerà tra i vostri pensieri, senza peraltro disturbarli, li avvolgerà delicatamente, li accompagnerà accarezzandoli.

Una musica che illumina di purezza, sonorità di sogno – sublime il fondersi del suono del poetico sassofono di David con quello del docile flicorno di Alex Tassel -, un’elegia sospesa che allontana dalle inquietudini, un’invocazione alla pace ed al silenzio.

 

 

Ferruccio Nuzzo: Dopo una lunga e distratta carriera di critico musicale (Paese Sera, Il Mondo), si è dedicato alla street photo, con una specializzazione ecclesiastica. Vive in campagna, nel sud-ovest della Francia, ove fiere e mercati hanno sostituito cattedrali e processioni. Continua, tuttavia, a mantenere contatti con il mondo della musica, soprattuto attraverso i dischi, e di queste sue esperienze rende conto nella rubrica "La mia Musica. Suggerimenti d'ascolto".
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