MUSICA – Concerti e opere liriche, in rete e in tv per alimentare la passione

Pubblicato il 9 Febbraio 2021 in Outdoor Technology Ideas Eventi Musicali

Secondo AIAM, l’Associazione Italiana Attività Musicali, che raccoglie 108 istituzioni musicali storiche e promuove orchestre, festival, corsi, concorsi, la cultura musicale nel nostro Paese ha subito una battuta d’arresto drammatica. L’associazione ha lanciato “Abbonato abbandonato”, una campagna inequivocabile per ricordare che, ancora oggi, nessuno sa quale sarà il futuro dei teatri italiani, quando si tornerà a fare musica, prosa dal vivo. Eppure artisti, tecnici e pubblico formano un patrimonio di valori e talenti; oggi più che mai capiamo che senza musica classica, sinfonica, cameristica, jazz, senza musicisti e attori l’Italia è più povera e triste. Secondo il presidente Francescantonio Pollice “si dà valore ai consumi e non alla cultura. Non chiediamo di aprire tutto e subito, ma chiarezza per programmare i concerti nel rispetto delle regole sanitarie”.

Nel 2019 l’AIAM ha realizzato una ricerca interna fra soci di cui la maggior parte riceve contributi dal FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo). I risultati evidenziano che ogni anno, in tutte le regioni italiane, esclusa la Val d’Aosta, l’associazione organizza 7.000 concerti circa, per 1.700.000 spettatori, coinvolge 600 città di cui 90 capoluoghi di provincia, oltre 101 province, aree metropolitane e territoriali. La maggior parte dei nostri spettatori è abbonato alle stagioni concertistiche, insieme rappresentano più del 35% della fruizione musicale italiana; sono dati pubblici, pubblicati dall’annuario dello spettacolo della SIAE.

L’obiettivo è programmare il futuro in questo periodo di chiusura, per non trovarsi, quando le sale saranno aperte, senza spettatori. Finora hanno parlato artisti e operatori, ma anche il pubblico è da ascoltare. Un’opportunità per mantenere un rapporto per sostenere gli artisti, per la maggior parte freelance con difficoltà economiche, è dato dallo streaming, ma il web è solo un mezzo, non sostituirà mai il piacere, l’emozione di ascoltare musica dal vivo. Il live porta a condivisione con i musicisti, con lo spettatore al fianco. È approfondimento, rompe la solitudine: la musica alimenta lo spirito. Con il computer ci si può pero collegare ai Berliner, alla Carnegie Hall, alla Wiener, alle grandi star della musica forse a discapito dei concerti eseguiti nelle sale delle piccole città, si crea in ogni caso curiosità, e chi impara a conoscere la musica via streaming magari desidererà poi ascoltare musica dal vivo e se lo farà ne rimarrà sedotto.

Molti teatri costituiscono un’esperienza esclusiva e anche in un futuro prossimo, la garanzia di poter rendere disponibili al pubblico nazionale e internazionale eventi unici contestualmente alla realizzazione della performance dal vivo in sede è una prospettiva interessante anche dal punto di vista economico. “Il web ha spalancato gli ascolti, ha allargato le platee come mai prima. Un nuovo pubblico inatteso è arrivato, adesso tocca a noi musicisti cercare di tenercelo stretto per quando si tornerà a fare musica dal vivo” ha detto il direttore d’orchestra Lorenzo Viotti al Corriere della Sera, prima dell’esibizione che ha inaugurato il 2021 alla Scala.

Questo concetto riassume in realtà tutto quello che la rivoluzione dello streaming sta generando in tanti settori, non solo quello della musica. Il pubblico è destinato a crescere, così come avvenuto con i fan di musica registrata, grazie alle piattaforme digitali. Un pubblico peraltro spesso nuovo, che si avvicina alla produzione artistica proprio grazie alle nuove declinazioni digitali. Il direttore artistico del Festival Donizetti di Bergamo, Francesco Micheli, racconta che, nonostante il bellissimo teatro appena rinnovato fosse chiuso, l’edizione dell’evento tra novembre e dicembre del 2020, ha visto un incredibile successo, con 22020 abbonati e tra chi ha acquistato un singolo ticket e il concerto di gala le presenze online hanno superato le 11 mila, tutte paganti.

Queste esperienze, insieme a molte altre che non possiamo citare per questioni di spazio e già attive sia a livello internazionale sia in Italia dimostrano che l’innovazione in atto è in grado di essere recepita dal pubblico molto più velocemente di quanto si possa immaginare o prevedere. La conversione e l’adattamento alle tecnologie digitali avvenuto durante la pandemia sta trasformando interi settori e quello della cultura si trova di fronte ad una enorme opportunità per ampliare il bacino di fan, e allo stesso tempo di integrare nuove capacità tecniche, ad esempio la virtual reality, per generare dimensioni esperienziali più sofisticate e attrattive. Questo pubblico nuovo è in realtà un enorme patrimonio in grado di generare nuove risorse, sia economiche, sia sociali, ampliando la platea che in futuro frequenterà anche i teatri dal vivo.

In questo momento di lontananza dai concerti, vi diamo una panoramica di ciò che si può vedere e sentire online o in tv. Nelle pagine accanto trovate le nostre scelte.

 

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.