Passatempi da vivere online o vere passioni? Seconda puntata: la Pittura

Cui Jie vive a Pechino ed è una delle più giovani stelle nascenti dell'arte cinese secondo il Wall Street Journal. L'artista si ispira all'architettura: nei suoi dipinti combina edifici e arte astratta. Gli artisti cinesi sono popolari in questo momento e rappresentano un buon investimento.

Le limitazioni attuali e le misure governative per contenere lo sviluppo della pandemia ci tengono lontani da spettacoli ed eventi, attività sportive e salutistiche, frequentazioni personali. Su quali attività orientarsi per vivere serenamente la propria domiciliarità più o meno volontaria? Abbiamo pensato di proporvi una serie di articoli per solleticare il vostro interesse e vedere se può trasformarsi in passione. In questo secondo articolo, dopo avervi introdotto ad Antiquariato, Tappeti e Argenti, vi diamo qualche idea per approfondire il vasto mondo dell’arte, dalla pittura alla scultura, passando per l’arte moderna e contemporanea. Per interessare chi già se ne intende, per invogliare chi incomincia ora!

(Nell’immagine qui sopra un’opera di Cui Jie, una delle promesse più sicure, secondo il Wall Street Journal. L’artista cinese si ispira all’architettura: nei suoi dipinti combina edifici e arte astratta. Gli artisti cinesi sono popolari in questo momento e rappresentano un buon investimento).


“Opera figurativa attuata su una superficie mediante il disegno delle forme e la loro colorazione”. Questa la definizione di pittura, che può essere su tela, su tavola, a olio, a tempera… L’enciclopedia online sapere.it ha una sezione molto ricca dedicata a questa forma d’arte. Come mezzo di espressione artistica la pittura, nelle sue tecniche più semplici, è presente fin dalla preistoria, assumendo nelle varie culture fino ai giorni nostri diverse finalità (magica, allegorica, simbolica, decorativa, votiva, celebrativa, ecc.); per la semplicità d’esecuzione rispetto alla scultura e all’architettura è sempre stata inoltre il mezzo espressivo più consono alla sperimentazione stilistica e il più diffuso dal Quattrocento a tutto l’Ottocento. Sezioni specifiche delineano le caratteristiche della varie tecniche pittoriche, fornisconi cenni di estetica, illustrano la storia dell’arte pittorica dalle prime incisioni preistoriche ai periodi di massimo splendore rinascimentale.
La Storia dell’arte, come l’abbiamo studiata al liceo: il fascino della scoperta della vita del pittore, le spiegazioni delle allegorie più nascoste, i dettagli più importanti che differenziano l’Impressionismo, il Romanticismo e il periodo Gotico. Frammentiarte è il portale della Storia dell’Arte: le più belle opere di tutti i tempi, eseguite dai più grandi pittori di ogni epoca descritte in ogni dettaglio e analizzate in tutte le sfumature. Uno stimolo per riprendere nozioni magari dimenticate e dare anche una mano a nipoti alle prese con interrogazioni e verifiche scolastiche.

 

Vincent Van Gogh “Il ponte di Langlois” 1888

Emanuela Pulvirenti è un architetto e dottore di ricerca in Tecnica Ambientale con specializzazione in illuminotecnica, che l’ha portata a curare l’illuminazione di musei, chiese, aree archeologiche ed esterni urbani monumentali (tra questi l’interno del Duomo di Monreale e la villa romana del Casale a Piazza Armerina). Da qui nasce la sua grande passione per l’arte che la porta a insegnare Disegno e Storia dell’arte alle superiori e soprattutto ad aprire nel 2011 il sito-blog Didatticarte. Il sito raccoglie riflessioni sul metodo pittorico e sulla comunicazione visiva, partendo dall’analisi puntuale di precisi dettagli presenti nei quadri di ogni epoca, con uno specifico focus sul periodo Rinascimentale. L’uso della luce, il colori di vesti e oggetti, gli elementi inseriti per creare lo sfondo: tutti elementi che possono apparire secondari, ma che invece delineano in modo specifico l’arte di un pittore.

Scultura, dare forma degli oggetti

Il David di Michelangelo, simbolo di Firenze, il capolavoro barocco “Apollo e Dafne” del Bernini ospitato alla Galleria Borghese di Roma, ma anche la sfinge di Giza al Cairo, i Moai dell’Isola di Pasqua e la fontana del Manneken-Pis, all’angolo di Rue de l’Étuve e Rue du Chêne di Bruxelles. Una variegata galleria che rappresenta aspetti diversi di un’unica arte, la scultura. Il blog Musement raccoglie, analizza e approfondisce tecniche scultoree ed elementi iconografici delle più importati opere al mondo, avvalendosi di critici internazionali e professori di Storia dell’arte ed Estetica. Musement inoltre integra anche una funzione che speriamo di poter usare al più presto: aiuta i viaggiatori ad arricchire il viaggio offrendo un’ampia scelta di esperienze, come ingressi a musei e attrazioni, eventi temporanei, tour guidati, esperienze esclusive e attività gratuite. Si può utilizzare il sito per pianificare le attività prima di partire e l’app per esplorare la città con suggerimenti e consigli di esperti locali.
Un viaggio alla scoperta di luoghi sconosciuti e delle sue ricchezze artistiche è molo stimolante se fatto in compagnia di giovani ragazzi; ma poiché al momento ci si deve accontentare di viaggi virtuali, perché non farli con i nipoti aiutandoli ad appassionarsi all’arte? Zebrart raccoglie una serie di articoli che aiutano i bambini, guidati da un adulto, a capire meglio la scultura, le tecniche utilizzate per il legno, l’avorio e la pietra o le sculture in gesso, in cera o in metallo. Ma anche a conoscere gli autori più importanti di ogni epoca, a capire le motivazioni di scelta dei soggetti scolpiti, ad analizzare grandi capolavori come le opere di Michelangelo.
Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali in collaborazione con uno dei poli museali più importati al mondo, quello di Firenze, ha messo online una serie di Quaderni di approfondimento dedicati alla scultura, partendo dalle opere esposte alla Galleria degli Uffizi e a Palazzo Pitti. Un approfondimento molto specifico che prende in esame ogni singola opera e che ci racconta ad esempio che il serpente che si avvolge al bastone, è l’attributo che ci permette di identificare subito la statua di Asclepio, che i romani chiamarono Esculapio, dio della medicina. Il serpente infatti ogni anno muta la sua pelle è simbolo di rigenerazione ed è associato alla medicina, scienza che cura e rigenera…

Antonio Canova “Paolina Bonaparte Borghese”

Arte moderna e contemporanea, per aprirsi alla sperimentazione

La più grande collezione municipale di opere dell’Ottocento in Italia è ospitata al GAM di Milano, allestita al primo e al secondo piano della Villa Reale. Si parte dal Neoclassicismo, nel quale spiccano i capolavori di Appiani e Canova con particolare attenzione alle opere di Hayez. La sfarzosa sala da ballo e la luminosa sala del Parnaso ospitano la stagione romantica, ripercorsa attraverso gli artisti principali (Faruffini, Mosè Bianchi, Induno, Piccio) e in una sezione specifica dedicata alla Scapigliatura. La ricca stagione divisionista, infine, è rievocata in una serie di sale tematiche: Segantini, Grubicy, Longoni, fino ai dipinti di soggetto sociale di Morbelli, Sottocornola e Nomellini. Dopo la sezione con i capolavori di Medardo Rosso, il percorso al primo piano si conclude con le pitture simboliste di Previati e Segantini.
La visita prosegue al secondo piano con la Collezione Grassi, raccolta di capolavori di pittura italiana e straniera dal XIV al XX secolo, cui si aggiunge un nucleo di opere di arte orientale. Fra le opere esposte, pezzi unici di Manet, Cézanne, Van Gogh, Gauguin. Si visita infine la Collezione Vismara, che raccoglie opere di pittura e scultura del Novecento italiano (Carrà, De Pisis, Modigliani, Morandi, Sironi) e straniero (Picasso, Matisse, Renoir, Vuillard, Rouault, Dufy). E se questa visita al momento non è possibile, il museo milanese, nel suo sito ufficiale, ospita un compendio di tutte le collezioni esposte, con ricchi approfondimenti, così da ammirare seppur virtualmente Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Giovanni Boldini, Vincent Van Gogh, Paul Cézanne, Pablo Picasso, Amedeo Modigliani, e altri protagonisti del Novecento italiano.

 

Giovanni Boldini “Ritratto di Gladis Deacon” 1905-1906, collezione privata

Oggi “Guggenheim“ significa in tutto il mondo arte, moderna in particolare, ma anche incredibili progetti architettonici che custodiscono opere di grandi artisti internazionali. Dalla Peggy Guggenheim collection di Venezia al Solomon R. Guggenheim Museum di New York, passando per Bilbao fino ad Abu Dhabi, un viaggio tra la maestria di architetti che sono entrati nella storia e sono stati capaci di cambiare il volto e le sorti di zone o intere città. Esempi mirabili del dialogo di successo tra arte, architettura e urbanistica. Il più noto sia per la sua struttura sia per essere un imperdibile museo di arte moderna e contemporanea è quello di New York: il Solomon R. Guggenheim museum infatti ha sede in una delle più incredibili opere architettoniche del Novecento, progettata dallo statunitense Frank Lloyd Wright del 1943. Il padre dell’architettura organica in questa sua ultima e maestosa struttura ha creato qualcosa di assolutamente nuovo per l’epoca: la caratteristica strutturale più famosa è certamente la rampa da percorrere al contrario per visitare il museo partendo dall’alto e scendendo. Una soluzione geniale mai adottata prima.
Dall’esterno invece il complesso – che nei primi progetti era pensato rosso – appare come un elemento “altro” rispetto ai grattacieli newyorkesi: non alto, somiglia a un nastro bianco avvolto a un cilindro irregolare. Una struttura totalmente innovativa per l’urbanistica della città che in molti criticarono ma altrettanti adorarono e che l’architetto non poté vedere terminata: il Guggenheim di New York infatti venne inaugurato nel 1959, sei mesi dopo la morte di Wright. Ciò che stupisce ancora oggi è la sua innegabile modernità, nonostante siano passati quasi 60 anni dalla sua realizzazione. Per gli amanti di architettura è davvero interessante la gallery che nel sito ufficiale mostra tutte le fasi della costruzione del museo. Nelle sale del Guggenheim New York è possibile ammirare alcuni dei più grandi esponenti della pittura internazionale come: Georges Braque, Paul Cézanne, Marc Chagall, Edgar Degas, Paul Gauguin, Vasily Kandinskij, Édouard Manet, Joan Miró, Piet Mondrian, Pablo Picasso, Pierre-Auguste Renoir, Georges Seurat e Henri de Toulouse-Lautrec. Uno scrigno di capolavori che è diventato un punto di riferimento internazionale per l’arte. E anche in questo caso, poiché al momento si possono fare solo visite virtuali, sarà interessante navigare nel sito ufficiale del museo americano per ammirare e approfondire molte delle opere esposte.
Per fare parallelismi tra pittura e scultura, per approfondire due grandi capolavori grazie alla competenza di Sgarbi e Olmi, online si trovano due video molto interessanti. Vittorio Sgarbi tiene una lezione magistrale sul Cristo Velato e Cappella Sansevero: i tesori del Principe Sansevero emergono in tutta la loro stupefacente meraviglia, complessità tecnica e vengono ricondotti e inseriti, dal critico d’arte, nel loro contesto storico e culturale. Il regista Ermanno Olmi ha realizzato qualche anno fa un breve documentario nel quale descrive il “Cristo Morto” del Mantegna, esposto alla Pinacoteca di Brera di Milano.

 

redazione grey-panthers:
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