Sintesi della conversazione con la dottoressa Stefania Zazzi su “Territorio e diritto alla salute”

Doctor wearing surgical mask while visiting a patient at home. Senior woman sitting with doctor while doing coronavirus test and screening using oximeter. Rear view of old woman with grey hair giving finger to doctor for oximeter analysis.

Territorio e diritto alla salute

4° Conversazione del 28/10/2021 h.11,00 – 12,00

LA PREVENZIONE

Nella fase storica e scientifica che stiamo affrontando per l’emergenza sanitaria ancora in corso, è sicuramente necessario completare le conoscenze sulla sanità, dedicando spazio alla prevenzione dalla quale cronologicamente dipendono le malattie e la cura.

Come abbiamo imparato a conoscere, il SSN, Servizio Sanitario Nazionale istituito nel 1978 con la L. 833, è considerato un “sistema” perché è basato su ambiti di competenza conseguenziali: la prevenzione, la cura e la riabilitazione. Oggi ci addentriamo nella MEDICINA PREVENTIVA che è la porta d’ingresso al DIRITTO ALLA SALUTE, perché sappiamo che ogni DIRITTO collettivo richiama a DOVERI individuali. La Salute come diritto/dovere di ognuno.

La domanda a cui vogliamo rispondere è: come ogni persona ha il dovere di evitare e/o ritardare l’avvento e l’aggravarsi dello stato di malattia? Si tratta della responsabilità individuale di come mantenersi in buona salute. La risposta si articola nei vari contesti che spaziano dagli stili di vita all’alimentazione, dagli screening collettivi alle vaccinazioni, dalla informazione diffusa alla formazione sull’uso dei farmaci. Si calcola che circa il 70%   dei tumori potrebbero essere evitati con una efficace prevenzione.

Nell’organizzazione sanitaria, la medicina territoriale, a differenza della rete ospedaliera, si articola nei due grossi rami che abbiamo trattato negli incontri precedenti. Il primo è la Medicina di base che consiste nell’attività del Medico di Famiglia e degli ambulatori di medicina generale e specialistica: come fanno prevenzione?

Il secondo è la Medicina dei servizi che si attiva in diversi Dipartimenti gestionali con specifiche competenze e fondi. In Lombardia ogni ASST (Azienda Socio-Sanitaria Territoriale) ha 6 Dipartimenti tra cui il Dipartimento IPS, Igiene e Prevenzione Sanitaria, nel quale si svolge tutta la competenza in materia di prevenzione.

È un ambito complesso che spazia dalla medicina del Lavoro (es. prevenzione degli Infortuni sul lavoro e malattie professionali) alla medicina scolastica (prevenzioni malattie dell’età evolutiva), all’igiene degli alimenti e della ristorazione alla tutela dalle infezioni e malattie infettive con le vaccinazioni. Senza entrare nella particolare normativa dell’infezione da Covid 19, è utile soffermarsi sul ruolo delle vaccinazioni nelle diverse fasi della vita, nella neonatologia come nell’età pediatrica, nella età adulta e nell’ invecchiamento. L’antimorbillo come l’antiinfluenzale.

La tutela della Salute passa anche da un ambito strettamente individuale e privato di ogni cittadino a norme collettive di tutela della salute pubblica sino a vincoli internazionali e mondiali. Si parla di “prevenzione universale” per contrastare epidemie e pandemie.

In conclusione, affrontiamo la questione che transita da una Sanità collettiva efficace ed efficiente, esercitata dal nostro SSN che ne ha gettato sapientemente le basi e i principi ispiratori, alla responsabilità del singolo per la Salute individuale e questo è un vero e proprio cambiamento culturale confermato da scienza e ricerca.

Sviluppo del tema

Si sviluppano tre parti del tema rappresentate da tre slide.

La prima slide riguarda I DIVERSI RUOLI DELLA MEDICINA PREVENTIVA, dedicata alla definizione di prevenzione partendo dal concetto che il modo migliore di stare bene è prendersi cura della salute. Si evidenzia cosa prevede il SSN in alcuni articoli dedicati e il ruolo di istituzioni correlate quali il SIMI, Sistema Informatico Malattie Infettive (1990) e la Protezione Civile (1992). In contrapposizione, si evidenzia il ruolo del cittadino nel mantenere il proprio stato di salute e anche nell’evitare e/o rallentare l’aggravamento. È il “dovere di mantenere la salute individuale” che salvaguardia la sostenibilità del SSN stesso. Quindi avere consapevolezza dei corretti stili di vita, alimentazione, dipendenze, esercizio fisico, tutela del sonno e della capacità cognitiva, gli screening, le vaccinazioni e gli inquinanti ambientali.

 

La seconda riguarda I SERVIZI PER LA PREVENZIONE: si esamina il contributo del medico di famiglia secondo il concetto di Silvio Garattini , scienziato e fondatore presidente dell’Istituto di ricerca farmacologica Mario Negri, che   “ la malattia è un fallimento”. Altro elemento è conoscere tutte le potenzialità della domiciliarità ovvero dell’assistenza e cura delle persone al proprio domicilio, nella rete delle relazioni sociali e dei servizi territoriali che lo stesso medico di famiglia deve saper raccomandare in modo idoneo. I servizi collettivi a favore di un’efficiente ed efficace prevenzione sono, invece, di competenza dei Dipartimento IPS, Igiene e Prevenzione Sanitaria. Si declinano le varie voci in ambiti molto diversi del mondo del lavoro, della scuola, della ristorazione domestica e collettiva, degli esercizi commerciali e della tenuta degli animali.

La terza slide tratta di ALTRI FATTORI A FAVORE DELLA PREVENZIONE a partire dalla buona informazione e conoscenza sanitaria (conoscenza scientifica e certificata). Occorre credere nella ricerca e concepire la prevenzione come un doveroso investimento che riguarda la partecipazione pro attiva di tutti. In una visione nazionale si accenna all’importanza del Piano nazionale di prevenzione vaccinale e al Piano nazionale pandemico nonché al nascente “europeismo sanitario”.

 

 

Seguono circa 20’ di dibattito evitando di restringere il campo alla sola realtà di Milano e della Lombardia.

 

Stefania Zazzi zazzis@hotmail.it

 

 

 

redazione grey-panthers:
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