“Ulisse, l’arte e il mito” ai Musei di San Domenico di Forlì

La grande mostra ai Musei San Domenico di Forlì che celebra la figura mitologica di Ulisse, un personaggio che molti di noi abbiamo amato fin dagli anni di scuola, e che condensa in sé molti aspetti dei destini umani, dopo una lunga chiusura dei musei per il lockdown, è stata riaperta al pubblico e sarà eccezionalmente, e fortunatamente, prorogata fino al prossimo 31 ottobre.
Ulisse, così come è narrato nell’Odissea di Omero, nella Divina Commedia di Dante, nel monumentale libro “Ulysses” di James Joyce, nelle vicende del capitano Acab raccontate nel “Moby Dick” di Herman Melville, e da molti altri autori del Novecento, oltre ad essere citato dal regista Stanley Kubrick nel suo film “001: Odissea nello spazio”, è il più antico e il più moderno personaggio con le caratteristiche di un eroe, che viene ricordato e celebrato nella letteratura occidentale, sia in quella storica, sia in quella attuale, e spesso semplicemente nei giornali di informazione.
 Anche Eugenio Scalfari, in un recente articolo sulla Repubblica, riferendosi ai suoi ricordi di “vecchio” – “come spesso si permette di ricordarsi di essere” –  cita “la meraviglia “ del personaggio Ulisse narrato da Joyce  e consiglia di rileggere il libro, perché l’ Ulisse così come è rappresentato, apre molti orizzonti anche all’uomo di oggi, specie in questi momenti difficoltosi per tutti.
Quanti Ulisse e quante storie! E’ l’eroe che con un certo orgoglioso impegno, si ritrova in molte esperienze umane difficili da superare. Lo sostengono anche molti storici, molti critici e filosofi. L’eroico Ulisse è diventato nel tempo un personaggio molto popolare. Tanto da essersi rivelato, in molti casi, parte dell’immaginario dell’uomo anche in tempi moderni. Ancora oggi, anche per molti lettori e lettrici, appare come l’eroe tipico di molte avventure umane. Un personaggio che affronta e vince molte prove, sia nella vita privata, sia in quella pubblica. Perché rappresenta colui che usa l’intelligenza e sa sopportare i mali. Come un uomo estremamente virtuoso e coraggioso.
Polifemo con un compagno di Ulisse, II secolo d.C.
E infatti è celebrato anche come l’uomo della conoscenza e dell’uso della parola e del dialogo. Un vero modello anche per i contemporanei. Alcuni autori hanno visto in lui anche un altro aspetto, quello di un personaggio “dalle molte astuzie” e dalle molte forme”. In sostanza un mito che rappresenta non solo un eroe, ma un uomo audace, con i suoi valori e le sue debolezze. E anche l’arte figurativa lo ha sempre celebrato in forme diverse.
La  grande mostra  dei Musei Domenicani di Forlì presenta oltre 200 opere d’arte, fra le più ricche di significati su un personaggio così intenso come Ulisse. Immagini che raccontano episodi della vita del nostro eroe, e risalgono a tempi diversi. Sono opere degli autori dell’arte greco-romana, del primo Medioevo, del Cinquecento, dell’ Ottocento ed anche più recenti, del Novecento e dell’arte contemporanea. Sono sculture, pitture, miniature, mosaici, lavori grafici e arazzi che hanno rappresentato costantemente, interpretandolo, il mito di Ulisse, quell’uomo “dal multiforme ingenio”. O raffigurazioni di alcuni personaggi, che fanno parte della sua intensa e travagliata esistenza.
Le diverse opere dell’arte antica, esposte nelle sale della mostra, non hanno solo il compito di mettere in scena alcuni personaggi del poema epico dell’Odissea e le tante vicende di Ulisse, ma piuttosto cercano di mettere in risalto la storia di un uomo che, attraverso le sue molteplici e spesso dolorose esperienze, è arrivato a conoscere, in modo sorprendente, se stesso e i fatti della vita. E alla fine il più delle volte si è rivelato capace di governare gli avvenimenti con imprevedibili e sagge soluzioni.
L’intelligenza e la diplomazia sono le doti di un personaggio che è diventato l’archetipo di un uomo audace, astuto e alla fine anche desideroso, o addirittura avido, di conoscenza.
Peter Paul Rubens – Concilio degli Dei,1602 . Atena invoca il ritorno in patria di Ulisse
L’arte figurativa ha espresso e reinterpretato costantemente il mito del personaggio e ha raffigurato Ulisse in tutte le epoche storiche, dall’antichità dell’arte greca, all’arte del Cinquecento e dell’Ottocento fino all’età moderna e contemporanea. Ed ha anche rappresentato, e illustrato spesso in forma didascalica, molti personaggi ed episodi che fanno parte della sua vita, e sono narrati da Omero nell’ Odissea.
 Sono tante le storie del nostro eroe, e del suo lungo viaggio di ritorno verso Itaca, la sua patria, dopo la lunga guerra di Troia, e le vicende legate ai personaggi incontrati. Sia quelle segnate dalle sue aspirazioni di conoscenza, o di avventura, e di giustizia, sia quelle legate ai suoi affetti e ai personaggi che ritrova al suo ritorno ad Itaca. Gli episodi di Polifemo, di Circe, di Scilla e delle Sirene, l’incontro con Tiresia. Le vicende alla corte di Alcinoo e l’incontro con Nausicaa. E finalmente, giunto nella sua terra e nella sua patria, l’incontro con il figlio Telemaco. Ma deve fare i conti con i Proci, che durante la sua assenza hanno cercato di sottrargli il trono e la moglie Penelope, che saggiamente si è difesa con l’inganno della tela. E poi il riconoscimento della nutrice Euriclea, la strage dei Proci che si erano appropriati del suo regno, e finalmente l’abbraccio e il riconoscimento tra Ulisse e Penelope. E infine l’epilogo consolatorio dell’abbraccio tra Ulisse e il padre Laerte.
Lèon Belly – Ulisse e le Sirene, tela -1867
Ma l’arte, soprattutto quella antica, non ha cercato solo di mettere in scena il poema epico di Ulisse, quanto la storia di un uomo che, attraverso le sue molteplici esperienze, spesso dolorose, ha imparato a conoscere se stesso e il mondo.
Dante, nella sua Divina Commedia , duemila anni dopo Omero, si è documentato sugli autori latini che hanno sottolineato le qualità di Ulisse e il suo amore di conoscere nuovi orizzonti, e attribuisce una nuova e più ricca personalità al personaggio. L’Ulisse di Dante nel XXVI canto dell’Inferno non è spinto a viaggiare solo dalla nostalgia del ritorno in patria dopo la guerra di Troia, ma è un eterno viandante spinto dall’ardore “a divenir del mondo esperto / e de li vizi umani e del valore “. E si lancerà “per l’ alto mare aperto”, “ sol con un legno e con quella compagnia picciola, da la qual non fui diserto”,  verso il “folle volo”. Il pensiero di Dante su Ulisse, che si cimenterà in un viaggio al di là delle Colonne d’ Ercole, influirà poi il giudizio di molti autori, e anche la rappresentazione del personaggio, visto come un esempio di amore alla conoscenza del mondo aldilà dei confini, e di un amore più generale al sapere.
Ed oggi nel personaggio Ulisse si riflettono molte delle nostre inquietudini e delle nostre ansie, e il desiderio di andare avanti e di superare le prove che ci aspettano.
La mostra è promossa e organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì con la regia di Gianfranco Brunelli ed è a cura di : Francesco Leone, Fernando Mazzocca, Fabrizio Paolucci, Paola Refice.
Per visitare la mostra è obbligatorio l’acquisto online del biglietto. Per informazioni consultare : www.mostraulisse.it –  mostraforli@civita.it  tel 199.15.11.34
Mimmo Paladino – Il grande cavallo a ricordare quello con cui i greci distrussero Troia
Laura Bolgeri:
Related Post