La cultura del (mancato) feedback

Vagheggio, al termine di un seminario di formazione manageriale (la formazione, l’autoformazione continua, sono la passione personale di sempre), sulla comunicazione personale e professionale tendente all’invito “mandami un mail”……….

Ullallà, ma poi non risponde quasi mai nessuno.

Il fenomeno è piuttosto diffuso in Italia e pare legato a motivazioni varie: disorganizzazione, sufficienza ect. (ndr io aggiungo che ignorare le persone significa non dar loro alcun valore). Più bello allora rilanciare il breve ed attualissimo commento della relatrice, Rosanna Gallo, psicologa del lavoro e delle organizzazioni: “Nella società della comunicazione la nostra competenza comunicativa si riduce drasticamente. Quanti sms o email senza risposta o con risposte tronche, senza saluti e personalizzazioni? Abbiamo studiato tutti l’importanza del feedback nel processo comunicativo: una risposta positiva rinforza la fiducia in sé e nell’altro migliorando il livello di relazione; una risposta negativa attribuisce valore alla persona che si sente accettata/ascoltata, anche se riceve un’espressione di disaccordo e ciò consente di mantenere un livello rispettoso di attenzione nella relazione. Ma l’assenza di feedback è patologica e deleteria: comunica all’altro che non è neanche degno di risposta, cioè il ricevente rifiuta la relazione e non si spreca a rispondere: il messaggio che veicola è non mi interessa la relazione con te, per me non esisti e non mi interessa ciò che mi stai comunicando…”.

Sappiamo che i problemi fra le persone sono soprattutto dovuti al fatto che non sappiamo comunicare efficacemente, soprattutto non sappiamo ascoltare, perché non basta sentire per capire, bisogna ascoltare con il cervello e soprattutto con il cuore. L’insicurezza delle persone e la bassa autostima portano a ridurre le parole per spiegarsi o a rinunciare a spiegarsi. Molti non osano chiedere feedback per il timore di perdere la relazione e rifiutano di dare feedback per il timore di non essere compresi e di concorrere ad aumentare malintesi, anziché chiarirli. Così assistiamo a relazioni superficiali fra colleghi, relazioni conflittuali nelle coppie e a tanti sentimenti di incomprensione e solitudine anche in un gruppo di amici.
Eppure il feedback è un dono di attenzione verso l’altro, una richiesta di chiarimento per comprenderlo o un’offerta a farsi comprendere meglio. E’ una dichiarazione di attenzione, di desiderio di entrare in relazione e noi… vogliamo buttarli via?
Per fortuna ci sono organizzazioni che stanno promuovendo formazione alla comunicazione e alla cultura del feedback per un maggior benessere personale ed organizzativo”.
Proviamo a lanciare una bella campagna di sensibilizzazione nazionale, riprendiamo a comunicare efficacemente con la buona abitudine di rispondere sempre.
Va bene un “ciao, grazie o buon lavoro”!

Maria Lucia Caspani

 

redazione grey-panthers:
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