Ion, il racconto della famiglia claustrofobica sul palco del teatro Parenti

In Ion due fratelli sono da sempre sopraffatti da una serie di aventi che hanno condizionato la loro esistenza. Il punto focale è la famiglia, radice di ogni individuo, ma forse anche la gabbia da cui conviene fuggire…

“Cosa accade quando un essere umano viene lasciato solo a marcire in silenzio dalla propria famiglia?”, una famiglia ottusa, retrò, all’antica? Da questa premessa, il drammaturgo Dino Lopardo, partendo da una storia realmente accaduta, ha elaborato Ion, un testo inedito, anche grazie alle sollecitazioni che gli attori stessi hanno fornito durante i giorni di lavorazione dedicati alle improvvisazioni. Ne è scaturita una storia nuova, diversa dall’idea iniziale, con un racconto drammaturgico generato su più spunti di riflessione: il concetto del “Diverso”, il disadattamento, il pregiudizio sociale.

Per Ion, a teatro Franco Parenti dal 12 al 17 marzo, pochi colori in scena e pochi oggetti per raccontare lo spaccato di vita dei due fratelli, Giovanni e Paolo, divisi e segnati da un passato che li ha condizionati profondamente. Le loro giornate “grigie” trascorrono tra litigi e sorrisi che inevitabilmente li fanno tornare in maniera ossessiva al loro passato, ai loro sfocati ricordi di bambini, alla presenza soffocante di un padre e alla colpa grave di uno dei due. Tale colpa forse è origine e causa di una famiglia in disfacimento e ciò ne determinerà inevitabilmente il loro destino. Le parole e i gesti vivono all’interno di una cornice che è casa, lavoro, strada – finanche il cimitero – ma non è fino in fondo nessuno di questi luoghi.

La storia di Ion

Che cosa è successo a Giovanni la sera prima del litigio furioso che ebbe con suo fratello Paolo? Di cosa parlò con lui? Che rapporto c’era tra i due? Il fratello, Paolo, è stato fin da bambino molto legato al padre, al contrario di Giovanni che, invece, ha sempre avuto un rapporto privilegiato con la madre. Una madre che i due fratelli hanno conosciuto in maniera differente: Giovanni la ricorda come madre affettuosa, mentre Paolo come la pazza del paese. Lei che, dopo il secondo parto, cadde in una forte depressione. Paolo, fin da bambino, ascolta il padre parlare della madre come un peso, come una palla al piede, e di Giovanni come il figlio mai voluto. Giovanni vive sulla sua pelle il non essere accettato come figlio e tacciato dal padre stesso come diverso. Un padre “Padrone”, anaffettivo, chiuso nelle sue convinzioni, che non accetterà mai la condizione di suo figlio, neanche davanti alla morte.

Giovanni e Paolo, protagonisti di questa vicenda, sin dall’adolescenza sono stati sopraffatti da una serie di aventi che hanno condizionato la loro esistenza. Essere emarginati o emarginarsi? Cosa accade quando un essere umano viene lasciato solo a marcire in silenzio dalla propria famiglia? Essa ha un peso specifico, come pure gli affetti, il condizionamento della società. Il regista ha voluto che i protagonisti di questa storia fossero entrambi rinchiusi nelle loro aspirazioni, sogni, vizi e tanta rabbia. Non c’è chi vince o chi perde, ma solo il fluire degli eventi che condizionano un essere umano sin dalla nascita. Il punto focale è proprio la famiglia, perché è la radice da cui ogni individuo trae la sua condizione esistenziale, forse la “GABBIA” da cui fuggire?

Dettagli dello spettacolo Ion

“Ion”–  dal 12 al 17 marzo

Teatro Franco Parenti, Sala Tre

scritto e diretto da Dino Lopardo – con Iole Franco, Lorenzo Garufo, Alfredo Tortorelli – scene e luci Dino Lopardo – collaborazione all’allestimento Collettivo Itaca/Dino Lopardo – sostegno all’allestimento Città delle Cento Scale Festival – Nostos Teatro – produzione Gommalacca Teatro – Festival inDivenire 2019, miglior progetto sessione teatro – Premio Carlo Annoni 2021, finalista

Orari: martedì 12 Marzo – 20:15 – mercoledì 13 Marzo – 20:15 – giovedì 14 Marzo – 20:15 – venerdì 15 Marzo – 19:00 – sabato 16 Marzo – 19:00 – domenica 17 Marzo – 16:30

Prezzi: intero 20€ – over65/ convenzioni 15€

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Informazioni: 02 59995206 – biglietteria@teatrofrancoparenti.it

 

 

redazione grey-panthers:
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