A Palermo la mostra “Mapping”, l’arte contemporanea di Julien Friedler

La Fondazione Sant’Elia di Palermo organizza, fino al 7 luglio, la mostra “Mapping”, personale dell’artista belga Julien Friedler (Bruxelles, 1950). L’esposizione racchiude 200 quadri recenti di Friedler, di chiara impostazione espressionistica, realizzati negli ultimi due anni: si svolge negli spazi del Loggiato San Bartolomeo, sede della Fondazione, ma ha anche un’emanazione più lontana, a Palazzo Libera, nel comune di Villa Lagarina (Trento), in collaborazione con il MART di Rovereto. Julien Friedler è una figura singolare nel panorama dell’arte contemporanea. Il suo passato letterario, la formazione come psicanalista, l’amore per la filosofia e la scrittura di diverse opere erudite, ma anche il suo gusto per i viaggi e l’incontro con realtà diverse e lontane, hanno composto una personalità labirintica che trova nelle arti visive un’emblematica ipotesi realizzativa.

“Di Julien Friedler conosciamo l’opera lussureggiante in cui pitture, sculture e installazioni sono portavoce di un immaginario strabordante, segni visibili di una verità tra leggenda e mito che l’artista sviluppa attraverso tematiche a lui vicine per vissuto e impegno etico”, scrive il curatore Gianluca Marziani. Mapping vuole introdurre ad una cartografia immaginaria che stabilisce, tramite innumerevoli disegni e pitture, i contorni di un territorio mentale che Friedler traccia in totale libertà espressiva. I colori, le chiazze, i segni e i graffiti invadono la superficie della tela in un’armonia che vuole essere lenitiva, come un ritorno all’essenziale. Dalla materia pittorica nascono impressioni sensibili e impalpabili che si definiscono in atmosfere vaporose e colorate, liberatorie e catartiche.

Nella serie Mapping la forma visiva supera molte tipicità estetiche, lungo una ricerca che si riallaccia a problematiche filosofiche e spirituali, nonché a temi morali di cui la pittura si prende cura fin dai primi del Novecento. Il mondo di Friedler è intuitivo e la sua arte, intrinsecamente legata a un’attitudine mentale, è la forma espressiva di una contemplazione interiore e di un’esperienza di vita, trasfigurata dentro l’esperienza della pittura. I quadri sono il nucleo di una meditazione che si materializza nel colore, e l’opera diventa “congiunzione degli opposti, una scrittura paradossale, un’iscrizione dei flussi che attraversa lo Spirito”, come scrive lo stesso Friedler ne La Verità del Labirinto. Nato nel 1950 a Bruxelles, Julien Friedler è uno scrittore e artista contemporaneo. Ha trascorso la sua infanzia e adolescenza a Bruxelles. Dopo aver studiato filosofia ed etnologia, ha seguito un corso di psicoanalisi a Parigi. Aderisce alle teorie post-strutturaliste di Jacques Lacan. Negli anni ’90 ha creato “La Moire” a Bruxelles, istituto che promuove un approccio interdisciplinare in campo psicoanalitico. Vuole rompere i vincoli della psicoanalisi classica. Ha iniziato come artista nel 1997. Autodidatta ma dotato di una grande esperienza sul carattere umano e di un fascino per l’ignoto, Friedler ha iniziato a dipingere. Gli eventi della seconda metà del XX secolo ne hanno influenzato sensibilità e comprensione del mondo. Attraverso la sua arte, affronta la società postmoderna contemporanea. Oggi continua a creare e scrivere. È il Presidente fondatore dell’associazione Spirit of Boz  che lavora per la creazione di un’opera collettiva e difende l’arte contemporanea in tutte le sue forme.

“Mapping” – fino al 7 luglio

Fondazione Sant’Elia, Loggiato San Bartolomeo Corso Vittorio Emanuele, 25 – Palermo

Orari: dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20 Chiuso il lunedì – Ingresso a piccoli gruppi soltanto se forniti di guanti e mascherine

Prezzi: biglietto cumulativo7 euro

Infomazioni: 091 2712061 /fondazionesantelia@gmail.com

 

redazione grey-panthers:
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