“Morire in braccio alle Grazie”, di Sandro Spinsanti

Sandro Spinsanti

“Morire in braccio alle Grazie. La cura giusta nell’ultimo tratto di strada”

Il Pensiero Scientifico Editore

p. 184 – 12,00 euro – Acquista online

 

Un libro piccolo ma molto coraggioso che affronta con sensibilità il delicato argomento del fine vita e tutto ciò che ad esso è legato. Nelle società occidentali come la nostra, sviluppata e sostanzialmente ricca,  succede sempre più di frequente che la morte sia scandita dai tempi e dalle esigenze della medicina piuttosto che dai naturali bisogni dell’uomo. Con il risultato che le preferenze personali dei pazienti corrono il rischio di scivolare in secondo piano. Affrontare questo momento in modo consapevole, equilibrato e, per quanto possibile, sereno potrebbe sembrare in netta contrapposizione con i meccanismi inesorabili dell’assistenza medica, che tendono invece a rendere sempre più labile il confine tra la buona medicina e l’accanimento terapeutico.

Il suggerimento dell’autore per una “buona” morte – indolore, dignitosa, umana – e per una scelta di fine vita tagliata su misura del singolo paziente è quello di farsi guidare dai nomi delle tre Grazie della mitologia greca, che da sempre hanno presieduto alla ricerca della bellezza: Eufrosine, la saggezza; Aglaia, la serenità; Talia, la pienezza. Sandro Spinsanti, forte di una lunga pratica di ascolto dei bisogni espressi dagli operatori delle cure palliative e facendosi accompagnare da alcuni scrittori che hanno illuminato il tema, ci invita a lasciarci guidare dai nomi delle tre Grazie e dai loro significati, per portarci a riflettere sulle scelte relative alla morte e riappropriarsi del diritto di scegliere.

Oggi che le norme sul fine vita sono  ufficialmente entrate in vigore e che  tutti i cittadini hanno diritto ad esprimere le proprie volontà in merito alle decisioni da prendere in materia di cure da accettare o da rifiutare,  prendersi cura del fine vita proprio o altrui è una questione di responsabilità personale e di etica medica. Una morte “graziosa”, in braccio alle Grazie – frutto di autodeterminazione, dialogo e terapie dolci – è possibile ed è il supremo dono che la vita ci può offrire. Ma è anche un compito spirituale e un impegno etico, se vogliamo promuovere una moderna cultura del vivere e del morire.

 

 

 

L’autore: Sandro Spinsanti

Laureato in psicologia (Università di Roma “La Sapienza”) e in teologia (Pontificia Università Lateranense) con specializzazione in teologia morale (Accademia Alfonsiana). Ha insegnato etica medica nella facoltà di medicina dell’università Cattolica di Roma e bioetica nell’università di Firenze. Ha fondato e dirige l’Istituto Giano (Roma) ed è stato componente del Comitato Nazionale per la Bioetica.

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