NETANYAHU PARLERA’ ALL’ASSEMBLEA GENERALE DELL’ONU. Spiegherà la posizione di Israele sul riconoscimento dello Stato palestinese

Le aperture

Il Corriere della Sera: “Le nuove carte su escort e favori”. “Inchiesta di Bari, 8 indagati. Su Unipol il gip di Milano ritiene che il capo del governo vada processato. Centomila intercettazioni. I legali di Berlusconi: solo serate conviviali”. A centro pagina la foto del “bagno di folla” di Cameron e Sarkozy a Tripoli ed a Bengasi. “Cameron-Sarkozy, l’asse libico”. Accanto, la crisi europea: “L’intervento di Bce e Fed in soccorso delle banche rassicura e spinge le Borse. Attesa per il giudizio di Moody’s sull’Italia”.

La Repubblica: “Tutte le escort di Berlusconi. Bari, 100 mila intercettazione. Il premier a Tarantini: chi mi porti stasera? Trenta donne a Palazzo Grazioli ed Arcore, 8 indagati tra cui la Began. La Arcuri rifiutò di prostituirsi. Il gip di Unipol: a processo anche il Cavaliere”. A centro pagina: “Mercati, in campo Fed e Bce, dollari per salvare le banche. Lagarde: fase pericolosa. Confindustria: tasse mai così alte. Manovra, verso il condono”. Di spalla: “Cameron e Sarkozy tra gli insorti. ‘Non è finita, va preso Gheddafi”.

Il Fatto quotidiano: “35 prostitute per lui. B. a Tarantini: ‘Chi mi porti stasera?’ ‘Belen non me la sono fatta, sta con un mio calciatore’. Nelle 100 mila intercettazioni, un premier che ci fa vergognare”.

La Stampa apre con la indagine di Bari: “Trenta ragazze per il premier’, Berlusconi a Tarantini: ‘Chi mi porti stasera?’. ‘La Arcuri si rifiutò'”. A centro pagina: “Sarkozy e Cameron in trionfo a Tripoli”.

Il Riformista, con foto di Berlusconi: “Sotto scacco”, “da Bari migliaia di pagine sul traffico di ragazze gestite da Tarantini. Il grande rifiuto della Arcuri”, “Gip contro pm. Chiesto il rinvio a giudizio per la pubblicazione della frase del Pd Fassino sulla banca di Consorte”. Sotto la testata, un richiamo per le elezioni in Danimarca, dove dopo 10 anni di opposizione il centrosinistra tornerà al potere, con Helle Thorning: “La bella Helle trascina il centrosinistra”.

Libero: “Silvio arrenditi, sei circondato”. “Dopo Napoli e Bari, ecco Milano: il giudice smentisce i pm pur di mandare Berlusconi sotto processo per il caso Unipol. E’ l’assalto finale. Ma il premier sfida i magistrati: ‘Non mi dimetterò mai'”. Indagato anche l’attuale direttore di Libero, Maurizio Belpietro: “Indagano anche noi, siamo colpevoli di pubblicare notizie”.

Il Giornale: “Vietato pubblicare scoop. Il Giornale deve tacere. Escort e gossip, altre 100 mila intercettazioni su Berlusconi. Ma processano lui per una telefonata di Fassino”. Ecco il memoriale del premier ai Pm: la verità su Tarantini, prestiti e incontri”. A centro pagina la foto la foto di Serena Dandini, dopo che il cda Rai ha bocciato il suo contratto: “Fuori due, la Dandini parla da sola, dopo Santoro la Rai si libera anche di lei”.

L’Unità: “Governo prigioniero delle escort”. A centro pagina, con foto, le dichiarazioni del ministro Sacconi: “Assalto all’acqua”, “‘Si metta in discussione il referendum'”.

Il Foglio: “La sferzata di Bernanke”, “intervento coordinato delle cinque maggiori banche centrali del mondo per fornire liquidità agli istituti europei. E nella Banca di Inghilterra c’è un eclettico economista con ricette krugmaniane ed antimoraliste” (ci si riferisce ad Adam Posner).

Il Sole 24 Ore: “Maxiliquidità dalle banche centrali”, “il coordinamento tra Bce, Fed e altre autorità monetarie ridà ossigeno alle Borse (Milano +3,55 per cento)”.

Inchieste

La Procura di Bari – spiega il Corriere della Sera – ha chiuso le indagini sulla associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, notificando i capi di imputazione ad otto indagati, tra cui Gianpaolo Tarantini e suo fratello Claudio, Sabina Began, l’avvocato Salvatore Castellaneta, il manager Pierluigi Faraone, Massimiliano Verdoscia, e le due aspiranti attrici Letizia Filippi e Francesca Lana. Nel documento dei magistrati si racconta quanto è accaduto tra il settembre del 2008 e il maggio del 2009, quando Tarantini, “al fine di consolidare il rapporto con Berlusconi – si legge – e ottenere per il suo tramite incarichi istituzionali, e allacciare, avvalendosi della sua intermediazione, rapporti di tipo affaristico con i vertici della Protezione civile, di Finmeccanica, di società di quest’ultima collegate (SelProc, Selex sistemi integrati e Seicos) di InfratelItalia ed altre società”, si mise a disposizione per soddisfare i desideri del premier. Attraverso l’ascolto delle 100 mila conversazioni intercettate e solo in parte utilizzate, si scrive che Tarantini provvedeva a “ricercare le donne personalmente, o per il tramite degli altri partecipi, persuandendole a prostituirsi”, in occasione “degli incontri che egli stesso organizzava presso le residenze di Silvio Berlusconi”, “impartire, in occasione di tali incontri, disposizioni sull’abbigliamento da indossare, e sul comportamento da assumere”. E poi, in evidenza, dalle conversazioni tra Gianpi e Berlusconi, “quelle richieste al telefono”, “chi mi porti stasera?”. Il quotidiano sottolinea anche come Manuela Arcuri, dopo la diffusione della notizia del rifiuto opposto agli inviti di Gianpi, sia diventata una “star del web”.

A Napoli intanto Tarantini è indagato per estorsione, e i magistrati aspettano di sentire la presunta vittima, Silvio Berlusconi. I legali di quest’ultimo ritengono che il memoriale inviato dal premier alla Procura sia sufficiente a spiegare la posizione del premier: Il Giornale ne pubblica ampi stralci. Vi si legge, tra l’altro: “Dopo il suo arresto, Tarantini e la moglie mi scrissero delle accorate lettere inviatemi presso la segreteria di Roma”, “sia lui che la moglie mi fecero sapere di essere in gravissime difficoltà economiche”. Quanto a Lavitola, “mi segnalò una situazione di vera disperazione della famiglia Tarantini, prospettando anche il rischio che mettesse in atto episodi di autolesionismo”. Il memoriale del premier viene pubblicato per ampi stralci anche da Libero.

“La D’Addario reclutata dall’uomo di D’Alema. Indagato per prostituzione l’avvocato Castellaneta, dalla cui masseria l’ex premier parlò di ‘scossa’ antiCav”: il 14 giugno del 2009, in collegamento con la rubrica “In mezz’ora della Annunziata”, D’Alema era collegato da una masseria nel Salento di proprietà di Castellaneta, spiega Il Giornale.

Segnaliamo da La Repubblica anche attenzione per “l’assalto a Finmeccanica di Tarantini e compagni”, il cui obiettivo era avere commesse dando in cambio donne.

Parallelamente, ieri a Milano il Gip Stefania Donadeo ha chiesto alla Procura l’imputazione coatta nei confronti del Presidente del Consiglio per la vicenda relativa ai nastri Unipol. Il Pm aveva chiesto invece l’archiviazione. L’accusa è di concorso nella violazione del segreto d’ufficio. Ricostruisce la vicenda Il Sole 24 Ore: nel 2005 Il Giornale pubblica l’intercettazione della telefonata tra l’allora segretario Ds Fassino e l’allora ad di Unipol Consorte, nella quale Fassino pronuncia scherzosamente la famosa frase “Allora, abbiamo una banca?”. L’intercettazione non era ancora depositata agli atti, né era stata trascritta. Esisteva solo come file audio nei computer dei Pm, della Guardia di Finanza, e della Research control system, l’azienda che effettuava le intercettazioni per contro della Procura. Era stata sottratta da Roberto Raffaelli, amministratore della società e, attraverso l’imprenditore Fabrizio Favata, fatta ascoltare prima a Paolo e poi a Silvio Berlusconi. Secondo il Gip il premier ascoltò l’audio della telefonata e, “dinanzi alla rivelazione da parte di un incaricato di un pubblico servizio, di una notizia coperta da segreto d’ufficio”, non espresse “disapprovazione”, bensì “compiacimento”, e “riconoscenza”. Tramite il fratello Paolo Berlusconi ringraziò Raffaelli e Favata, assicurandogli gratitudine eterna.

Esteri

Il primo ministro israeliano Netanyahu ha annunciato di voler parlare la prossima settimana a New York alla Assemblea generale Onu, per spiegare la posizione di Israele nei giorni in cui l’Anp chiederà il riconoscimento dello Stato palestinese. L’Unità oggi intervista l’ex presidente Usa Carter, che dice: “La vera catastrofe per Israele sarebbe non rilanciare con convinzione il negoziato di pace che porti alla costituzione di uno stato palestinese”, e “la non nascita di questo Stato sarebbe la vera castrofe per Israele”. Carter spera che nei giorni che ci separano dal 23 settembre possano determinarsi fatti sostanziali che permettano la ripresa del negoziato (“il tempo ci sarebbe ancora”).

Il ministro israeliano dei servizi segreti Dan Meridor, consigliere strategico di Netanyahu, viene invece intervistato da La Stampa. E sulla nascita di uno Stato palestinese dice che esso “deve essere stabilito, ma la via è il negoziato e non il riconoscimento di uno Stato che non esiste. E’ necessario sedersi, discutere i confini, concordare la sicurezza. Nessun attore esterno può imporre nulla, neppure l’Onu”. Meridor risponde all’obiezione che il negoziato si sia arenato con l’uscita di scena del premier Olmert: “Sfortunatamente negli ultimi tre anni i palestinesi hanno sempre rifiutato la mano che Israele ha teso loro. Con Olmert potevano ottenere il 100 per cento di quanto chiedevano, e invece rilanciavano, dicevano che sarebbero tornati al tavolo delle trattative, e non sono tornati. Eravamo d’accordo sui due Stati, ma loro non erano d’accordo sul chiuderla lì, non volevano smettere di reclamare, insistevano su quello che chiamano il ‘diritto al ritorno’ ed è assurdo”.

E poi

Le pagine R2 de La Repubblica sono dedicate all’apertura dell’anno scolastico. “Esplodono le classi pollaio con anche 42 alunni in una sola classe”. “A scuola la rivolta delle famiglie”.

Su Il Giornale una lettera di Vittorio Feltri ad Angelino Alfano, segretario del Pdl: “Caro Alfano, il tuo Pdl difenda gli asili privati”. Si parla delle scuote materne, che spesso gestite da religiosi (“che a me sono antipatici, sono agnostico, non dico ateo, altrimenti i lettori mi sgridano, ma ai quali bisogna pur riconoscere molti meriti, soprattutto quello che di fare ciò che lo Stato non sa fare”).

Su La Repubblica le anticipazioni dal libro dedicato a Wikileaks e alle rivelazioni sull’Italia.

(Fonte: La Rassegna Italiana di Ada Pagliarulo e Paolo Martini)

 

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