I dischi del mese: febbraio ’15- 2

Variations des Cimes

Franck, Bach-Busoni, Brahms, Liszt – Jacqueline Bourgès-Maunoury: pianoforte – Gallo (58’)

La Variazione, una complessa creazione, che appartiene quasi esclusivamente al genere musicale (anche se esiste qualche rarissimo esempio di «variazione» letteraria – Il manoscritto trovato a Saragozza, di Jan Potocki, ne è il più glorioso esempio – o pittorica, come le 100 viste del monte Fuji di Hokusai – che illustrano, appunto, la copertina del cd). Un’omaggio, una forma di devozione all’opera di un altro compositore (come nella maggior parte dei casi, ma accade anche che un compositore rivisiti una sua opera in questa forma o prenda spunto da un suo tema originale), una composizione che viene trascritta ma anche trasformata sviluppandola, che diviene il punto di partenza per un viaggio iniziatico, nel quale il compositore è Dante e l’autore dell’originale – in questo cd si tratta di Bach – è Virgilio.

Per il programma di questo magistrale cd, Jacqueline Bourgès-Maunoury ha scelto quelle che, per lei, sono le «cime» dell’ispirazione pianistica in un percorso inspirato che dal barocco ci conduce al romanticismo, da Bach a Liszt. Quattro opere che hanno in comune l’elevazione spirituale evocata dal titolo, verso una meta alla quale soltanto la musica può guidarci. Brahms definiva le sue Variazioni op.21 n°1 «le mie variazioni filosofiche», la Ciaccona dalla Partita n°2 per violino solo di Johann Sebastian Bach, trascritta da Busoni è un’ascesa alla gloria celeste, come le Variazioni «Weinen, Klagen, Sorgen, Zagen» di Liszt (dalla Cantata BWV 12). Ed il Preludio, fuga e variazioni op.18 di Franck – trascritte d’all’originale per organo – sono vissute da Jacqueline Bourgès-Maunoury come un itinerario verso la serenità.

Un pianoforte sontuoso partecipa alla riuscita del disco, rivelando tutta la straordinaria sensibilità dell’interprete: si tratta di uno Steinway D preparato da Francis Morin. Ascoltando questa splendida registrazioni ci si rende conto dell’importanza che ha la «preparazione dello strumento», un’operazione di gran complessità affidata al prezioso orecchio ed alle magiche mani di pochissimi maghi che operano nell’ombra (primo fra tutti il famoso Tallone, il solo ad avere il diritto di mettere le mani sul pianoforte di Arturo Benedetti Michelangeli) . È soltanto da poco tempo che il loro nome ha una meritata citazione accanto a quello dell’interprete.

ascoltate gli estratti del disco


Mickaël Gaborieau

L’attente, l’amour, l’oubli – al grand’organo della basilica di Sant’Anna d’Auray – Académie de Musique & d’Arts Sacrés (66’22)

Strumento magico, misterioso, proteiforme, l’organo evolve nei secoli e nelle diverse culture, e, dalle originali funzioni d’accompagnamento e di mistica elevazione religiosa, passa a ruoli solistici (se non esibizionistici: non dimentichiamo che nelle chiese dell’Italia a sud di Napoli non era raro ascoltare trascrizioni del Barbiere di Siviglia al momento dell’elevazione …) ed imponenti, sotto le dita di anonimi interpreti o di monumenti, da Johann Sebastian Bach a Franz Liszt.

Liszt, appunto, è uno dei protagonisti di questo affascinante cd che si apre con una poetica trascrizione del suo poema sinfonico Orfeo e si conclude con le Variazioni sul tema della cantata Weinen, Kragen, Sorgen, Zagen (Pianto, lamento, preoccupazione, timore) di Bach e Consolazione n.4.

Il programma del disco è esplicito: l’attesa, l’amore, l’oblio, e sorvola le più alte vette del romanticismo, da quello esplicito e spesso fragoroso di Liszt e di César Franck – con la Fantasia in la maggiore, il Cantabile e la Pièce Héroique – a quello sussurrato e tormentato di Frederic Chopin, con il Preludio in mi minore. Ma non bisogna dimenticare gli altri protagonisti della registrazione: lo splendido organo Cavaillé-Coll della basilica di Sant’Anna d’Auray (nel Morbihan, un santuario che rappresenta il più importante luogo di pellegrinaggio della Bretagna e il secondo luogo di pellegrinaggio in Francia dopo quello di Lourdes) dalle sonorità ricche e profonde, qui egregiamente registrate.

E l’intenso e appassionato interprete che è Mickaël Gaborieau, uno specialista dell’organo romantico e di quei monumenti che sono gli organi Cavaillé-Coll, oggi finalmente compresi e valorizzati da sapienti restauri dopo esser stati molto spesso deformati nel passato da adattamenti che ne hanno distorto la struttura ed il carattere.

ascoltate gli estratti del disco 

Ferruccio Nuzzo: Dopo una lunga e distratta carriera di critico musicale (Paese Sera, Il Mondo), si è dedicato alla street photo, con una specializzazione ecclesiastica. Vive in campagna, nel sud-ovest della Francia, ove fiere e mercati hanno sostituito cattedrali e processioni. Continua, tuttavia, a mantenere contatti con il mondo della musica, soprattuto attraverso i dischi, e di queste sue esperienze rende conto nella rubrica "La mia Musica. Suggerimenti d'ascolto".
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