CD ed altre musiche di marzo, di Ferruccio Nuzzo

Ci sono dei personaggi, nel variopinto e pittoresco mondo della musica classica, la cui spesso vertiginosa fortuna è stata da sempre circondata da un’aura di equivocità. Intendo parlare dei cantanti di sesso maschile che assumono voci – e spesso ruoli – femminili. Sembra che le origini di questa “stravaganza” siano in un versetto di San Paolo (I Corinzi, XIV, 34) “mulieres in ecclesia taceant“: “le donne stiano zitte quando sono in chiesa”, interpretato non soltanto come un divieto per le donne a partecipare al rito attraverso le letture, ma anche di cantare nel coro. 

Si trovò quindi un sistema  per ovviare a questa interdizione, che, pur se cruento – e punito di scomunica dalla chiesa stessa … – imperversò in Italia, da Napoli in giù, dal XVII al XVIII secolo, fornendo ai sacri riti, ed a quelli più mondani del teatro d’opera, le voci angeliche e/o eroiche necessarie a commuovere, elevare ed esaltare. Un’operazione, spesso artigianalmente praticata (erano sopratutto i barbieri ad occuparsene) su fanciulli musicalmente e vocalmente dotati prima della loro pubertà, impediva alla loro voce di “mutare” restando particolarmente brillante nel timbro e sviluppata nel registro acuto, ma pur sempre con le caratteristiche d’intensità e di forza permesse dalla cassa toracica di un adulto.

Questo veramente singolare cd rende omaggio alla trasmissione dal Maestro al discepolo nel variegato mondo del canto barocco in Italia (al proposito, consiglio vivamente la lettura di Porporino o i misteri di Napoli, di Dominique Fernandez, Colonnese Editore, Napoli), evocando, come in un viaggio musicale attraverso le variazioni stilistiche dal XVII al XVIII secolo, tutte le implicazioni del rapporto tra gli insegnanti ed i loro allievi. 

Il contralto milanese Sonia Prina ed il giovane, voluttuoso ed eroico al tempo stesso, contro-tenore e direttore d’orchestra brasiliano Luan Goés illustrano con entusiasmo, accompagnati dai Furiosi Galantes, questa relazione percorrendo un itinerario musicale attraverso arie di autori più o meno conosciuti, mettendo in evidenza le trasformazioni di uno stile che evolve  dal recitar cantando del ‘600 alle grandi arie dell’Opera seria del ‘700.

Dolce Pupillo    

Vivaldi, Bononcini, Scarlatti, Legrenzi – Sonia Prina, Luan Goés, Les Furiosi Galantes – Indésens Calliope Records (79’02)


Johann Sebastian Bach   

Variations Goldberg – Collectif Manyways – fonograf (57’13)

Oramai, e graziaddio, non si perde più tempo in discussioni, eterne quanto inutili, sulla legittimità delle trascrizioni dei capolavori della musica antica. La trascrizione fu pratica diffusissima, in particolar modo in epoca barocca, e lo stesso Johann Sebastian Bach ha lasciato splendidi esempi di questa pratica che sovente applicò sia alle sue musiche che alle composizioni dei suoi gloriosi contemporanei (primo di tutti Antonio Vivaldi).

Godiamoci, quindi, questa devota ed inspirata visione che il Collectif Manyways – Charles-Etienne Marchand al violino, Diane Chmela alla viola ed Emily Robinson al violoncello – ci propone delle Variazioni Goldberg che sulle corde in budello dei loro strumenti, rigorosamente barocchi, suonano particolarmente danzanti,  felicemente intrecciandosi e disciogliendosi nelle luminose volute del dialogo a tre voci.

 

Fauré et ses disciples    

Fauré, Ravel, Enesco, Boulanger – Gaëtane Prouvost: violino, Dana Ciocarlie, Mara Dobresco: pianoforte – EnPhases 

Un interessantissimo programma che associa la musica di tre gloriosi allievi a quella del loro Maestro, Gabriel Fauré, che nel 1896 prese, al Conservatorio di Parigi, la successione  di Jules Massenet.

Il più famoso di tutti fu Maurice Ravel che, allievo di Fauré da appena un anno, scrisse una Sonata per violino e pianoforte in un movimento, musica ben poco raveliana, e che, del resto, il compositore non volle inscrivere nel suo catalogo. Ben più nota è la Pavane pour une infante défunte che, in una versione per violino e pianoforte ed assieme alla Berceuse sur le nom de Fauré, sono al centro del programma interpretato con passione ed eleganza da Gaëtane Prouvost al violino, Dana Ciocarlie e Mara Dobresco al pianoforte. 

Due altri famosi allievi furono Lili Boulanger – che di Fauré fu allieva privata, qui presente con un Notturno e un Cortège scritto a Roma durante il suo soggiorno à Villa Medici – ed il rumeno George Enescu, violinista prodigio, di cui si ascoltano tre composizioni giovanili per violino ed un inusuale accompagnamento di pianoforte a quattro mani.

A completare il programma la Sonate n°2 en mi mineur del Maestro, un’opera che non ha mai conosciuto il successo incontrato dalla n°1, che Fauré aveva scritto 40 anni prima.

Philippe Mouratoglou    

La Bellezza – Philippe Mouratoglou: chitarra – Vision Fugitive 

Un viaggio attraverso cinque secoli di musica italiana per chitarra (ma anche per il liuto) dalle Fantasie e i Ricercari del «Divino» Francesco da Milano alle Canzoni Lidie del contemporaneo Nuccio d’Angelo, passando per l’Omaggio a Boccherini di Mario Castelnuovo-Tedesco e l’Introduzione & Capriccio op.23 di Giulio Regondi, fanciullo prodigio che alla metà dell’800 emulò, in tutta Europa, il vertiginoso virtuosismo di Paganini alla chitarra, prima di ribellarsi ad un padre privo di scrupoli che lo sfruttava come un fenomeno da baraccone e passare, con eguale successo, alla concertina.

Al di là della curiosità di un programma che presenta la chitarra in ruoli ed atteggiamenti estremamente variati e talvolta contrastanti, Philippe Mouratoglou sublima questo florilegio come un vero canto d’amore al suo strumento, abbandonandosi a slanci che hanno il profumo di un’improvvisazione, di un’invocazione alla bellezza, appunto.

Synestesthesia    

Christian Schittenhelm – Svetlana Andrea: pianoforte – Sfumato Records

Christian Schittenhelm, compositore alsaziano – autore, tra l’altro, dell’opera Vinci (dedicata, ovviamente a Leonardo), poi diventata, da Tokyo a Parigi, la commedia musicale «Per il Nuovo Millenario»: Da Vinci: le ali della luce – inaugura con questo cd Sfumato Records, la nuova collezione da lui creata per il label Evidence Classics. 

La sinestesia è un fenomeno sensoriale o percettivo, che indica una “contaminazione” dei sensi nella percezione; esso si realizza quando stimolazioni provenienti da una via sensoriale o cognitiva inducono a delle esperienze, automatiche e involontarie, in un secondo percorso sensoriale o cognitivo. Ma Synethesia «è poesia pianistica nutrita dalle emozioni raccolte attraverso i miei ricordi personali. È un florilegio d’immagini e di profumi messo in musica», ha scritto Schittenhelm per questo programma, frutto del complice incontro del compositore con la pianista Svetlana Andreeva. Una musica scorrevole, elegiaca e sottilmente evocatrice, che trova in Svetlana un’interprete coinvolta, come in un estatico trance. Il programma termina con un breve pezzo virtuoso, un turbine musicale, di Aylwin Schittenhelm, degno figlio del compositore.

Ferruccio Nuzzo: Dopo una lunga e distratta carriera di critico musicale (Paese Sera, Il Mondo), si è dedicato alla street photo, con una specializzazione ecclesiastica. Vive in campagna, nel sud-ovest della Francia, ove fiere e mercati hanno sostituito cattedrali e processioni. Continua, tuttavia, a mantenere contatti con il mondo della musica, soprattuto attraverso i dischi, e di queste sue esperienze rende conto nella rubrica "La mia Musica. Suggerimenti d'ascolto".
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