“Io e Mr Parky”, di Andrea Bonomi

Parkinson e la difesa di un filosofo

Io e Mr Parky, Bompiani Overlook,

Milano 2016, pp. 210,

Euro 17,00

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A sorpresa una mattina di qualche anno fa un docente di filosofia appena andato in pensione si sente diagnosticare una malattia dal nome e dalla realtà terribili: morbo di Parkinson. Il filosofo scopre l’umanità degli altri pazienti nelle sale d’aspetto, l’animo sospeso prima dell’apertura delle buste dei referti. Quanto le riflessioni sul male si siano fatte vicine, concrete. Ma non si lascia andare; continua la sua abituale attività fisica: lunghe pedalate, ore di marcia. Ogni tanto lascia perdere i medicinali. Soprattutto insiste a rifletterci sopra: che è anche un modo per tenere in movimento il cervello. E ci scrive sopra un libro. Un libro con due protagonisti: la malattia, che chiama Mr Parky, e lui stesso, ossia Myself.

Il libro si legge bene. Non ci sono assolutamente i tecnicismi della cultura alta. Anche nel contrasto di un dialogo immaginario tra Mr Parky e Mr Myself il tono resta sereno, Un’atmosfera di lucida consapevolezza viene espressa in uno stile attento a non strafare, piano e gradevole. La malattia non scompare, resta sempre agli agguati: anche perché il suo vero nome ed essenza sono l’inevitabile degrado del Tempo, il suo universale consumo. Ma nel frattempo e per alcuni buoni anni Mr Myself ha tenuto testa a Mr Parky. Non solo nella narrazione: perché la narrazione reale. Le cose sono andate sostanzialmente così e così stanno continuando ad andare

recensione di Emilio Renzi

redazione grey-panthers:
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